IL FALLIMENTO DEL BARATTO
Ammettere a se stessi di avere fallito non è cosa semplice, sopratutto quando credevi fortemente in quella cosa e avevi occupato tempo ed energia per volerla a tutti i costi!
Il fallimento del baratto è un mio personale fallimento.
Ma non proprio, grazie a queste lunga esperienza ho imparato molte cose.
Cinque anni fà iniziai a credere nella condivisione e nel barattare beni ormai inutili per me e beni che sapevo produrmi in cambio di merce che non potevo autoprodurmi ma dovevo acquistare.
Il tempo passa, baratto, scambio tantissimi oggetti, incontro tantissime persone che la pensano come me e che la pensano non esattamente cosi ma che approfittano di persone come me, dalla mia credendoci penso che faccia parte del gioco e vado comunque avanti promettendo a me stessa di fare più attenzione e di ragionare di più..
Questi scambi mi hanno permesso di conoscere tante belle persone che poi sono rimaste amiche, quindi il resoconto è molto positivo tuttavia.
I problemi non sono stati pochi :
La maggior parte delle persone che richiedevano i miei oggetti autoprodotte davano in cambio cianfrusaglia vecchia e volevano fondamentalmente ripulire casa per avere prodotti di qualità e unici
I baratti sarebbero occasioni per vederci conoscersi e fare rete, quella rete che servirebbe per sostenersi a vicenda, mentre spesso si creava bulimia di baratti fini a se stessi
Spesso si rischiava di barattare tanto per fare, per il gusto di provare l’ebrezza del……ho barattato, oppure ho una cosa che prima non avevo
Spesso il gioco non valeva la candela, la distanza chilometrica faceva si che il solo prezzo della benzina, oltre che l’impatto ambientale dell’utilizzo dell’auto vanificava il tutto
Spesso si scambiano oggetti completamente inutili
Per chi come me necessita di poco più del necessario per vivere, non ha bisogno di tutti questi oggetti che riempiono casa.
Ad un certo punto mi sono accorta che stavo sbagliando qualcosa, e quel qualcosa era molto importante, visto che avevo la casa piena della monnezza altrui, oggetti che non avrei mai utilizzato, spesso rotti, vecchi e sporchi e che alla fine stavo barattando per occupare tempo e per assecondare gli altri e la mia voglia di credere nel baratto.
STOP
Finalmente ero arrivata alla consapevolezza che dovevo a tutti i costi ripensare a questa meravigliosa opportunità che la vita mi ha permesso di conoscere, IL BARATTO.
Per prima cosa ho ripulito gli spazi regalando e buttando via oggetti per me inutili ,poi ho iniziato a vedere con mente critica questa forma di scambio e sopratutto di selezionare i baratti utili.
A me servivano solo beni che non potevo produrre, quindi che altri avrebbero dovuto acquistare per potere scambiare con me …già qui la cosa scricchiolava non poco, non era più il vero senso del baratto, tu dai una cosa tu che non ti serve in cambio di una cosa mia che non utilizzo più”, ma qualcuno doveva comunque acquistare qualcosa, inoltre poi questi prodotti acquistati, che poi arrivavano in casa mia sotto forma di scambio, io personalmente non li avrei mai acquistati, vuoi per il marchio di una multinazionale, vuoi per la scarsa qualità del prodotto, quindi di comune accordo con mio marito abbiamo limitato ad un numero sempre più ridotto di baratti, fino ad ottenere dei veri baratti fantastici.
Ovviamente per me il TOP è scambiare mie autoproduzioni oppure miei corsi con prodotti biologici vegan, sani, oppure chi ha aziende che lavora filati, stoffe bio e non che butta via materiale ancora utilizzabile ,ovviamente per quanto riguarda la prima soluzione cosa per niente facile visto che questi prodotti spesso costano un occhio della testa e non sono accessibili ancora a tutti.
Per la seconda opzione ,,quella del materiale delle aziende riccioli per noi creative e scarto per loro, è una soluzione ancora ben più complicata visto che manca una cultura del riciclo, del significato del riuso e del non acquisto, se chiedi spesso vieni giudicata, inopportuna, poco educata, accattona e morta di fame, cosa che invece ritengo sia una soluzione meravigliosa visto che poi quegli scarti finirebbero nei nostri polmoni e peggio ancora in quelli dei nostri figli e nipoti .
Dopo anni di baratto dopo averci creduto fortemente, oggi come oggi, rifletto molto prima di accettare un baratto, ma al contrario di prima quando mi capita di farne uno sono tanto orgogliosa e soprattutto sono consapevole che è una pratica stupenda, che andrebbe rivalutata ma con i gusti equilibri e le giuste proporzioni .
Adesso sono consapevole che barattare è una delle cose che amo di più fare ma solo per persone che hanno gli stessi miei valori .
ULTIMI MIEI BARATTI: (per la legge sulla privacy e per educazione non divulgherò nemmeno in privato il nome di amiche oppure aziende, evitate di subissarmi di questo tipo di richieste)
– Ho barattato con un’amica svizzera, parrucchiera bravissima decennale, un taglio di capelli a casa mia (ovviamente non è venuta apposta dalla svizzera per tagliare a me i capelli ma era già a casa mia per altre motivazioni) con un mio corso .
– Ho barattato un mio corso di autoproduzione con un pacco di prodotti biologici a breve scadenza, con una ragazza che ha un negozio biologico e che aveva molti alimenti che stavano per scadere e rimanevano invenduti . Comunque esiste il congelatore ,e comunque siamo in cinque in casa e di certo non scade nulla perché con un’ottima organizzazione domestica ho organizzato i pasti in modo che non mangiassimo prodotti ( secchi oltretutto) scaduti, ma che avessimo la qualità del prodotto noi sulla nostra tavola .
– Ho barattato un trattamento olistico per un corso di pasta madre
– Ho barattato un tappeto realizzato a mano dalla sottoscritta per scampoli di tessuti che da li a qualche giorno sarebbero finiti dritti in discarica
Questi sono i baratti che mi rendono orgogliosa…
Stefy
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