domenica 6 agosto 2023

i pipponi del Marrucci DISASTRO MELONI


*i pipponi del Marrucci*


DISASTRO MELONI: guerra ai poveri senza frontiere con la benedizione di Washington
e così siamo a 4
dopo Mali, Guinea e Burkina Faso, la settimana scorsa è arrivato il turno del Niger
la grande decolonizzazione marcia spedita, e piaccia o non piaccia, sventola con orgoglio la bandiera russa, mentre assale le casematte dell’imperialismo del nord globale
e mentre i francesi corrono a pechino per limitare i danni e scrivere nero su bianco i loro distinguo dalla politica suicida del decoupling dettata dal padre padrone di washington, e a san pietroburgo i leader delle rivolta patriottiche del continente nero raccolgono il sostengo senza se e senza ma di Putin, l’italietta della svendipatriota della garbatella va in ginocchioni in pellegrinaggio a washington a elemosinare l’endorsement liberal per il suo governo di accattoni reazionari, conquistato a suon di mazzate all’interesse nazionale, con confindustria che finalmente certifica senza tanti fronzoli il collasso definitivo dell’economia italiana
stare ostinatamente dalla parte sbagliata della storia, costa carissimo
fino a che punto continueremo ad accettare di pagare il pezzo?


SIGLA
“così putin sta perdendo l’africa”
con questo titolo premonitore, il piero fassino del pennivendolismo italico federico fofata rampini commentava 4 giorni fa il vertice che a san pietroburgo sanciva l’alleanza tra i paesi africani leader della lotta per la decolonizzazione e mosca
poche ore dopo, a Niamey, la capitale del Niger, il generale delle guardie presidenziali Abdourahamane Tchiani annunciava sulle tv nazionali il successo del golpe sostenuto dai militari con il quale sarebbe stato defenestrato il presidente filooccidentale mohamed bazoum
due giorni dopo, andava in scena l’ennesima replica del copione già visto in bourkina e in mali, con folle festanti che al grido di “viva putin” e bandiera russa alla mano davano l’assalto all’ambasciata francese
secondo Andrew Korybko, il golpe nigerino “potrebbe rappresentare una svolta nella nuova guerra fredda”
di sicuro, per ora, è un’altra batosta per parigi, e per macron
grossina
in Niger infatti il gigante francese Orano (ex Areva), estrae circa un terzo dell’uranio utilizzato dall’industria nucleare d’oltralpe
ma non solo
dopo essere state cacciate in malomodo da burkina e mali, le forze armate francesi avevano stabilito proprio in Niger il loro quartier generale per tutta l’area
e non erano da soli
con la scusa del controllo dei flussi migratori, il Niger è diventato da tempo un’avamposto delle forze occidentali, con dispiegamento di forze da ogni dove, compresi 5 militari estoni, che hanno avuto il via libera del parlamento ad ingrossare le fila della missione militare dell’unione europea guidata dal colonnello italiano antonio d’agostino giusto 2 giorni prima del golpe
chi invece in Niger ancora non ha messo piedi, è la Wagner
insomma, se c’era un posto in africa dove l’occidente sembrava più che attrezzato per mantenere con la forza lo status quo, era proprio il Niger
evidentemente, non è bastato
come ammetteva anche domenico quirico ieri su La Stampa, “in tutto il sahel, e non solo, sta montando un nuovo anti-colonialismo”, e ha scelto come suo simbolo la bandiera russa
non dovrebbe stupire
come si chiede retoricamente sempre Quirico, infatti, “chi ha rubato i soldi, dall'epoca dell’indipendenza, gli aiuti internazionali, l’aiuto al fantomatico sviluppo?”. “certo non i cinesi, o putin, o la wagner”, conclude Quirico
l’esito del golpe nigerino è tutt’altro che scontato. il CEDEAO, la Comunità economica degli stati dell’africa occidentale ha subito minacciato l’intervento diretto. ma in molti dubitano della loro reale rappresentatività
come il senegal, dove il democratico regime filooccidentale di macky sall ieri ha annunciato un blocco parziale di internet
e te credo
macky sall infatti se la deve vedere con l’incontenibile ascesa di Ousmane Sonko, il carismatico leader dell’opposizione, e critico feroce del neocolonialismo francese e occidentale in generale, che nonostante la persecuzione giudiziaria che va avanti ormai da oltre 2 anni, e che la settimana scorsa è sfociata nell’ennesimo arresto, continua ad essere uno dei politici più seguiti sul web di tutto il continente
in sua difesa, lo scorso aprile, si era già registrata l’ondata di proteste più violente dell’intera storia del paese, con un totale di 16 vittime
