normalizzazione dell’aberrazione
Il fenomeno di “normalizzazione dell’aberrazione” che sta interessando al massimo grado la Chiesa, riguarda anche tutti gli altri campi della nostra vita sociale, come è giusto che sia in un periodo storico denominato Kali Yuga.
Per esempio, viene spacciata per democrazia una “dittatura della maggioranza” nella quale la minoranza non ha più voce in capitolo nelle decisioni collettive! Ma questa non è democrazia! La minoranza che dissente non deve essere manganellata dalla polizia e chiusa in casa, bensì presa in considerazione, in quanto paga le tasse come tutti gli altri componenti della collettività. Capite a che punto è giunto il livello di aberrazione di questa nostra società?
Lo Stato che paga fior di quattrini le testate giornalistiche per pubblicare quotidianamente i bollettini Covid è un’aberrazione. È la fine del dibattito libero sull’informazione.
Il cittadino che deve mostrare di essere sano per accedere al diritto di uscire da casa sua e andare a lavorare... rappresenta la fine della libertà. Il “diritto su concessione” è la morte del diritto. Se io, in nome di un’emergenza, ti posso autorizzare ad esercitare o meno un tuo diritto, questo significa che quel diritto non lo possiedi più. Potrebbe anche trattarsi di una pandemia vera, in ogni caso le libertà a cui stiamo rinunciando non sono paragonabili alle miserie che tentiamo di preservare.
La morte della fede spirituale – mi lavo le mani nel corso di una messa per non infettare le persone! – non può che portare alla necrosi delle varie sfere sociali: dal diritto, all’educazione, all’economia.
Il modo per uscire da questa situazione lo conoscete già: lavorate su voi stessi con lo scopo di entrare in risonanza con una realtà alternativa, un mondo dentro il mondo. Ricordatevi che l’universo non esiste là fuori come entità fisica separata da voi, ma è sempre solo il vostro universo personale.
Salvatore Brizzi
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