OHOH,GRILLO
Ohoh, Grillo.
Era cosi' prevedibile che mi sarebbe arrivata la richiesta di commentare la batosta dell' M5S che non ho nemmeno letto del tutto le email , sapevo che sarebbero arrivate, e non ho bisogno
di prove laddove basta la logica. Alcune domande sono prevedibilissime: "e' la fine?" , "cosa succedera' fuori da M5S", e "cosa succedera' dentro M5S".
La prima domanda e' semplice: non arriva mai la fine, sino a quando non vengono meno
le istanze sociali che hanno spinto le persone a votare M5S, e sino a quando tali istanze sono destinate ad aumentare numericamente.
Dovete dividere il problema in due parti, ovvero da un lato chiedersi chi abbia il problema (disoccupati, imprenditori a pezzi, famiglie sul lastrico) e dall'altro "a chi chiedono
la soluzione".
E' abbastanza facile pensare che se il problema e' l'economia nazionale a pezzi, tu chieda al governo nazionale di far qualcosa. Se vuoi un cambiamento sistemico, ovviamente ti rivolgi al grande sistema. Difficile pensare che il sindaco di Treviso possa combattere
la disoccupazione o far qualcosa contro la crisi economica globale.
Sul piano comunale i grillini si occupano specialmente di ecologia e rifiuti, che a volerla
dire tutta non sono una piorita' cocente di disoccupati, imprenditori in chiusura e famiglie sul lastrico. Si, se come a Parma c'e' un dibattito acceso su un inceneritore allora possono anche prendere come temi, ma a Parma c'e' una forte lobby agroalimentare che teme
l'inquinamento dei prodotti locali.
Il primo punto, quindi, e' che M5S propone dei temi che sono credibili per un
governo nazionale, perche' sono temi sistemici (disoccupazione, reddito di cittadinanza,
PMI, costi della politica) che sono sentiti dall'elettore della politica nazionale
ma non da quello locale: se esaminate il cosiddetto programma di Grillo,
o le cosiddette cinque stelle, e' assai difficile far pensare alle persone che un
sindaco possa farci qualcosa. Sono stelle da elezioni politiche, non da elezioni locali.
Sinche' M5S non aggiunge al programma nazionale delle richieste che e' credibile
fare ad un sindaco dalla STESSA base che li vota alle politiche, difficilmente potra'
sfondare alle locali. Parma e la Sicilia erano fenomeni da movimento in crescita,
cioe' una generica richiesta di novita', ma dopo qualche tempo M5S e' conosciuto,
e si e' capito che se fossero al governo nazionale forse potrebbero fare alcune cose,
ma delle loro idee, oltre alla gestione dei rifiuti per il comune c'e' poco.
Sino a quando perdurera' questo vuoto programmatico, difficilmente M5S sfondera'
ancora nei comuni e negli enti locali.
Ma se a M5S occorre dire che "hanno un problema alle locali", per gli altri partiti c'e'
da dire "non illudetevi che la cosa funzioni per le politiche". Perche' alle politiche
i temi di Grillo riprendono vigore.
A questo si aggiunge che la catastrofe economica crescente, che portera' la massa
di elettori di Grillo ad aumentare. Tra pochi mesi la situazione sara' terribile,
e molti saranno MOLTO arrabbiati con i partiti tradizionali che hanno fatto l'inciucione.
Fuori da M5S succedera' che PD e PDL crederanno di aver fermato Grillo, e da questo
momento ignoreranno sempre di piu' i temi da lui proposti. Siccome l'economia, lo
"strato fisico" sotto la finanza collassa ogni giorno che passa: per dire, avete appena
perso in blocco l'intero settore siderurgico, condannando a morte il settore meccanico.
Per quanto tempo aziende meccaniche come Ferrari e Ducati possano stare in un paese
senza una propria siderurgia e' da vedersi, ma dubito sia molto. Aziende del genere
non possono permettersi di stare in un luogo ove sara' sempre piu' difficile comprare
dall'estero (fidi, pagamenti posticipati, etc) . Adesso collassera' l' indotto meccanico,
poi l'alta tecnologia meccanica, oppure sbarcheranno in loco aziende come Buderus.