e in queste ore il suo partito, il PASTEF, il partito dei patrioti africani del senegal per il lavoro, l’etica e la fratellanza, ha convocato proteste ad oltranza fino al rilascio del loro leader per permettergli di partecipare liberamente alle elezioni presidenziali previste per il prossimo febbraio
per provare a correre ai ripari dalle batoste africane, la francia prova a giocarsi la carta cinese
sabato scorso a pechino si è tenuto il nono appuntamento del dialogo finanziario ed economico sinofrancese di alto livello
a guidare le due delegazioni, il padrone di casa, vicepremier e il potente ministro dell’economia e delle finanze francese bruno le maire
“siamo totalmente contrari all’idea del decoupling”, ha affermato le maire durante la conferenza stampa. “il decoupling è un’illusione. non c’è nessuna possibilità di vedere le economie americane, europee e cinese disaccoppiarsi”
ma non solo
anche sul concetto di derisking, le maire ha voluto mettere i puntini sulle i
“de-risking”, ha affermato, “non significa che la cina sia un rischio. significa semplicemente che vogliamo essere più indipendenti”
cosa c’entra tutto questo con la debacle francese in africa?
semplice. tra tutti i paesi occidentali la francia sembra essere l’unica a nutrire qualche dubbio sul trionfo del nord globale nello scontro frontale con il resto del mondo, e invece che sacrificare interamente l’interesse nazionale sull’altare dell’illusione suprematista a stelle e strisce sta cercando un nuovo compromesso nel mondo che cambia
a partire proprio dalle risorse del Niger
come ricordava ieri il south china morning post, “La China National Petroleum Corporation e la China National Nuclear Corporation, entrambe di proprietà statale cinese, hanno investito rispettivamente 4,6 miliardi di dollari e 480 milioni di dollari nelle industrie del petrolio e dell'uranio del paese”
come ricorda gyude moore del center for global development, “il niger era uno degli ultimi bastioni del sostegno francese nell’africa francofona. se i governi occidentali saranno costretti a ritirarsi, l’influenza cinese non farà che aumentare”
in un africa che sembra ogni giorno di più voler rompere definitivamente il legame con le forze imperialiste del nord globale, mantenere buoni rapporti con il principale partner commerciale del continente per la francia potrebbe essere l’unica possibilità per continuare a tutelare i propri interessi economici
qualcuno dovrebbe spiegarlo anche alla nostra giorgia nazionale
i resconti della missione americana di giorgiona la madre cristiana diffusi dai media italiani di entrambi gli schieramenti sono esilaranti
i giornali della destra reazionaria di governo, dopo aver passato anni e anni a fomentare il loro pubblico sul rischio esistenziale che l’ideologia woke del liberalismo globalista rappresentava per la sopravvivenza stessa della superiore civiltà dell’uomo bianco, ora se la fanno nelle mutande dall’emozione per una pacca sulla spalla di sleepy joe
come scrive il sempreverde rino formica su Il Domani, “l’ambizione americana della Meloni è il sogno di una leader debole”
direi che è un eufemismo
le piroette che la Meloni è riuscita a mettere in campo nello studio ovale farebbero impallidire qualsiasi jack russel campione di agility
manco una settimana dopo aver tuonato per l’ennesima volta contro “il fanatismo ultra-ecologista che attacca il nostro modello economico e produttivo”, e proprio mentre il compagno Giambruno dagli studi di cologno monzese metteva in scena un’altra puntata dell’interminabile sceneggiata sul negazionismo climatico, giorgia firmava a 4 mani con biden un comunicato che sembrava uscito dalla penna di greta thumberg, dove “il cambiamento climatico” e la sua matrice antropica non solo, ovviamente, non vengono minimamente messi in discussione, ma vengono definiti “una minaccia esistenziale”, contro la quale i due partner si impegnano “ad adottare misure decisive in questo decennio per limitare l’aumento medio della temperatura entro 1,5 gradi”, a partire proprio dalla presidenza italiana del prossimo g7, durante la quale l’italia si impegna a convincere i partner ad “aumentare gli sforzi per accelerare la transizione verde”
come scrive il Foglio, “non solo sui temi economici e geopolitici, ma perfino sulla retorica più spicciola, l’estremo rifugio del populismo sovranista, 

