Intervista a Marco Rizzo

Marco Rizzo, ma lei non era comunista?
Lo sono. Oggi nella formula più efficace, quello del sovranismo popolare.
Non un pentimento, un dubbio, un’autocritica?
Nulla di tutto ciò. Nato a Borgo Vittorio. Orgoglioso dell’identità della sua famiglia, Armando Rizzo battilastra alla Fiat Mirafiori, Maria angelica Mosconi, operaia e casalinga dopo la nascita del’unico figlio. Può uno così rinnegare tutto ciò?
Non è pentito neanche dello champagne stappato alla morte di Gorbaciov? Lo ammetta, fu un gesto pessimo.
Era una promessa che mi ero fatto da giovane, nel profondo delle mie convinzioni. Quelle non si rinnegano mai, anche se ti fanno perder voti. Gorbaciov è stato un traditore. Punto.
E oggi in che consisterebbe il suo leninismo? Nel flirtare con Alemanno?
Andiamoci piano. Leninismo è “analisi concreta della situazione concreta”.
Sarebbe a dire?
Che il mondo in pochi anni è cambiato radicalmente: l’uso politico di una pandemia, la Terza guerra mondiale fatta a pezzi e il ceto medio che diventa povero quanto la classe lavoratrice. Aggiungo: il grande piano di stravolgimento della società impiantato col politicamente corretto. Glielo dice uno che ha studiato Federico Engels: oggi la famiglia, morto lo Stato sociale, è il miglior antidoto per la povertà. E che quando è mondo la sinistra sta con le classi popolari.
Sono cose di sinistra o, come dice Alemanno, sono un po’ di destra, secondo gli schemi tradizionali?
Sono cose di buon senso. Fondamentali da leggere per chi fa politica.
Adesso mi dice che Alemanno dice cose di sinistra.
Non sono il biografo di Alemanno. Faccio politica.
Chi è per lei Alemanno: un pentito della destra di governo, un interlocutore, un compagno di viaggio?
Non guardo mai le persone fisiche, cerco di interpretare quello che possono rappresentare. In questo caso una socialità di destra molto delusa. Diciamo così: un sentimento che sta crescendo e di cui voglio tener conto.
Esistono o no destra e sinistra?
Questa destra e questa sinistra sono due facce della stessa medaglia, quella del totalitarismo globalista e liberista. Ora lo dicono in molti. Io ho cominciato a dire queste cose da almeno quindici anni a questa parte.
Cioè il Pd è come la destra? E’ rimasto alla teoria del socialfascismo.
Non scomodiamola. Allora c’erano dei giganti. Il Pd è esattamente il contrario di ciò che era il Pci. E’ il partito più conseguente alla globalizzazione liberista. Politicamente è il nemico.
Mi dia una definizione di Elly Schlein.
Mi ha fatto scoprire una professione che non conoscevo, l’armocromista. Però mi ha consentito di usarla come battuta per mia moglie e le mie figlie quando criticano il mio essere trasandato.
Nel senso che lei non ce l’ha, immagino. E di Conte?
Un uomo per tutte le stagioni, potrebbe fare tutto è il contrario di tutto. Ma è un attore che non sa interpretare se stesso, perché non c’è un se stesso da interpretare.
I fascisti non ci sono più?
Oggi fascismo è licenziare migliaia di persone perché non hanno il Green Pass. Fascismo oggi è il doppio standard nell’informazione, per cui se accade una cosa in Ucraina è un crimine contro l’umanità, se accade a Gaza è un’autodifesa di Israele. Fascismo sono le multinazionali che arrivano, prendono i marchi, rubano i finanziamenti dello Stato, non pagano le tasse e poi licenziano e delocalizzano.
Un po’ fascista Giorgia Meloni non lo è? Spedisce i migranti in Albania, mette in galera le donne incinta, vuole pure stravolgere la Costituzione coi i pieni poteri…
La Meloni che predicava contro i poteri forti, oggi è rinchiusa in una stanza legata a doppio filo e non può comunicare col pubblico. Quella che vediamo a palazzo Chigi è certamente un prodotto dell’intelligenza artificiale.
Sta dicendo che Giorgia Meloni fa la forte coi deboli e la debole coi forti (Bce, multinazionali, eccetera)?
Sto dicendo che si sta barcamenando per tenere palazzo Chigi ad ogni costo. Errore tattico e strategico: se fai quello che vogliono loro (i poteri forti, ndr) prima o poi ti fanno fuori.
Nel suo schema non ci sono più destra e sinistra ma popolo ed èlite globaliste, capisco bene?
Oggi il popolo, il ceto medio, le classi lavotratrice rappresentano il novanta percento della popolazione. Non vedo dove io potrei stare se non col popolo.
Insomma Rizzo, la fate o no questa benedetta lista con Alemanno?