Il collasso continuera', con Letta che andra' in Europa a gridare "abbiamo gia' spolpato
in Nord Italia, dateci un altro Nord da spolpare!" e ovviamente tutti gli risponderanno
"you are in charge". Peraltro, se il megaprestito di cui si vocifera riguardera'
solo Spagna e Grecia, ovvero dei sostanziali concorrenti dell' Italia nell' agroalimentare,
stanno per arrivare brutte notizie anche da quel lato.
Quando si arrivera' alle prossime elezioni la situazione sara' cosi' esasperata che
probabilmente a Grillo bastera' accusare i vincenti per ottenere nuovo consenso.
La regola della memoria corta vale anche per M5S.
Inoltre M5S e' un partito molto giovane e in questa fase puo' facilmente mutare a
differenza dei partiti classici che non hanno altro da riproporre che Berlusconi
Leader per il PDL e "Faida Continua" dentro il PD, puo' ancora far emergere
alcune personalita' forti.
Qui andiamo alla terza domanda. Come scrissi in una intervisza qualche tempo fa,
qui (1):
http://www.democraziainmovimento.it/99-interviste/136-intervista-a-uriel-fanelli
"Si tratta di scelte, che saranno considerate buone solo finchè vincenti sul piano elettorale.
Per ora vincono, ma è un movimento politico estremamente giovane. In breve,
è un movimento distante dalla democrazia perchè espelle parte corpo elettorale."
Ovviamente , non appena le scelte del capo non saranno piu' paganti , la leadership
sara' messa in dubbio. Il fatto di essere gli unici ad avere il potere e' comodo quando
ci si prende tutto il merito, ma diventa un tantino scomodo quando ci si prende
tutta la colpa.
Difficilmente Grillo potra' venire estromesso, forse Casaleggio dovra' fare qualche
grosso passo indietro. Di sicuro la sconfitta pesera' molto sulla leadership.
Come ho detto, tutti i partiti sono per foza di cose distanti dalla democrazia, che non e' fattibile cosi' come la si immagina: alcuni partiti lo sono in una direzione, tipo quella di considerare per definizione (scelta ideologica) alcune scelte migliori di altre - che agli elettori piaccia o meno - , altri fanno venir meno altri principi della democrazia: il problema semmai e' che quando si fa venire meno l'universalita' della base e si caccia fuori qualcuno, inevitabilmente occorre
temere un effetto di ritorno se poi si perde.
Non credo che Grillo sara' estromesso, penso semplicemente che perdera' un pochino di potere effettivo, e che semmai sara' Casaleggio a pagare le conseguenze. Lo dico perche' quando
ci sono due poteri, uno politico (Grillo) ed uno religioso (Il Guru), di fronte ad una forte
i gruppi reagiscono in due modi:
Il politico contesta il religioso dicendo che non e' abbastanza realistico. In tal caso Grillo estromette Casaleggio e diventa un capo puramente politico, ma dovra' sostituire il fervore religioso col fervore politico.
Il religioso accusa il politico di non aver ascoltato abbastanza la Parola Superiore, e prende il sopravvento sul politico, trasformando il movimento in una setta.
In definitiva, credo si assistera' ad una radicalizzazione. Apparentemente in questi casi
nessuno dei due leader cade, ed anzi appaiono piu' uniti di prima. IN realta' si assiste
ad un cambiamento dei temi proposti, ovvero alla radicalizzazione : se il movimento
diventa una setta basata sul fanatismo religioso i temi cambiano verso le ossessioni del
Guru (una specie di Adam Kadmon con i megabit) , se invece perdono i religiosi la rete
diventa forma e tutto si radicalizza verso le idee politiche del capo politico,
(i soldi sono lo sterco del demonio, l'Italia fuori dalla UE e dentro la via Gluck, e cosi' via).
Quale delle due scelte verra' fatta lo vedremo nei prossimi giorni, ma la cosa certa
e' che alle prossime elezioni POLITICHE ci sara' piu' consenso per grillo per via della crisi,
ma M5S non sara' probabilmente un movimento cosi' pacifista, e sara' molto piu'
radicalizzato.
L'unica eccezione in questi casi e' la comparsa di un capo carismatico capace di
affossare i due farlocchi precedenti e prendere il controllo del movimento.
MA vista la selezione di farlocchi che Grillo e Casaleggio hanno fatto,
di personaggi simili il M5S non ne ha.
Uriel
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