GANODERMA LUCIDUM; PROPRIETA'
Descrizione, Etnobotanica
Reishi è il nome giapponese del frutto di un fungo basidiomicete, il Ganoderma Lucidum (Mannentake) appartenente alla famiglia delle Polyporaceae. Esistono varie specie di Ganoderma, ma la più utilizzata è la varietà lucidum, il cui frutto è di un intenso colore rosso. Il frutto è caratterizzato da un intenso sapore amaro, e il grado di amarezza varia a seconda delle condizioni e luogo di coltivazione. Reishi è sin dai tempi antichi conosciuto nella tradizione popolare giapponese e cinese come erba divina della longevità, in grado di aumentare lo stato generale di salute e il benessere fisico. I numerosi studi scientifici effettuati su questo fungo, lo configurano attualmente come un prezioso "nutriceutico", e come materiale di partenza per l’ottenimento di farmaci. Reishi è impiegato per il trattamento di più di 20 patologie, che vanno dall’emicrania, ipertensione, artrite, nefrite, diabete, ipercolesterolemia, allergie, a importanti problemi cardiovascolari, neurodegenerativi e cancro.
PROPRIETA’
Le numerose proprietà benefiche di Reishi sono dovute a composti organici quali aminoacidi, triterpeni, steroli, lipidi, alcaloidi, polisaccaridi, vitamine e minerali. Più precisamente contiene calcio, ferro e fosforo, vitamine C, D, B, incluso l’acido pantotenico, che è essenziale per la funzione nervosa. Le principali attività farmacologiche di Reishi e le sostanze bioattive coinvolte, vengono di seguito passate in rassegna.Tuttavia allo stato attuale sono in corso ulteriori ricerche per convalidare i primi risultati ottenuti da ricerche effettuate con rigore scientifico.
Attività adaptogena. Reishi é un adattogeno, con proprietà simili al ginseng. L’adenosina contenuta in Reishi spiega il suo impiego nella medicina cinese, per calmare la tensione nervosa. L’adenosina rilascia la muscolatura scheletrica, ha un effetto sedativo sul sistema nervoso centrale, ed è un azione antagonista sulla attività stimolante della caffeina.
Attività anti-infiammatoria preventiva di malattie neurodegenerative e cardiovascolari. L’estratto di Reishi è stato positivamente valutato per la sua attività anti-infiammatoria, sia per somministrazione orale che topica. Il componente responsabile di questa proprietà è stato isolato ed identificato, come un analogo dell’idrocortisone, che non possiede però gli effetti collaterali, caratteristici degli antifiammatori steroidei, e non-steroidei. Inoltre l’attività anti-infiammatoria è importante, poiché l’infiammazione è coinvolta nello sviluppo di serie patologie neurodegenerative tipiche dell’età senile, come il morbo di Alzheimer. L’impiego di Reishi è visto nella prospettiva di mitigare gli effetti di questa malattia devastante, non solo per le proprietà antiinfiammatorie, ma anche per la capacità di Reishi di agire positivamente sullo stato di benessere degli individui anziani. Reishi è utile per aumentare in questi soggetti l’energia vitale, la facoltà di pensiero e prevenire la perdita di memoria.
L’attività antinfiammatoria di Reishi è stata valutata anche nell’ambito di altre patologie che vedono lo stato infiammatorio concausa della loro insorgenza: le malattie cardiovascolari.
Attività antiipertensiva. L’attività antiipertensiva è dovuta ai 112 triterpeni identificati, ad azione ACE-inibitrice. In particolare gli acidi ganoderici (B, D, F, H, K, S e Y), il ganoderale A, e il ganoderolo A e B sono responsabili dell’attività ipotensiva.
Attività antitrombotica. La valutazione della capacità inibitoria dell’aggregazione piastrinica dell’estratto di Reishi, ha condotto all’isolamento e identicazione degli agenti responsabili, derivati dell’adenosina e della guanosina.
