IL CANCRO
Aleksandr Tereshin è un medico russo. A parte una laurea in medicina, ne possiede un’altra, in elettronica. Ecco perché presta molta attenzione alle frequenze, all’elettromagnetismo, al suono. Non è un neuroacustico, ma si muove nelle materie che ci introducono alla maggiore comprensione del fenomeno “suono” e come esso influenza la nostra vita.
"Un tumore, ovunque sia, non porta il soggetto alla morte, a meno che non siano coinvolti i centri vitali di primaria importanza: il cervello (i centri respiratorio, vascolare, l’ipotalamo), il cuore (può ostacolare, meccanicamente, il suo lavoro), il pancreas (senza il quale non possiamo esistere), i reni, i polmoni ecc.
In due parole, alla morte porta non il cancro stesso e non l’intossicazione che questo procura.
Un organismo muore di cancro per un altro motivo. Una neoformazione maligna è l’ultimo anello nella catena delle trasformazioni dell’organismo.
Molti anni fa, all’università, un prof diceva a noi studenti: il cancro è un dramma in due parti: la prima parte si svolge con le candele spente, la seconda, con le luce accese. Il tumore è solo una parte visibile di un iceberg: tutta la massa dei problemi, di cui il tumore è la cima, resta nelle profondità dell’organismo. E, per la verità, è quella massa che comporta l’esito letale.
Partendo dalla tesi che tutto, nel mondo, è un processo oscillatorio, e che anche la vita stessa è un’oscillazione che tende a estinguersi, il tumore maligno è anch’esso un’oscillazione che si sta esaurendo. Il tumore è un effetto secondario della disfunzione dei processi oscillatori dell’organismo. Spesso la disfunzione stessa non è laddove si forma il tumore. Perciò, la nostra lotta contro la cima di questo iceberg, la ricerche dei rimedi contro il cancro - è la lotta contro i mulini a vento.
Alla luce della teoria che presume che alla base di qualsiasi processo che si svolge nell’organismo, c’è un’interazione elettromagnetica, si potrebbe supporre che la colonna vertebrale sia uno degli principali anelli nella catena delle trasformazioni maligne..."
(A.Tereshin)
LA RADIONICA ESOTERICO-SCIENTIFICA RUSSA FB
http://altrarealta.blogspot.it/
"Un tumore, ovunque sia, non porta il soggetto alla morte, a meno che non siano coinvolti i centri vitali di primaria importanza: il cervello (i centri respiratorio, vascolare, l’ipotalamo), il cuore (può ostacolare, meccanicamente, il suo lavoro), il pancreas (senza il quale non possiamo esistere), i reni, i polmoni ecc.
In due parole, alla morte porta non il cancro stesso e non l’intossicazione che questo procura.
Un organismo muore di cancro per un altro motivo. Una neoformazione maligna è l’ultimo anello nella catena delle trasformazioni dell’organismo.
Molti anni fa, all’università, un prof diceva a noi studenti: il cancro è un dramma in due parti: la prima parte si svolge con le candele spente, la seconda, con le luce accese. Il tumore è solo una parte visibile di un iceberg: tutta la massa dei problemi, di cui il tumore è la cima, resta nelle profondità dell’organismo. E, per la verità, è quella massa che comporta l’esito letale.
Partendo dalla tesi che tutto, nel mondo, è un processo oscillatorio, e che anche la vita stessa è un’oscillazione che tende a estinguersi, il tumore maligno è anch’esso un’oscillazione che si sta esaurendo. Il tumore è un effetto secondario della disfunzione dei processi oscillatori dell’organismo. Spesso la disfunzione stessa non è laddove si forma il tumore. Perciò, la nostra lotta contro la cima di questo iceberg, la ricerche dei rimedi contro il cancro - è la lotta contro i mulini a vento.
Alla luce della teoria che presume che alla base di qualsiasi processo che si svolge nell’organismo, c’è un’interazione elettromagnetica, si potrebbe supporre che la colonna vertebrale sia uno degli principali anelli nella catena delle trasformazioni maligne..."
(A.Tereshin)
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