Gurdjieff e la guerra
Ci stavamo giusto chiedendo come saremmo emersi dalla situazione di stallo in cui staziona questa guerra. In effetti, i “soliti ignoti” prima o poi devono inventarsi qualcosa di decisivo. Se vogliono un’escalation del conflitto a breve termine, devono creare un evento mediatico (tutti gli eventi sono mediatici... oppure non sono eventi!) che faccia inorridire o indispettire o impaurire il suddito medio occidentale, in maniera da giustificare un intervento globale contro la Russia. Devono inventarsi notizie ed eventi che siano clamorosi. È stato fatto così in occasione delle Torri Gemelle, in Iraq e in diverse altre guerre (a suo tempo ne ha fatto le spese anche Gheddafi, pure lui vittima dell' "esportazione della democrazia").
In pratica, si deve creare una situazione – un casus belli – per cui l’intervento armato sia non solo giustificato, ma voluto e appoggiato dall’opinione pubblica. Il favore della pubblica opinione è fondamentale dal punto di vista magico: loro non possono “fare le cose da soli” e lo sanno bene, per questo cercano il consenso. Allora si può “scatenare l’inferno”.
L’esplosione di una centrale nucleare, le cui conseguenze ricadrebbero sui cittadini europei, scatenerebbe nell’opinione pubblica europea un’ondata di odio verso i responsabili... che ovviamente non saranno i russi... ma tutti crederanno che lo siano, compresa una piccola fetta degli stessi cittadini russi, alcuni dei quali si fanno anche loro manipolare dai media occidentali.
Così come è stata l’Europa a subire più danni dalle sanzioni alla Russia, sarà sempre l’Europa a subire i danni dell’escalation della guerra. Lo stiamo permettendo solo in quanto siamo sudditi americani e non possiamo sottrarci ai nostri doveri. In pratica, non abbiamo scelta. Ciò che mi stupisce è che la maggior parte dei nostri politici non assume l’atteggiamento di chi è costretto a fare qualcosa – e lo fa solo perché altrimenti ne pagherebbe gravi conseguenze. Loro mostrano l’atteggiamento di chi è entusiasta di obbedire, poiché è convinto che schierarsi con l’Ucraina sia in effetti la cosa migliore da farsi! In altre parole, questi politici quasi mai sono in malafede, cioè lavorano consapevolmente per il deep state... ma agiscono perché sono proprio stupidi. Lo “stupido arrivista” è il ritratto psicologico perfetto per il politico al soldo dei poteri occulti.
Ma veniamo a noi. Al di là dei progetti dei baroni della finanza mondiale che governa il mondo, le guerre sono fenomeni energetici che vengono permessi dal sonno della coscienza dell’essere umano. Questo sonno fa sì che egli – inteso in quanto massa di persone – non possa sottrarsi a leggi cosmiche che sono più grandi di lui e che periodicamente lo costringono e massacrare i suoi simili. Non possiamo quindi impedire la guerra, ma possiamo svegliarci e sottrarci alle “leggi della guerra”. Come dire che tutti sono testimoni di una crisi economica, ma non tutti la subiscono, anzi, qualcuno in tempo di crisi o in tempo di guerra incrementa i suoi guadagni.
Dunque, lavorate su voi stessi senza pietà.
Salvatore Brizzi
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Riporto di seguito un fondamentale brano tratto da Frammenti di un insegnamento sconosciuto di P.D. Ouspensky. Le risposte sono di G.I. Gurdjieff.
«C'era una domanda intorno alla guerra: "Come impedire le guerre?"
Non si possono impedire le guerre.
La guerra è il risultato della schiavitù nella quale gli uomini vivono.
Ad essere esatti, le guerre non avvengono per colpa degli uomini.
Alla loro origine stanno forze cosmiche, influenze planetarie.
Ma negli uomini non vi è alcuna resistenza a quelle influenze, e non vi può essere, perché gli uomini sono schiavi.
Se fossero degli uomini, se fossero capaci di "fare", sarebbero capaci di resistere a queste influenze, e di trattenersi dall'uccidersi l'un l'altro.
"Ma coloro che comprendono questo, non possono fare qualcosa?" - domandò la persona che aveva posto la domanda sulla guerra.
"Se un numero sufficiente di uomini arrivassero alla conclusione categorica che non vi debbono essere più guerre, non potrebbero influenzare gli altri?".
Coloro che non amano la guerra l'hanno tentato quasi dal tempo della creazione del mondo, disse G., e tuttavia le guerre non diminuiscono, ma crescono e non possono essere fermate con mezzi ordinari.
Tutte queste teorie sulla pace universale, le conferenze per la pace, ecc., non sono che pigrizia e ipocrisia.
Gli uomini non vogliono pensare a sé stessi, non vogliono lavorare su di sé, non pensano che ai mezzi per indurre gli altri a servire i loro capricci, a fare ciò che desiderano.
Se si costituisse effettivamente un gruppo sufficiente di uomini desiderosi di arrestare le guerre, essi comincerebbero a fare la guerra a coloro che non sono della loro opinione.
Ed è ancora più certo che farebbero la guerra a uomini che vogliono anch'essi impedire le guerre, ma in un altro modo.
Finirebbero così col battersi.
Gli uomini sono ciò che sono, e non possono fare altrimenti.
La guerra ha moltissime cause che ci sono sconosciute.
Alcune risiedono negli uomini stessi, altre sono esteriori.
Bisogna cominciare dalle cause che sono nell'uomo stesso.
Come può l'uomo essere indipendente dalle influenze esteriori, dalle grandi forze cosmiche, quando è schiavo di tutto ciò che lo circonda?
Egli è in balìa di tutte le cose intorno a lui.
Se fosse capace di liberarsi dalle cose, potrebbe anche liberarsi dalle influenze planetarie.
Libertà, liberazione.
Questo deve essere lo scopo dell'uomo.
Diventare libero, sfuggire alla schiavitù - ecco ciò per cui un uomo dovrebbe lottare allorché è diventato, anche solo per un poco, cosciente della sua situazione.
Questa è la sola via d'uscita per lui, poiché nient'altro è possibile finché resta uno schiavo, interiormente ed esteriormente.
Ma non può cessare d'essere schiavo esteriormente finché resta schiavo interiormente.
Così, per diventare libero, deve conquistare la libertà interiore.
La prima ragione della schiavitù interiore dell'uomo è la sua ignoranza, e soprattutto l'ignoranza di sé stesso.
Senza la conoscenza di sé, senza la comprensione del moto e delle funzioni della sua macchina (l'uomo non libero è solo una macchina), l'uomo non può essere libero, non può governarsi e resterà sempre uno schiavo, in balia delle forze che agiscono su di lui.
Ecco perché negli insegnamenti antichi, la prima richiesta a chi si metteva sulla via (iniziatica) della liberazione, era: Conosci te stesso.»
Georges I. Gurdjieff
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