DRAGHI PREPARA LA NUOVA LETTERINA? MARIUCCIO NON HA ALTRE FRECCE DA SPARARE, E I CONTI ITALIANI NON TORNANO

Ed ora Mario Draghi prepara la bozza per la nuova lettera all'Italia.

Ieri quando Mario Draghi ha concesso la prima domanda della conferenza stampa al giornalista del Sole 24 Ore i più bravi dei traders a Londra hanno capito che era il momento di vendere i Btp. Era chiaro che Mariuccio non aveva in tasca niente ed avrebbe tentato il bluff di far intendere che comunque "c'è un colpo di pistola in canna".




Nonostante la domanda soft del quotidiano economico nazionale il gioco non è riuscito, dopo aver alimentato per mesi la bolla con il programma di acquisto di titoli di stato (OMT), con i miliardi regalati alle banche e con la discesa dei tassi d'interesse al minimo storico, le frecce nell'arco del nostro alchimista nazionale erano rimaste due: portare i tassi sui depositi in BCE in territorio negativo ed iniziare un programma di acquisto dei crediti problematici delle banche.




Entrambe le pericolose trovate pro-bolla sono state bocciate senza appello dalla Bundesbank e dal Governo tedesco che hanno puntato l'indice contro i limiti delle politiche espansive americane e giapponesi e non volevano importare l'esperienza di una massa monetaria fuori controllo. Quando il mercato ha percepito che Draghi bleffava le borse si sono accartocciate su se stesse e lo spread e ritornato a correre verso tetti più alti.




Sia il presidente della BCE, sia Saccomanni, sanno che questo è solo l'inizio, quando usciranno i dati sul PIL Italiano più bassi delle stime del governo e la Corte di Costituzionale tedesca dirà che la BCE non può comprare illimitatamente titoli di Stato dei paesi in crisi senza una previa approvazione del Bundestag, rientreremo di nuovo nell'emergenza.




Ma non è forse questo che Enrico Letta, il temporeggiatore, sta aspettando per servirci una manovra da 20 miliardi? Il fabbisogno (entrate meno uscite) dello Stato nei primi 5 mesi del 2013 è di 26 miliardi di euro, pari cioè all'intero ammontare del 2013, il gettito dell'IVA è in calo di quasi 8 punti percentuali ed in consumi sono a minimi storici: è impossibile che i conti quadrino con le previsioni!

Letta (nipote) parla d'altro, Saccomanni si sta chiaramente perdendo nella terra di nessuno fra bilancio di competenza e bilancio per cassa e Mario (Draghi) per sopravvivere nel suo ruolo di alchimista della finanza dovrà presto scaricare la colpa sulle "mancate riforme strutturali" per l'esplosione della bolla da lui stesso creata.

  LETTA, ALFANO, SACCOMANNI

Presto il Presidente della BCE ci manderà un'altra letterina rimproverandoci per non aver affondato il paese abbastanza rapidamente, la risposta non si farà attendere: un discorso alla nazione in cui si chiedono nuovi sacrifici ai soliti noti, mentre a Francoforte l'alchimista manterrà la sua aureola di santità.

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