Odi l'euro e la Merkel? Occhio: il GF dell'Unione europea ti spia


L'Europa controlla e zittisce gli euroscettici sui social network. Per l'orwelliana iniziativa sono stati sprecati 2 milioni di euro. E paghiamo noi

Odiate l’euro, la Merkel, il fiscal compact? Attenti ad esprimere le vostre opinioni su Twitter, Facebook o su un qualsiasi blog, il Grande fratello europeo vi guarda. Un esercito di «troll» invaderà i social network con l’obiettivo di spiare, controllare ed eventualmente manipolare discussioni in contrasto con lo spirito comunitario. È questa la clamorosa iniziativa sul tavolo dell’Unione europea, che la scorsa settimana avrebbe esaminato un documento confidenziale messo a punto lo scorso anno relativo ad un piano di propaganda virtuale senza precedenti per la modica cifra di 2 milioni di euro (a spese, ovviamente, dei contribuenti).

 Al centro della nuova strategia di comunicazione, secondo quanto riporta il quotidiano britannico Telegraph (ripreso in Italia dal sito di informazione Qelsi.it), ci sono «gli strumenti di monitoraggio dell’opinione pubblica per verificare in anticipo se i dibattiti di natura politica tra i follower di social network e blog abbiano le potenzialità per attirare l’interesse di media e cittadini». Il progetto dell’Unione europea ruota intorno all’addestramento di utenti esperti in new media che attraverso account fasulli, in gergo «fake» o «troll», siano in grado di infilarsi in internet e manipolare ed incanalare le discussioni. Nel mirino ci saranno i Paesi più critici verso le politiche di Bruxelles. 
«Particolare attenzione», si legge nel documento, «deve essere prestata ai Paesi che hanno visto crescere un sentimento di euroscetticismo tra i propri cittadini».

 È qui, secondo Bruxelles, che sarà particolarmente importante «monitorare le conversazioni pubbliche, capire gli argomenti trend e reagire in modo rapido, partecipando e influenzando le discussioni on line. Si dovrà partecipare in modo attivo, magari fornendo dati e smentendo falsi miti». Insomma, l’idea è quella di creare una schiera di agit-prop del cyberspazio per smorzare sul nascere, attraverso un’attenta opera di controinformazione virtuale, le critiche e le polemiche più insidiose in vista delle elezioni europee previste per il giugno 2014. I troll dovranno anche contrastare il sentimento di sfiducia diffuso in particolare tra i giovani a causa della crisi finanziaria e degli alti tassi di disoccupazione. E, più in generale, come si legge nel dossier «Orientamenti politici per la campagna di comunicazione e informazione istituzionale», risollevare «l’immagine sofferente della Ue, comunicando che la risposta alle sfide è più Europa e non meno Europa».


Per convincere i cittadini del Vecchio continente che le cose non vanno poi così male e che Bruxelles ci guiderà verso il benessere e la prosperità si dovranno, però, spendere un bel po’ di quattrini. Alla faccia delle misure di austerity imposte a tutti gli Stati membri, il piano messo a punto dall’Unione europea farà lievitare la spesa per «l’analisi qualitativa dei media», come scrive il Telegraph, a 1,7 milioni di sterline (circa 2 milioni di euro), con un aumento di 787mila sterline rispetto al budget attuale. «Spendere più di un milione di sterline per trasformare i funzionari della Ue in troll per effettuare stalking su Internet è un’operazione ridicola, uno spreco e viola la neutralità del servizio pubblico europeo», ha tuonato Paul Nuttall, esponente dell’Ukip (Partito per l’Indipendenza del Regno unito). 
SAndro giacometti link

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