CHI HA INCASTRATO RENZO BOSSI?
Perché l’autista di Renzo Bossi parla solo oggi? Non riusciva più a nascondere la sua nausea? A giudicare dagli stessi filmati che potete visionare in cima al post non sembrerebbe proprio. Al minuto 1:53, dopo avere consegnato al Trota scontrini e soldi, si lancia in un entusiastico “e te se’ a post!” (“E sei a posto!” in lumbard). Lo dice con tale enfasi e con tale spirito goliardico che pare più un amicone legato da sincero affetto, o un salumiere che ti dà il resto, più che un mesto esecutore di ordini a lui sgraditi.Alessandro Marmello insomma, l’autista della Lega Nord, non sembra proprio uno “fuori dal sistema”, altrimenti non si rivolgerebbe al Trota in quel modo. Come “fuori dal sistema” non era il capitano De Falco che giocava la parte del leone con Francesco Schettino: sapeva benissimo che le grandi navi da crociera facevano l’inchino, come lo sapevano tutti, ma ha fatto la voce grossa solo dopo che c’era scappato il morto, in quella che è sembrata più una conversazione lasciata agli atti a scopo cautelativo che il frutto di una reale indignazione. Ma soprattutto - tornando a Marmello - se fosse stato uno “duro e puro” avrebbe parlato prima, non proprio adesso che è in atto una lotta di potere esterna ed interna al movimento. Se è vero che Renzo Bossi ha cominciato a “rubare” molto tempo prima rispetto agli episodi narrati nel video, ovvero quando - senza avere molti altri meriti se non essere il successore del faraone - ha iniziato ad occupare una poltrona alla Regione Lombardia, è anche vero che quello che ha fatto, che se confermato rientra nell’ordinarietà della gestione truffaldina dei fondi pubblici comune a quasi tutti i partiti, diventa straordinario solo oggi, al punto da spingere uno che ha un lavoro fisso – oro 24k, di questi tempi – a metterlo a rischio per vendere a un rotocalco scandalistico qualche filmato realizzato col cellulare. E’ credibile tutto questo? No, non lo è.
Chi manda Marmello dunque? Forse il governo dei professori, per mettere a tacere l’unica opposizione parlamentare - pure se per convenienza elettorale - che si è levata sin dalla prima ora e che il 21 aprile stava chiamando alla firma gli italiani per la seguente proposta di legge popolare: "Garanzia del credito a famiglie e imprese: separazione tra credito produttivo e attivita' finanziaria speculativa"? Stiamo parlando dunque di una commistione magistratura-finanza? Tutto è possibile. O Forse nell'escalation di eventi che porta a Marmello c'è lo zampino di Silvio Berlusconi, l’ex alleato che per tirare fuori dai guai Bossi dopo averlo querelato ed avergli imposto risarcimenti miliardari per essersi preso del mafioso gli sottrasse definitivamente il marchio della Lega Nord in cambio della remissione dei debiti e di un assegno regolare, guadagnandosi il suo eterno riconoscimento fino al ribaltone dello scorso novembre? Può essere: l’orco di Arcore sembra si sia messo in testa di realizzare definitivamente i piani del suo maestro Licio Gelli, specificatamente nel punto dove, nel Manuale di Rinascita Democratica, voleva creare due grossi movimenti che tagliassero fuori tutti quelli piccoli, dando l’illusione della democrazia ma in realtà spartendosi il potere decisionale. Fare fuori la Lega, come l’Api di Rutelli, rientra pur sempre in questa strategia (poi toccherà all’Idv o non ce ne sarà bisogno?). Oppure, ancora, l’assassino è il maggiordomo, ovvero qualcuno che lavoro dall’interno? Il caso Belsito e l’epurazione iniziata da Alessandro Marmelli, che consegna su un vassoio d’argento la testa di Renzo Bossi affilando la lama per quella di Rosy Mauro che potebbe essere la prossima a saltare, è il rito propiziatorio perfetto per il discorso che terrà stasera Roberto Maroni a Bergamo, durante la cerimonia del famigerato orgoglio leghista. Inoltre, sarebbe compatibile con l'apparente sprezzo di Alessandro Marmelli verso il suo posto da autista nella Lega Nord, in quanto se i maroniani dovessero ereditare la Padania, lui resterebbe al suo posto e magari potebbe perfino ottenere una promozione.
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