Vuoi la pace? Non prepari la guerra, ma i negoziati
DI PIER GIORGIO ARDENI E FRANCESCO SYLOS LABINI Secondo un antico aforisma attribuito a Eschilo, “in guerra, la verità è la prima vittima”: niente di più vero come abbiamo sperimentato negli ultimi due anni in cui le frottole all’unisono di politici e media mainstream non si contano. Se la realtà può essere distorta per convincere l’opinione pubblica della bontà di certe scelte politiche – un fenomeno a cui ormai siamo assuefatti – il problema diventa drammatico e pericoloso quando la classe dirigente perde ogni collegamento con i fatti e rimane vittima del proprio autoconvincimento. Subito dopo l’invasione dell’Ucraina le certezze raccontate erano diverse: la Russia, che aveva un Pil pari a quello della Spagna, sarà messa rapidamente in ginocchio dalle sanzioni e dalla guerra economica che i Paesi del G7 le stavano muovendo; l’esercito russo è in condizioni disastrose e a corto di tecnologia d’avanguardia (per Von der Leyen i russi prendevano i chip delle lavatrici rubate in Ucraina);