UN TUMORE NON VA NEMMENO SFIORATO, QUESTA LA VERITA
Valdo Vaccaro scrive:
“Il tumore, qualunque esso sia,
qualunque sia il posto corporale nel quale esso si sviluppa,
e qualunque sia il nome che l’oncologia gli dà,
non va toccato in quanto rispecchia -al pari peraltro di tutte le altre cosiddette malattie- un percorso curativo di auto-guarigione.
Il cosiddetto male non è che un prezioso campanello d’allarme, un avvertimento della Natura per informarci che i residui accumulati nell’organismo hanno superato il livello di guardia, il limite di tolleranza ai veleni.
Il nostro dovere a quel punto non è di toccare tale segnale ma quello di aiutare la natura con mezzi innocenti a mandar fuori tali scorie acide.
Siamo stati concepiti e costruiti con affetto e intelligenza infinita da un Creatore che ci ha dotati di un formidabile sistema emuntorio-escretivo formato da polmoni, fegato, bile, pancreas, milza, intestino, reni e pelle.
Medico e bisturi non fanno parte del piano operativo stabilito.
Chi toglie un tumore o effettua una raschiatura non fa altro che menomare il corpo, non fa altro che creare le basi per una nuova ricrescita.
Il bisturi non può in alcun modo rimuovere le radici del male, ovvero il fattore causante.
L’operazione aspettativa, per quanto condotta con perizia e genialità, non impedirà la recidiva, e i dolori saranno molto più intensi rispetto al prima dell’intervento.
Un chirurgo non porterà mai la guarigione, essendo la sua una mutilazione brutale e priva di reale intelligenza.
L’abilità chirurgica serve assai poco.
Laddove passa il bisturi, il radium, i raggi X, è letteralmente impossibile arrivare alla guarigione.
Le stesse statistiche mediche confermano che gli operati hanno una sopravvivenza media di 3 anni, mentre chi non ricorre ad alcun trattamento chirurgico vive in media 4 volte di più.”
Da tesina di Valdo Vaccaro
http://altrarealta.blogspot.it/
“Il tumore, qualunque esso sia,
qualunque sia il posto corporale nel quale esso si sviluppa,
e qualunque sia il nome che l’oncologia gli dà,
non va toccato in quanto rispecchia -al pari peraltro di tutte le altre cosiddette malattie- un percorso curativo di auto-guarigione.
Il cosiddetto male non è che un prezioso campanello d’allarme, un avvertimento della Natura per informarci che i residui accumulati nell’organismo hanno superato il livello di guardia, il limite di tolleranza ai veleni.
Il nostro dovere a quel punto non è di toccare tale segnale ma quello di aiutare la natura con mezzi innocenti a mandar fuori tali scorie acide.
Siamo stati concepiti e costruiti con affetto e intelligenza infinita da un Creatore che ci ha dotati di un formidabile sistema emuntorio-escretivo formato da polmoni, fegato, bile, pancreas, milza, intestino, reni e pelle.
Medico e bisturi non fanno parte del piano operativo stabilito.
Chi toglie un tumore o effettua una raschiatura non fa altro che menomare il corpo, non fa altro che creare le basi per una nuova ricrescita.
Il bisturi non può in alcun modo rimuovere le radici del male, ovvero il fattore causante.
L’operazione aspettativa, per quanto condotta con perizia e genialità, non impedirà la recidiva, e i dolori saranno molto più intensi rispetto al prima dell’intervento.
Un chirurgo non porterà mai la guarigione, essendo la sua una mutilazione brutale e priva di reale intelligenza.
L’abilità chirurgica serve assai poco.
Laddove passa il bisturi, il radium, i raggi X, è letteralmente impossibile arrivare alla guarigione.
Le stesse statistiche mediche confermano che gli operati hanno una sopravvivenza media di 3 anni, mentre chi non ricorre ad alcun trattamento chirurgico vive in media 4 volte di più.”
Da tesina di Valdo Vaccaro
http://altrarealta.blogspot.it/
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