giovedì 26 maggio 2016

ATTRAVERSO L'EGO LA SOCIETA' TI CONTROLLA E MANIPOLA

Dapprima viene la madre, e all’inizio la madre rappresenta tutto il mondo. Poi alla madre si uniscono gli altri, e il mondo continua a crescere. E più il mondo cresce, più l’ego diventa complesso, perché vi si riflettono le opinioni di molte altre persone. L’ego è un fenomeno di accumulazione, un sottoprodotto della vita vissuta con gli altri. Se un bambino vive completamente solo, non accadrà che in lui cresca un ego. Ma questo non aiuta affatto. Egli rimarrà come un animale, ma non vuol dire che arriverà a conoscere il suo autentico sé, per nulla!

Il reale può essere conosciuto solo attraverso il falso, quindi l’ego è necessario. Bisogna passarci attraverso. E’ una disciplina. Il reale può essere conosciuto solo attraverso l’illusione. Non potete conoscere la verità direttamente. Prima dovete conoscere ciò che non è vero. Prima dovete scontrarvi con il falso: questo incontro, vi aiuterà a conoscere la verità. Se conoscete il falso in quanto tale, la verità sorgerà in voi. L’ego è una necessità; è una necessità sociale, è una conseguenza della società. E la società è tutto ciò che vi circonda: non siete voi, ma quello che vi sta intorno. Tutto, eccetto voi, è la società. E tutti riflettono. Andrai a scuola e il maestro rifletterà chi sei. Diventerai amico di altri bambini, e gli altri bambini rifletteranno chi sei. Pian piano, tutti quanti aggiungono qualcosa al tuo ego, e tutti cercano di modificarlo, in modo tale che tu non divenga un problema per la società.

Gli altri non si preoccupano di te. Il loro unico interesse è la società. La società si preoccupa di se stessa, e così dev’essere. A loro non importa che tu divenga un conoscitore di te stesso. A loro importa che tu divenga una parte efficiente del meccanismo della società: devi adattarti allo schema. Quindi, cercano di darti un ego compatibile con la società. Ti insegnano una morale. La morale comporta il darti un ego compatibile con la società. Se sei immorale, in un modo o nell’altro, sarai sempre un disadattato.

Ecco perché si mettono i criminali in prigione: non perché abbiano fatto qualcosa di sbagliato; non perché la prigione possa aiutarli a migliorare, anzi… Semplicemente essi non sono compatibili. Sono fonte di problemi. Hanno ego particolari, che la società non approva. Se la società li approvasse, tutto andrebbe bene.

Un uomo ammazza qualcuno: è un assassino. Lo stesso uomo, in tempo di guerra, uccide migliaia di persone… e diventa un grande eroe. La società non è disturbata da un delitto, però il delitto deve essere commesso negli interessi della società: in questo caso è pienamente accettato. La società non si preoccupa della moralità. La moralità presuppone semplicemente che tu ti debba adattare alla società. Se la società è in guerra, la morale cambia. Se la società è in pace, esiste una morale diversa.

La morale è politica sociale. E’ diplomazia. E ogni bambino deve essere allevato ed educato in maniera tale, da rientrare negli schemi della società, in quanto ad essa interessa solo avere componenti efficienti. Alla società non interessa che tu raggiunga la conoscenza di te stesso. La società crea un ego, perché l’ego può essere controllato e manipolato. Mentre il sé non potrà mai essere né controllato né manipolato. Nessuno ha mai sentito parlare di un società che controlli il sé: non è possibile.


Il bambino ha bisogno di un centro. La società gliene da uno, e il bambino a poco a poco si convince che quello sia il suo vero centro o ego. Un bambino torna a casa e se è risultato il primo della classe, tutta la famiglia è felice. Viene abbracciato, baciato e lodato. In questo modo gli si sta dando un ego, un ego sottile. E se invece il bambino torna a casa deluso, sconfitto, con un brutto voto, allora nessuno gli fa complimenti ed egli si sente rifiutato… la prossima volta ci metterà più impegno, perché il suo centro, il suo ego è stato scosso.

L’ego è sempre agitato, è sempre in cerca di alimento, in cerca di qualcuno che gli faccia delle lodi. E’ per questo motivo che chiedete continuamente attenzione. Noi prendiamo dagli altri l’idea di chi siamo. Essi danno forma al nostro centro. Ma questo centro è falso, perché ognuno porta in sé il proprio vero profondo centro. E nessun altro può metterci voce… non sono affari loro! Nessun altro gli può dare forma… veniamo al mondo con quel centro. Siamo nati con esso.

Quindi, tu hai due centri: un centro che ti è dato dall’esistenza stessa, che è il tuo vero Sé; e l’altro creato dalla società, ossia l’ego, che è invece falso. Attraverso di esso la società ti controlla: devi comportarti in un certo modo, perché solo in questo caso la società ti apprezza. Devi camminare in un certo modo, devi ridere in un certo modo, devi assumere un certo comportamento, avere una morale, un codice. Solo così la società ti apprezzerà, e se ciò non accadrà, il tuo ego ne sarà sconvolto. E quando l’ego viene scosso, tu non sai più dove sei, non sai più chi sei.


La società crea un ego, perché l’ego può essere controllato e manipolato. Mentre il sé non potrà mai essere né controllato né manipolato. Nessuno ha mai sentito parlare di un società che controlli il sé: non è possibile.

OSHO

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