PER SALVARE IL PAESE BISOGNA CACCIARE CHI LO COMANDA

E per salvare questo paese occorre cacciare chi lo comanda, occorre anzi demolire il sistema politico che gli consente di comandare, poiché, seconda mortale illusione, è quella di potere mandare a casa chi ha il potere da dentro il sistema. Non è come sostituire un conducente di una vettura. Tra il sistema di potere dei dominanti e i dominanti c'è un rapporto organico, incarnato.


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http://sollevazione.blogspot.it/2012/04/perche-monti-si-scava-la-fossa.html#more


Il problema VERO è il lavoro che non c'è e ad oggi, non stanno facendo nulla per favorire l'occupazione. Stanno solo sfottendo! E stanno picconando il lavoro che ancora esiste e resiste anche a questa politica scellerata, oltre che alle loro battute che han ben poco di universitario. Questi professori devono, quanto  meno, ripassare qualcosa che riguarda la situazione socio economica del Paese, altrimenti continueranno a dire cavolate. Gli investitori scappano, dalla casta, dei figli di papà, dei corrotti, degli incapaci... tutta gente degnamente oggi rappresentata anche da questo governo di mummie aristocratiche! Troppi professori, figli di professori, nella stessa università di papà e mammà; troppi notai, figli di notai; troppi giudici, figli di giudici; troppi politici, figli di politici, troppi manager, figli manager (statali... ovvio nel privato li cacciano a calci in culo, perché lì devono rendere sul serio!)... da questo fuggono, gli investitori, "Cari" professori... e anche dalle stronzate che proferite quotidianamente! 


fonte 
http://www.falkorossodapulia.com/2012/03/forneren-uber-alles.html



In Europa la difficoltà di mutare rotta è dovuta al fatto che se un paese cede nella sua politica di austerità viene punito dai mercati e non può far capo alla propria banca centrale.
Questo circolo vizioso, dovuto alla camicia di forza rappresentata dall’euro, rischia di far precipitare le economie dei paesi deboli in una depressione, senza un miglioramento significativo dei conti pubblici.
La spaccatura dell’euro è la soluzione meno peggiore. Non solo i paesi deboli dell’Europa hanno conti pubblici in rosso, ma hanno anche bilance commerciali in deficit, a dimostrazione di una perdita di competitività da quando sono entrati nell’euro.
Una spaccatura dell’unione monetaria con l’uscita dei paesi forti (Germania, Olanda, Austria e Finlandia) permetterebbe ai paesi deboli di beneficiare di una svalutazione per riguadagnare competitività.
Le rispettive banche centrali potrebbero monetizzare parte dei deficit, come fanno le banche centrali di Gran Bretagna e Giappone.
Rinviare lo smantellamento dell’euro renderà solo molto più costosa la disintegrazione dell’Unione monetaria europea.
(Fonte: Wall Street Italia.com)

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