MEDICINA ANTICA . LE SANGUISUGHE E IL SALASSO
La sanguisuga cioè la terapia con sanguisughe sono un vecchio trattamento da almeno un millennio.
Le sanguisughe sono state introdotte per le problematiche come vene varicose, besenreisern, sofferenza di vena, artrosi o Tinnitus.
Si trovano già i primi disegni sull'aggiunta di sanguisughe per la terapia medica gia' nel 2° secolo prima dell'era volgare terapia che e' stata adoperata dal greco Nikander di Kolophon, per il trattamento di morso avvelenati.
La terapia delle sanguisughe e' ora di nuovo riutilizzata anche nella medicina ufficiale.
Tornano le cure con sanguisughe e larve - Un revival di antichi rimedi che negli Usa stanno per essere regolamentate dall'ente federale sui farmaci per il trattamento di una serie di disturbi
E' un ritorno in grande stile e ovviamente un po' repellente quello delle sanguisughe e delle larve, usate nuovamente nella medicina americana.
Messe da parte per anni quali simbolo di una sanità vecchia, fatta di superstizioni e bigotterie - le sanguisughe un tempo ad esempio si attaccavano alle donne nella speranza di curare così i loro malumori e far succhiare via gli "umori malefici" - le larve sono rientrate in campo in realtà nella chirurgia più ad alta tecnologia.
Secondo gli esperti, i due rivoltanti animaletti sono una mano santa per ripulire il sangue e aiutare la ripresa della circolazione dopo interventi di reimpianto di arti o simili (le sanguisughe), e per far guarire ferite che non si rimarginano e rischiano la cancrena.
A quest'ultimo compito sono riservate le larve mangia-carne.
La reintroduzione di questi due metodi è in realtà avvenuta dalla fine degli anni Settanta con l'avvento della microchirurgia.
Eppure l'utilizzo delle bestioline è stato relegato in un angolo quasi nascosto della medicina Usa al punto che il loro impiego non è in alcun modo ufficialmente regolato.
Ed è proprio con lo scopo di deciderne il futuro in un contesto legalizzato che comitati di esperti discutono alla Food and Drug Administration (Fda), l'Agenzia che regola appunto tutti prodotti clinici negli Stati Uniti.
La Fda dovrà insomma creare linee-guida generali su come allevare, trasportare, vendere gli animaletti. Nonché stabilire che il loro uso è sicuro per la salute ed efficace. Sull'efficacia decine di chirurghi e specialisti non hanno dubbi.
Secondo Scott Levin, chirurgo della Duke university, le sanguisughe sono in grado, ad esempio, di aiutare a riconnettere non solo arterie, ma le piccolissime venuzze della mano e del polso negli interventi in cui l'arto viene reimpiantato dopo incidenti di varia natura. Inoltre le sanguisughe quando sono all'opera iniettano nei pazienti un potentissimo cocktail fatto di di sostanze anticoagulanti ed antibiotiche che riducono la pressione dovuta alle perdite di sangue.
Dopo i suoi interventi, Levin racconta di usare due o tre sanguisughe ogni paio d'ore, gli animali si riempiono infatti di sangue in soli 20 minuti.
Quanto alle larve, i medici le trovano particolarmente utili per il trattamento dei diabetici le cui ferite tendono a non rimarginarsi facilmente.
Così, con la benedizione della FDA, nel giro di pochi giorni l'America userà legalmente gli stessi rimedi utilizzati da secoli dalle tribù primitive dell'Australia come dai Maya.
Tratto da Newton-corriere - 09 settembre 2005
In Germania le ferite si curano con il miele. In 23 ospedali tedeschi si utilizzano preparati a base di miele sterilizzato per curare le ferite
Commento NdR: Secondo Levin ed altri medici che utilizzano questa tecnica naturale antichissima, le sanguisughe hanno delle sostanze anestetizzanti antidolorifiche, ebbene NON si tratta di sostanze antidolorifiche; non e' esatto ! il salasso toglie il dolore o lo riduce perche' la sostanza anticoagulante, nella infiammazione riduce l'edema, l'iperemia venosa che comprime le terminazioni nervose: cardine fondamentale della flogosi.
Messe da parte per anni quali simbolo di una sanità vecchia, fatta di superstizioni e bigotterie - le sanguisughe un tempo ad esempio si attaccavano alle donne nella speranza di curare così i loro malumori e far succhiare via gli "umori malefici" - le larve sono rientrate in campo in realtà nella chirurgia più ad alta tecnologia.
Secondo gli esperti, i due rivoltanti animaletti sono una mano santa per ripulire il sangue e aiutare la ripresa della circolazione dopo interventi di reimpianto di arti o simili (le sanguisughe), e per far guarire ferite che non si rimarginano e rischiano la cancrena.
A quest'ultimo compito sono riservate le larve mangia-carne.
La reintroduzione di questi due metodi è in realtà avvenuta dalla fine degli anni Settanta con l'avvento della microchirurgia.
Eppure l'utilizzo delle bestioline è stato relegato in un angolo quasi nascosto della medicina Usa al punto che il loro impiego non è in alcun modo ufficialmente regolato.