Attività ipoglicemica. L’estratto di Reishi è risultato efficace nella riduzione dei livelli di glucosio nel sangue, dopo solo due mesi di trattamento. L’attività ipoglicemica è dovuta ad un aumento dei livelli di insulina nel plasma, e ad un accelerato metabolismo del glucosio, sia a livello dei tessuti periferici che del fegato.
Attività immunostimolante e antitumorale. I composti contenuti in Reishi sono stati classificati come potenziatori delle difese dell’ospite, poiché possiedono proprietà immuno-stimolanti. In virtù della capacità di potenziamento delle difese fisiologiche dell’ospite, questo fungo viene attualmente valutato come agente carcinostatico, su base immunomodulatoria, senza peraltro possedere gli effetti collaterali indesiderati degli antitumorali tradizionali. L’effetto antitumorale è mediato dal rilascio di citochine da parte di di macrofagi e linfociti T attivati. Negli ultimi anni si stanno moltiplicando gli studi sulle proprietà antitumorali di Reishi. Le indicazioni per la supplementazione di Reishi nella terapia antitumorale è finalizzato a ridurre gli effetti collaterali della chemio e radio-terapia; al prolungamento della sopravvivenza e al miglioramento della qualità di vita dei pazienti; alla riduzione dei rischi di metastasi; alla prevenzione dell’incidenza e delle recidive della malattia. Queste proprietà sono dovute all’azione di varie sostanze in esso contenute:
a) Triterpenoidi citotossici quali gli acidi ganoderici;
b) Polisaccaridi ad attività antitumorale e i loro complessi proteici;
c) Derivati del germanio. Reishi contiene un elevata concentrazione di germanio, importante elemento al quale è riconosciuta l’attività antitumorale attraverso la stimolazione dell’interferone, ed inoltre il germanio è in grado di ridurre il dolore che accompagna gli stadi terminali della malattia cancerosa.
d) Fibre alimentari.. L’elevato numero di fibre alimentari contenuto nel fungo è costituito da b-glucano, sostanze chitiniche, eteropolisaccaridi, che possiedono un attività carcinostatica sia su base farmacologica che fisiologica, poiché sono in grado di prevenire l’assorbimento e di favorire l’eventuale escrezione di sostanze carcinogeniche.
Attività epatoprottettiva. Studi clinici sull’estratto secco di Reishi effettuato su pazienti affetti da epatite B hanno evidenziato risultati incoraggianti, sostenuti anche dall’azione epatoprotettiva, antiossidante e detossificante di Reishi. L’estratto di Reishi viene correntemente somministrato nel caso di epatiti necrotiche, e nell’intossicazione da tetracloruro di carbonio.
ALTRE APPLICAZIONI
In cosmesi. Le donne cinesi utilizzano Reishi per la bellezza della pelle. I benefici osservati sono probabilmente sostenuti dall’effetto potenziante sul sistema ormonale. Inoltre Reishi è contenuto in brevetti giapponesi finalizzati al trattamento dell’alopecia, e della perdita dei capelli.
USI E TOSSICITA’
Studi di tossicità acuta e subacuta hanno rivelato l’assoluta sicurezza di impiego sull’uomo di questo fungo. Sono stati somministrati 10 g/die di estratto di Reishi, senza rilevare alcun effetto collaterale. Studi di farmaconinetica suggeriscono come dose di mantenimento 0.5-1g/die, dai 2-5 g/die per stati cronici di stanchezza, stress, sindromi autoimmunitarie, e altre malattie croniche, sino a 5-10 gr/die per importanti e serie patologie.
FORME ERBORISTICHE DI IMPIEGO
Reishi non è solitamente utilizzato come alimento a causa della sua notevole amarezza, viene però impiegato per la preparazione di tè, e di integratori nutrizionali.
Viene utilizzato come estratto acquoso/alcolico e sotto forma di polvere, per la preparazione di vari tipi di nutriceutici, prodotti farmaceutici, come bevande, tavolette, capsule, e in cosmetici sotto forma di lozioni e creme.