 

Meloni è costretta, per stare al gioco dei grandi del mondo, a rinnegare se stessa”
“via il populismo, e via anche il sovranismo”, scrive augusto scodinzolini su il giornale. che rilancia, “atlantista lo è sempre stata, adesso pure bideniana”
chissà cosa gli avrà chiesto in cambio
macché
le monete di scambio per questa interpretazione da oscar che anthony hopkins in quel che resta del giorno scansate proprio sono tutte immaginarie
il carabiniere de La Verità Claudio Antonelli si perde nei meandri di un’altra delle sue tante opere di fantasia
“la meloni”, scrive, “ha incassato la benedizione della casa bianca e del pentagono sul caso Mattei”
d’altronde, benedire qualcosa che non esiste non è particolarmente impegnativo
ma non è tutto
secondo Antonelli, “basta vedere quanto sta accadendo in queste ore con il colpo di stato in Niger. la francia è ormai fuori da tutto il sahel e qualcuno dovrà prendere il suo posto”
pensavamo fossero i 5 militari estoni
e invece ci penseranno Donzelli e la Ronzulli
nel frattempo in Italia a capire che da questo rinnovato amore tra destra reazionaria e finta sinistra liberal l’economia italiana non aveva assolutamente niente da guadagnare ci arrivava anche Confindustria
“crescita zero”, titolava domenica La Stampa
è la sintesi del nuovo rapporto sullo stato di salute dell’economia italiana rilasciato dal centro studi dell’associazione dei prenditori italiani, secondo il quale, “nel secondo trimestre 2023 la crescita della ricchezza nazionale si è quasi fermata: dal +0,6% dei primi tre mesi al +0,1% del secondo trimestre”
ma te guarda eh
chi l’avrebbe mai detto
negli ultimi 3 mesi, mentre tutti i giornali dell’elite più raffazonata del pianeta gridavano alla straordinaria tenuta dell’economia italiana, abbiamo provato in tutti i modi a spiegare come qualche decimale di PIL dovuto alla ripresa del turismo mentre l’industria precipita, non è crescita, è cosmetica
non è che bisognasse essere veggenti
con il potere d’acquisto dei salari italiani che è crollato di 7,5 punti percentuali in un anno, doppiando qualsiasi altra economia sviluppata dell’occidente, la domanda interna è ai minimi storici
e quella estera, idem