Ed è proprio con lo scopo di deciderne il futuro in un contesto legalizzato che comitati di esperti discutono alla Food and Drug Administration (Fda), l'Agenzia che regola appunto tutti prodotti clinici negli Stati Uniti.
La Fda dovrà insomma creare linee-guida generali su come allevare, trasportare, vendere gli animaletti. Nonché stabilire che il loro uso è sicuro per la salute ed efficace. Sull'efficacia decine di chirurghi e specialisti non hanno dubbi.
Secondo Scott Levin, chirurgo della Duke university, le sanguisughe sono in grado, ad esempio, di aiutare a riconnettere non solo arterie, ma le piccolissime venuzze della mano e del polso negli interventi in cui l'arto viene reimpiantato dopo incidenti di varia natura. Inoltre le sanguisughe quando sono all'opera iniettano nei pazienti un potentissimo cocktail fatto di di sostanze anticoagulanti ed antibiotiche che riducono la pressione dovuta alle perdite di sangue.
Dopo i suoi interventi, Levin racconta di usare due o tre sanguisughe ogni paio d'ore, gli animali si riempiono infatti di sangue in soli 20 minuti.
Quanto alle larve, i medici le trovano particolarmente utili per il trattamento dei diabetici le cui ferite tendono a non rimarginarsi facilmente.
Così, con la benedizione della FDA, nel giro di pochi giorni l'America userà legalmente gli stessi rimedi utilizzati da secoli dalle tribù primitive dell'Australia come dai Maya.
Tratto da Newton-corriere - 09 settembre 2005
In Germania le ferite si curano con il miele. In 23 ospedali tedeschi si utilizzano preparati a base di miele sterilizzato per curare le ferite
Commento NdR: Secondo Levin ed altri medici che utilizzano questa tecnica naturale antichissima, le sanguisughe hanno delle sostanze anestetizzanti antidolorifiche, ebbene NON si tratta di sostanze antidolorifiche; non e' esatto ! il salasso toglie il dolore o lo riduce perche' la sostanza anticoagulante, nella infiammazione riduce l'edema, l'iperemia venosa che comprime le terminazioni nervose: cardine fondamentale della flogosi.
Sanguisughe invece che anticoagulanti
Nel reparto di chirurgia dell'ospedale di Legnano si ricorre ai rimedi degli antichi egizi.
Gli animaletti, allevati in una vasca, sostituiscono i medicinali e non hanno effetti collaterali.
LEGNANO (Milano - Italy) - A parte qualche iniziale e naturale perplessità, le reazioni dei pazienti sono in genere positive.
Non capita tutti i giorni infatti di finire in mano a delle sanguisughe per essere curati e guariti. Già, perché all’ospedale di Legnano, vicino Milano, i medici del reparto di chirurgia plastica della mano, insieme ai sempre più sofisticati strumenti chirurgici, a volte da fantascienza, usano per la terapia post operatoria proprio i benefici “vermiciattoli”, capaci di fare miracoli, come sapevano bene gli antichi Egizi.
Le sanguisughe, infatti, sostituiscono egregiamente i farmaci anticoagulanti, con risultati ancora migliori e privi di effetti collaterali. Il loro uso è talmente esteso che in reparto è stato da tempo allestito un piccolo allevamento, una vasca contenente acqua non contaminata dove nascono e si riproducono gli animaletti di colore bruno.
Quando i chirurghi reimpiantano un arto o parte di esso, spesso si creano problemi di circolazione sanguigna: la cosiddetta “stasi venosa”. Il ruolo delle sanguisughe è quello di stimolare e favorire il microcircolo, ossia la fitta rete di vasi sanguigni che si estende nel corpo.
“Dopo un intervento è possibile che il sangue fatichi a tornare indietro dall’estremità dell’arto reimpiantato verso il centro, tendendo a coagularsi – spiegano in reparto - se il sangue si ferma si chiude l’arteria interessata.
E qui entrano in giochi i nostri piccoli amici: producono infatti una sostanza chiamata eparinoide che evita il coagulo e favorisce in pochi giorni la formazione del nuovo microcircolo, consentendo al paziente di recuperare la futura funzionalità dell’arto”. Certo, lo stesso risultato lo si potrebbe ottenere con i farmaci idonei; ma i camici bianchi preferiscono ricorrere alla sanguisuga, perché l’utilizzo è circoscritto, efficace, rapido e soprattutto privo di effetti collaterali. Gli animaletti, in genere cinque o sei, vengono applicati sulla parte trattata due volte al giorno, e per un periodo che non supera la settimana.
La sanguisuga con la sua ventosa, si attacca in maniera assolutamente indolore e succhia il sangue fino a che sazia si stacca da sola. “La loro presenza migliora addirittura lo stato di eventuali lesioni spesso presenti attorno alle ferite; inoltre non si sono mai registrati casi di infezione o fenomeni purulenti dovuti all’uso di questi animaletti”, concludono i medici.
