giovedì 11 novembre 2021

NON SONO UN CORPO


"Non ho paura perché non sono un corpo"

Ho già pubblicato alcuni brani dal diario di questa signora russa di mezza età, una persona comune, proprietaria di un piccolo negozio, amante della vita e della natura. Mi piace leggerla perché dice cose che per molti sembrano ancora impossibili, ma siamo in un periodo di transizione verso un mondo sconosciuto, dai risvolti sconosciuti. Di questo occorre rendersi conto. E non avere paura di nulla.
…Ancora poco tempo fa pensavo di poter restare in vita minimo per 30 anni o anche di più. Ho una buona salute, vivo in un paese nel bosco, ho l’aria pura, l’orto, faccio molto lavoro fisico… Non avrei un motivo per morire prematuramente. Certo, anche i sani possono morire, ma non è una norma.
Ultimamente però, sempre più spesso mi accorgo di pensare che probabilmente, non avrò tanto da vivere… forse un anno, forse due, forse meno.
A giudicare da ciò che sta succedendo nel mondo, nessuno può essere sicuro del proprio domani. Per la verità, molti pensano ancora che non stia succedendo nulla di particolare, ok, sopravvivremo a questa situazione, e tutto sarà come prima.

Ne ho forti dubbi. E sarei lieta di essermi sbagliata.

Io non accetterò le costrizioni, e presto la gente come me sarà fuori legge. Oggi l’inventore della sostanza salvifica ha detto che coloro che la rifiutano sono pericolosi per la società, che non accettare questo dono è come sputare per terra (la signora parla delle dichiarazioni di A.Ginzburg, Russia).
E temo che presto lo crederanno tutti.
Sapete perché è impossibile gestire le tribù dei selvaggi? Possono annientarli, ma non governarli.
Perché sanno di essere immortali. Mentre un uomo civilizzato non ne è sicuro.
Per sottomettere la gente basta convincerla di avere soltanto il corpo. Dirle che non c’è nessuna anima, farglielo credere. Allora le persone diventeranno pacifiche e obbedienti, come gli agnellini, e timidi come i leprotti.
Provate a dirlo a un selvaggio. Lui SENTE, sa di non essere un corpo, sa di essere immortale.
I nostri antenati pagani andavano a combattere senza paura, pronti a morire ma non a sottomettersi ad una fede straniera. Una volta sottomessi conserveremo per un po’ il corpo, ma perderemo la cosa più preziosa, l’anima.
L’anima è immortale ma può essere imprigionata, così una persona smette di sentirla. E non potrà, una volta uscita dal corpo fisico, ritrovarla. Vagherà nell’universo senza sapere chi è e dove si trova.
I nostri antenati preferivano morire liberi. Anch’io ospito lo spirito dei miei antenati, e non ho paura perché sento: NON SONO UN CORPO. “

(“La vita è bella”/»Жизнь прекрасна»)




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