Non c’è una discussione su una lista. A gennaio con Francesco Toscano faremo il congresso fondativo di “Democrazia sovrana popolare”, progetto politico che nel Trentino, alle difficilissime elezioni provinciali, ha superato quattro partiti nazionali: Forza Italia, M5s, Renzi e Calenda. Addirittura inseriremo nel simbolo i nostri nomi.
Cede anche lei al leaderismo?
Per farci riconoscere. Siamo noi, altro che lista con Alemanno.
Non c’è più la falce e martello? Conta la sostanza, mica parliamo di Occhetto, sono Marco Rizzo.
Allora, scusi, di che stiamo parlando e di che state parlando con Alemanno?
Scusi, ma io per andare a parlare a una tavola rotonda con Alemanno, a chi devo chiedere il permesso? All’armocromista Schlein? Ad Angelo Bonelli, a Soumahoro? Sono per caso loro che possono dare la patente di antifascismo a me che sono stato aggredito tre volte dai fascisti veri? Questi fighetti non sanno nemmeno cosa erano gli anni Settanta.
Dice Alemanno: “Con Rizzo difendiamo la Costituzione” Se glielo avessero detto dieci anni fa?
Io ho difeso la Costituzione sempre. Se Alemanno si aggrega nella difesa non posso che segnare il punto.
E ci risiamo. Sembra Guccini che canta: “Tu giri adesso con le tette al vento, io lo facevo già vent’anni fa”.
Gran canzone. Che ci vuole fare se ho una certa coerenza…
Lo dica: è una roba di poltrone, va solo alla ricerca di un seggio al Parlamento,
Difendo una prospettiva. A fare politica perdo tempo e anche soldi. Quello che mi fa schifo della politica è che uno come Grillo prenda 300mila euro ogni anno da un partito che odia. Io amo la politica perché amo il popolo.
Faccio una sintesi di questo suo sovranismo comunista. Gli estremi si toccano: come la fondatrice della Linke, che fa una scissione per fondare un movimento sovranista che ha parole d’ordine simili ad Afd.
Esattamente quello che stiamo facendo noi. Sahra Wagenknecht, che oggi rompe con la Linke per fondare un suo movimento, nel 2004 era nel mio stesso gruppo al Parlamento europeo. E non è un caso che oggi ci sia un percorso analogo: lei lo fa in salsa tedesca, noi in salsa italiana.
Anche lei dice “basta immigrazione”, nel senso di “accogliamoli tutti”?
Noi siamo contro le migrazioni forzate. Siamo per l’Africa agli africani, siamo per il Niger, col Burkuina Faso, Mali. Siamo con quelli che vengono definiti i “golpisti” perché vogliono far pagare alla Francia il loro uranio al prezzo giusto e con quelle risorse vogliono mantenere gli africani in Africa. Non spedirceli qua per farci saltare stato sociale, pensioni e sanità pubblica come vorrebbero i globalisti.
Quindi anche lei sarebbe contrario, come Sahra Wagenknecht, alla candidatura di Karola Rackete?
Se vuole fare beneficienza la vada a fare in Africa, magari assieme a Greta Thumberg.
Non le piace neanche Greta?
Se un giovane italiano si lega davanti al Parlamento può rimanere incatenato lì fino a quando non avrà più la pensione. Invece Greta dopo due giorni è stata ricevuta, nell’ordine: dalla presidente della Bce Christine Lagarde, Da Ursula von der Leyen, fino al Papa. Ti sembra che questa roba non sia costruita? Non abbiamo mica l’anello al naso (sghignazza, ndr)
Dove sta l’attualità del comunismo? Lo predicava.
Oggi lo scontro è tra mondo multipolare e mondo unipolare. Oggi i bolscevichi non avrebbero esitazione sul “da che parte stare”. A meno che per comunismo intendiamo un’urna con i colori di una squadra di calcio. In tal caso una cosa del genere non mi interessa.
Quindi in fondo con Alemanno c’è una competizione: pescate della stessa area ma non farete una lista, proprio come Sahra Wagenknecht e l’Adf. Solo per intenderci perché l’ex sindaco non è paragonabile ai nazisti tedeschi ?
La Germania e l’Italia sono due Paesi differenti. Preferisco la pasta al ragù e la bagna cauda piemontese.


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Neuroacustica

Il programma «La rimozione dei blocchi» è destinato all’eliminazione dei blocchi psico-emozionali presenti nel nostro subconscio.

A volte cerchiamo di raggiungere un obiettivo, per esempio, prendere una laurea o un diploma, aprire un’impresa, realizzare qualche desiderio importante, ma il subconscio sembra di opporre una resistenza (forse a causa dei traumi infantili, complessi o convinzioni), e più delle volte questo stato di cose porta all’insuccesso. Voi vorreste realizzare un sogno, ma in realtà create delle barriere insormontabili che bloccano il raggiungimento dell’obiettivo.

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