Il Nuovo - 5 marzo 2003 - By Michele Perla
vedi: Salasso Terapeutico
Commento NdR: Molti soggetti a sentire parlare di sanguisughe, anche medici, arricciano il naso e parlano di pericolosita' per i possibili collassi, certo che se si estrae sangue molto sangue...ma cio' puo' avvenire ugualmente anche donando il sangue (300-400 ml) oppure con l'estrazione del sangue per gli esami clinici; inoltre con le sanguisughe non ci sono le controindicazioni dei farmaci: es. cortisone, voltaren, aulin ed altri che con i loro effetti "collaterali" e possibilita' di shock anafilattici, oppure con il viox che ha provocato 28.000 casi di infarti cardiaci ! e questo grazie a BigFarma
IL SALASSO TERAPEUTICO
Da allora e' stata praticata con fasi alterne, nel mondo occidentale fino al nostro periodo, ove con l'avvento della medicina farmacologica, fu spazzata via, derisa ed abolita dalla nuova classe "medica"....serva delle case farmaceutiche.
Fra i primi in Italia a riscoprire l'antica pratica e' stato l'olimpionico Mennea, per via della sciatica che l'affliggeva e riduceva le sue prestazioni atletiche, egli si decise di recarsi da padre Leonardo, frate in Fonte Colombo; i medici che l'avevano in cura ironizzavano, ma dovettero rimangiarsi tutta la loro stupida ironia, visto che il risultato fu la guarigione dalla sciatica dell'ex loro paziente.
Il medico chirurgo dott. Mario Pitoni (il medico ricercatore che ha messo a punto un semplice, poco costoso, test per sapere mesi prima se un soggetto avra' oppure no un tumore - vedi Micro cristalli - Diagnosi precoce del Tumore ) - si e' voluto recare diversi anni fa in prima persona a vedere i risultati del salasso e dove veniva praticato, dal frate Leonardo.
Resosi conto della realta', dopo prove e riprove, ha iniziato a praticare pure lui l'antica tecnica del "salasso", riuscendo a guarire i suoi pazienti da diverse malattie dovute alle infiammazioni al nervo sciatico, poliartrite, cervicale ecc.; e' noto che le infiammazioniesercitano una congestione sanguigna venosa anche nelle zone interessate, quindi un salasso decongestiona e scarica il sangue e le tossine accumulate (cluster di minerali e tossine), che rendono il sangue marcio e quindi denso.
Nel caso della sciatica, ernia del disco (il 10% dei pazienti evita l'intervento chirurgico), si tratta di incidere un ramo della "vena safena inferiore".
La casistica di tutto rispetto accumulata dal dott. M. Pitoni ormai dimostra la validita' dell'antico metodo, il quale e' parte integrante della medicina naturale, la quale utilizza anche le sanguisughe, anche se il salasso diretto con taglio nelle parti adatte e' la migliore delle prassi decongestionanti.
Egli oggi dice: "curo con "fratello sangue" come ai tempi di s. Francesco".
Egli ha riabilitato un pratica vecchia di millenni, nella medicina e nella sanita'. Ha rimesso in piedi con poche sedute, migliaia di pazienti con dolori lancinati alle gambe, alla schiena, al collo, spesso con dolori insopportabili.
Egli utilizza una pompetta per creare un "ponfo" (del vuoto) nella zona ove verra' praticata l'incisione venosa di circa 2-3 millimetri con fuoriuscita di gocce di sangue in minima quantita' per la sciatica; il sangue "fermo" e' di provenienza infiammatoria.
Resosi conto della realta', dopo prove e riprove, ha iniziato a praticare pure lui l'antica tecnica del "salasso", riuscendo a guarire i suoi pazienti da diverse malattie dovute alle infiammazioni al nervo sciatico, poliartrite, cervicale ecc.; e' noto che le infiammazioniesercitano una congestione sanguigna venosa anche nelle zone interessate, quindi un salasso decongestiona e scarica il sangue e le tossine accumulate (cluster di minerali e tossine), che rendono il sangue marcio e quindi denso.
Nel caso della sciatica, ernia del disco (il 10% dei pazienti evita l'intervento chirurgico), si tratta di incidere un ramo della "vena safena inferiore".
La casistica di tutto rispetto accumulata dal dott. M. Pitoni ormai dimostra la validita' dell'antico metodo, il quale e' parte integrante della medicina naturale, la quale utilizza anche le sanguisughe, anche se il salasso diretto con taglio nelle parti adatte e' la migliore delle prassi decongestionanti.
Egli oggi dice: "curo con "fratello sangue" come ai tempi di s. Francesco".
Egli ha riabilitato un pratica vecchia di millenni, nella medicina e nella sanita'. Ha rimesso in piedi con poche sedute, migliaia di pazienti con dolori lancinati alle gambe, alla schiena, al collo, spesso con dolori insopportabili.
Egli utilizza una pompetta per creare un "ponfo" (del vuoto) nella zona ove verra' praticata l'incisione venosa di circa 2-3 millimetri con fuoriuscita di gocce di sangue in minima quantita' per la sciatica; il sangue "fermo" e' di provenienza infiammatoria.
quando avevo otto anni 1952, nell'Ospedale di Taranto le utilizzavo molto il metodo di cura con sanguisughe, per v arie problematiche dei pazienti
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