Quindi in Austria Hanno Barato sul Serio, Questo è Un Argomento Decisivo per Uscire dall’Europa
da l’Ultimaribattuta.it
Tutti ad applaudire la vittoria dei Verdi in Austria, Ue in primis, principalmente per lo scampato pericolo nazionalista. Ma una serie di dati getta un’ombra sul successo elettorale di Alexander Van der Bellen con il 50,3% dei voti.
Anzitutto nell’ormai famoso collegio “Waidhofen an der Ybbs” si è registrata la principale anomalia: l’affluenza al voto, infatti, è stata del 146,9%. Più i votanti degli aventi diritto: 13.262 quelli che si sono recati alle urne contro i soli 9.026 che ne avrebbero avuto realmente il diritto. Guarda caso, l’esito uscito dalle urne in questo collegio è stato tutto in favore di Van der Bellen, che ha ottenuto il 52,7% (6.621 voti) contro il 47,3% del candidato di destra, Hofer (5.938 voti). Falla nel sistema del conteggio o errore più o meno volontario nella compilazione dei dati?
Ancora non è dato saperlo: si sa però che l’eccesso di democrazia si è verificato anche nello scrutinio di Linz, capoluogo dell’Alta Austria. Nella città di 191 mila persone ha votato addirittura il 598% di aventi diritto al voto. Il mistero sul “Sondersprengel”, che significa “seggio elettorale speciale”, sarebbe stato giustificato con l’arrivo non solo delle schede degli elettori ammalati o comunque impossibilitati a recarsi ai loro seggi normali, ma anche di quelle inviate per posta.
Proprio questa modalità di votazione, però, è sotto la lente di ingrandimento dal momento che è stata la protagonista della vittoria verde. Come è stato denunciato quiinfatti, a ricorrere al voto per posta non sono solo gli austriaci che si trovano all’estero per motivi di lavoro o di studio. La percentuale di chi davvero risiede fuori dal Paese sul totale dei circa 700mila voti postali è scesa negli anni a circa il 10% del totale: la percentuale restante è composta da chi sceglie di votare da casa, senza recarsi alle urne. Eppure dei 740 mila per corrispondenza (700 mila sono quelle compilate correttamente) lunedì mattina gli scrutatori si sono trovati a contarne 760 mila: altro eccesso di democrazia che ha portato al trionfo dei Verdi, per un soffio.
Non finisce qui: al termine dei conti del secondo turno sono state conteggiate circa 145.222 schede nulle. Se a tutto questo aggiungiamo che Wilhelm Heissenberger, sindaco di Unterrabnitz-Schwendgraben, comune austriaco di 634 abitanti, ha confessato di aver taroccato 12 schede elettorali. Certo una piccolissima percentuale che però inserita nel quadro generale dovrebbe quantomeno invitare ad un riconteggio serio e ragionato.
Cosa sarebbe successo se avesse vinto la destra di Hofer in queste condizioni?L’Unione europea avrebbe fermato tutto, Angela Merkel si sarebbe recata a Vienna a incitare le piazze e gli Stati Uniti avrebbero cavalcato la condanna di una vittoria troppo sospetta. E invece no, in Austria hanno vinto i Verdi. E vissero tutti felici e conten
Il Direttore, Maurizo Blondet fa anche notare un altra cosuccia:
…..L’Austria è un piccolo paese ma sorvegliato speciale dopo Haider, quindi destinatario di attenzioni special, non escluse le minacce. Infatti ha stupito il fatto che la vittima dei brogli, Hofer e il suo partito, abbia detto che non contesterà lo spoglio. Qui le ipotesi sono due. Una, il partito di Hofer e Stracher non ritiene valga la pena di fare una battaglia per contestare una carica, come quella del presidente della repubblica, che è ornamentale; l’altra,che abbia ricevuto minacce. Molto convincenti. “Ricordati la fine di Haider”, eccetera.
Come sapete il sottoscritto non è mai stato un sostenitore dell’uscita dell’Italia dall’Euro o dall’Europa. Bene, ora lo sono. Eccome se lo sono, e mi rendo conto ogni giorno di più di avere fatto la scelta giusta ad andarmene da questo continente in putrefazione.
http://www.rischiocalcolato.it/2016/05/quindi-austria-barato-sul-serio-un-argomento-decisivo-uscire-dalleuropa.html
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