gli USA stanno finanziando a suon di debito estero la più grande svolta protezionista degli ultimi 50 anni
la germania, che è l’unico paese al mondo a svendere i suoi interessi nazionali a prezzi ancora più convenienti dell’Italia, ormai è alla canna del gas e dei nostri semilavorati per la sua industria in declino vertiginoso non sa più che farsene
rimarrebbero i mercati emergenti, a partire dal colosso cinese
ma biden ha detto che dobbiamo uscire dalla via della seta, e chi siamo noi per dire di no a zio biden?
“più supina dei vecchi DC”, ha commentato gianni alemanno
“l’italia”, ha affermato, “non è mai stata così allineata con gli Usa come accade
in questo periodo. Questoì è il governo più atlantista della storia repubblicana”
eppure, c’è chi comunque ci guadagna
parecchio
nel fine settimana sono cominciati ad arrivare i dati trimestrali delle principali aziende quotate alla borsa di Milano
e anche qui, un’altra notizia proprio imprevedibile: le principali banche italiane non hanno mai guadagnato così tanto
intesa sanpaolo nel secondo trimestre ha aumentato i profitti del 70%
unicredit nei primi sei mesi del 2023 ha avuto profitti doppi rispetto ai primi 6 mesi dell’anno precedente
quando vi chiedete chi ci guadagna dalla politica monetaria delirante della BCE, ecco la risposta
la lotta all’inflazione invece, così a occhio funziona un po’ meno
“sulla a4 venezia-trieste”, scrive in un comunicato assoutenti, “la benzina ha raggiunto il picco di 2,553 euro al litro, il gasolio tocca 2,4 euro al litro”
merito, guarda un po’, della speculazione
come ricorda alessandro volpi infatti, “il prezzo dei carburanti non è definito attraverso le borse petrolifere ma nel listino londinese Platts, dove vengono giornalmente prezzati i carburanti”
“Il listino”, ricorda Volpi, “è privato ed è di proprietà di McGraw-Hill, che, a sua volta è posseduta dai soliti grandi fondi come Vanguard, BlackRock e State Street”, e “il prezzo del petrolio pesa solo in parte mentre incidono moltissimo le scommesse speculative fatte in quel listino londinese dove i soggetti che operano, cioè che “arbitrano” i prezzi, sono anche i proprietari del listino stesso”
tanto, per i grandi evasori amici del governo degli svendipatrioti qualche decimo in più alla pompa sono spiccioli
venerdi la commissione finanze del senato infatti ha dato il via libera alla delega fiscale
per chi per anni ha evaso il fisco esportando capitali all’estero una vera manna: per i contribuenti che terranno “comportamenti collaborativi e avranno comunicato
preventivamente ed esaurientemente l’esistenza dei relativi rischi fiscali”, infatti non ci saranno sanzioni penali
a metà marzo 3 emendamenti identici di fratelli d’italia, lega e forza italia si erano limitati a introdurre una riduzione delle sanzioni
ma si sa, l’appetito vien mangiando
sopratutto quando sei al timone di una nave che sai benissimo che sta affondando
e chi viaggia in terza classe, è spacciato
mentre venerdi venivano comunicati i nuovi regali agli evasori, e anche la proroga per il versamento dell’ultima rata della minitassa sugli extraprofitti delle società energetiche, con un messaggino il governo comunicava a 200 mila famiglie italiane il taglio netto dell’unica fonte di sostentamente che li ha garantito la sopravvivenza negli ultimi 2 anni: i quattro spiccioli del reddito di cittadinanza
d’altronde, sono idonei al lavoro, sostiene il governo
che però non è proprio virtuosissimo nel farglielo trovare: l’anpal, l’agenzia per le politiche attive che doveva risolvere una volta per tutte l’incapacità della macchina pubblica di far incontrare domanda e offerta di lavoro nel nostro paese è commissariata in attesa di essere assorbita dal ministero del lavoro
altro che razzismo, la guerra contro i poveri degli svendipatria fintosovranisti non conosce né razze nè frontiere
sarebbe il caso, mi sa, di provare a reagire
lo so che adesso fa caldo, e d’estate alla fine con un paio di infradito e una fetta di cocomero passa la paura e chi se ne fotte
ma dopo l’estate, arriva l’autunno
e se in autunno non ci mettiamo in testa che soltanto una riscossa popolare contro questa dolcissima luna di miele tra fintosovranisti d’accatto ed elite finanziaria globale ci può permettere di vivere dignitosamente, io sinceramente la vedo piuttosto grigina
quello che sicuramente so è che per innescarla questa riscossa popolare serve un antidoto contro il lavaggio del cervello che ci hanno imposto
serve un media che dia voce al 99% aiutaci a costruirlo
aderisci alla campagna di sottoscrizione di ottolinatv su gofundme e paypal
e chi non aderisce è augusto scodinzolini