Reishi è il nome giapponese del frutto di un fungo basidiomicete, il Ganoderma Lucidum (Mannentake) appartenente alla famiglia delle Polyporaceae. Esistono varie specie di Ganoderma, ma la più utilizzata è la varietà lucidum, il cui frutto è di un intenso colore rosso. Il frutto è caratterizzato da un intenso sapore amaro, e il grado di amarezza varia a seconda delle condizioni e luogo di coltivazione. Reishi è sin dai tempi antichi conosciuto nella tradizione popolare giapponese e cinese come erba divina della longevità, in grado di aumentare lo stato generale di salute e il benessere fisico. I numerosi studi scientifici effettuati su questo fungo, lo configurano attualmente come un prezioso "nutriceutico", e come materiale di partenza per l’ottenimento di farmaci. Reishi è impiegato per il trattamento di più di 20 patologie, che vanno dall’emicrania, ipertensione, artrite, nefrite, diabete, ipercolesterolemia, allergie, a importanti problemi cardiovascolari, neurodegenerativi e cancro.
PROPRIETA’
Le numerose proprietà benefiche di Reishi sono dovute a composti organici quali aminoacidi, triterpeni, steroli, lipidi, alcaloidi, polisaccaridi, vitamine e minerali. Più precisamente contiene calcio, ferro e fosforo, vitamine C, D, B, incluso l’acido pantotenico, che è essenziale per la funzione nervosa. Le principali attività farmacologiche di Reishi e le sostanze bioattive coinvolte, vengono di seguito passate in rassegna.Tuttavia allo stato attuale sono in corso ulteriori ricerche per convalidare i primi risultati ottenuti da ricerche effettuate con rigore scientifico.
Attività adaptogena. Reishi é un adattogeno, con proprietà simili al ginseng. L’adenosina contenuta in Reishi spiega il suo impiego nella medicina cinese, per calmare la tensione nervosa. L’adenosina rilascia la muscolatura scheletrica, ha un effetto sedativo sul sistema nervoso centrale, ed è un azione antagonista sulla attività stimolante della caffeina.
Attività anti-infiammatoria preventiva di malattie neurodegenerative e cardiovascolari. L’estratto di Reishi è stato positivamente valutato per la sua attività anti-infiammatoria, sia per somministrazione orale che topica. Il componente responsabile di questa proprietà è stato isolato ed identificato, come un analogo dell’idrocortisone, che non possiede però gli effetti collaterali, caratteristici degli antifiammatori steroidei, e non-steroidei. Inoltre l’attività anti-infiammatoria è importante, poiché l’infiammazione è coinvolta nello sviluppo di serie patologie neurodegenerative tipiche dell’età senile, come il morbo di Alzheimer. L’impiego di Reishi è visto nella prospettiva di mitigare gli effetti di questa malattia devastante, non solo per le proprietà antiinfiammatorie, ma anche per la capacità di Reishi di agire positivamente sullo stato di benessere degli individui anziani. Reishi è utile per aumentare in questi soggetti l’energia vitale, la facoltà di pensiero e prevenire la perdita di memoria.
L’attività antinfiammatoria di Reishi è stata valutata anche nell’ambito di altre patologie che vedono lo stato infiammatorio concausa della loro insorgenza: le malattie cardiovascolari.
Attività antiipertensiva. L’attività antiipertensiva è dovuta ai 112 triterpeni identificati, ad azione ACE-inibitrice. In particolare gli acidi ganoderici (B, D, F, H, K, S e Y), il ganoderale A, e il ganoderolo A e B sono responsabili dell’attività ipotensiva.
Attività antitrombotica. La valutazione della capacità inibitoria dell’aggregazione piastrinica dell’estratto di Reishi, ha condotto all’isolamento e identicazione degli agenti responsabili, derivati dell’adenosina e della guanosina.
