BENVENUTI NELL’EURO
Dopo avere adottato l’euro come valuta ufficiale lo scorso primo gennaio, i prezzi in Croazia sono aumentati fino anche al 50% su TUTTI i beni primari, a partire dai generi alimentari, suscitando le proteste dei cittadini e affossando il turismo locale, da sempre incentivato per i vantaggiosi prezzi che offriva rispetto alle vicine località italiane.
Così, l’iniziale entusiasmo delle autorità croate per l’ingresso nell’eurozona si scontra ora con la realtà dei fatti: il pane è passato da 2,50 euro a 4,50 euro, l’olio dai 7 ai 13 euro, i calamari surgelati dai 4,50 ai 7,80 euro e il caffè è raddoppiato passando da uno a due euro. L’affitto delle camere è aumentato del 30%, il costo medio dei ristoranti è passato dai 35 ai 50 euro, mentre il costo per l’acquisto di un appartamento, nel giro di un anno, ha subito un aumento del 100%.
Alla base dei rincari vi è anche la sottomissione determinante ai dettami di politica monetaria della BCE che costringe i Paesi a trasferire il potere di creazione della moneta e l’imposizione dei tassi d’interesse all’istituto di Francoforte. L’aggressiva politica di rialzo dei tassi intrapresa dalla BCE nel luglio 2022 – passando dallo 0% del 2022 all’attuale 4% – non ha potuto che influire negativamente sull’intero settore economico. Cosa che non sarebbe successa se Zagabria avesse mantenuto la sua moneta.
Nonostante fossero facilmente intuibili le conseguenze dell’adozione della moneta unica da parte di Zagabria, il primo ministro croato, Andrej Plenković, era entusiasta dell’ingresso nella moneta unica, tanto da farsi immortalare durante un pranzo con Ursula von der Leyen mentre sventola sorridente le banconote della BCE. Oltre allo sfavorevole tasso di cambio, anche in questo caso è facile trovare delle analogie con il caso italiano quando, all’epoca dell’ingresso nella moneta unica, l’allora Presidente del Consiglio, Romano Prodi, disse che «Con l’euro lavoreremo un giorno di meno, guadagnando come se avessimo lavorato un giorno in più».
I politici croati hanno comunque scelto di seguire le orme italiane forse per far parte di una élite tanto potente e ambiziosa quanto scollegata dalla realtà.
Giorgia Audiello
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