Attività ipoglicemica. L’estratto di Reishi è risultato efficace nella riduzione dei livelli di glucosio nel sangue, dopo solo due mesi di trattamento. L’attività ipoglicemica è dovuta ad un aumento dei livelli di insulina nel plasma, e ad un accelerato metabolismo del glucosio, sia a livello dei tessuti periferici che del fegato.
Attività immunostimolante e antitumorale. I composti contenuti in Reishi sono stati classificati come potenziatori delle difese dell’ospite, poiché possiedono proprietà immuno-stimolanti. In virtù della capacità di potenziamento delle difese fisiologiche dell’ospite, questo fungo viene attualmente valutato come agente carcinostatico, su base immunomodulatoria, senza peraltro possedere gli effetti collaterali indesiderati degli antitumorali tradizionali. L’effetto antitumorale è mediato dal rilascio di citochine da parte di di macrofagi e linfociti T attivati. Negli ultimi anni si stanno moltiplicando gli studi sulle proprietà antitumorali di Reishi. Le indicazioni per la supplementazione di Reishi nella terapia antitumorale è finalizzato a ridurre gli effetti collaterali della chemio e radio-terapia; al prolungamento della sopravvivenza e al miglioramento della qualità di vita dei pazienti; alla riduzione dei rischi di metastasi; alla prevenzione dell’incidenza e delle recidive della malattia. Queste proprietà sono dovute all’azione di varie sostanze in esso contenute:
a) Triterpenoidi citotossici quali gli acidi ganoderici;
b) Polisaccaridi ad attività antitumorale e i loro complessi proteici;
c) Derivati del germanio. Reishi contiene un elevata concentrazione di germanio, importante elemento al quale è riconosciuta l’attività antitumorale attraverso la stimolazione dell’interferone, ed inoltre il germanio è in grado di ridurre il dolore che accompagna gli stadi terminali della malattia cancerosa.
d) Fibre alimentari.. L’elevato numero di fibre alimentari contenuto nel fungo è costituito da b-glucano, sostanze chitiniche, eteropolisaccaridi, che possiedono un attività carcinostatica sia su base farmacologica che fisiologica, poiché sono in grado di prevenire l’assorbimento e di favorire l’eventuale escrezione di sostanze carcinogeniche.
Attività epatoprottettiva. Studi clinici sull’estratto secco di Reishi effettuato su pazienti affetti da epatite B hanno evidenziato risultati incoraggianti, sostenuti anche dall’azione epatoprotettiva, antiossidante e detossificante di Reishi. L’estratto di Reishi viene correntemente somministrato nel caso di epatiti necrotiche, e nell’intossicazione da tetracloruro di carbonio.
ALTRE APPLICAZIONI
In cosmesi. Le donne cinesi utilizzano Reishi per la bellezza della pelle. I benefici osservati sono probabilmente sostenuti dall’effetto potenziante sul sistema ormonale. Inoltre Reishi è contenuto in brevetti giapponesi finalizzati al trattamento dell’alopecia, e della perdita dei capelli.
USI E TOSSICITA’
Studi di tossicità acuta e subacuta hanno rivelato l’assoluta sicurezza di impiego sull’uomo di questo fungo. Sono stati somministrati 10 g/die di estratto di Reishi, senza rilevare alcun effetto collaterale. Studi di farmaconinetica suggeriscono come dose di mantenimento 0.5-1g/die, dai 2-5 g/die per stati cronici di stanchezza, stress, sindromi autoimmunitarie, e altre malattie croniche, sino a 5-10 gr/die per importanti e serie patologie.
FORME ERBORISTICHE DI IMPIEGO
Reishi non è solitamente utilizzato come alimento a causa della sua notevole amarezza, viene però impiegato per la preparazione di tè, e di integratori nutrizionali.
Viene utilizzato come estratto acquoso/alcolico e sotto forma di polvere, per la preparazione di vari tipi di nutriceutici, prodotti farmaceutici, come bevande, tavolette, capsule, e in cosmetici sotto forma di lozioni e creme.
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