MATTEO RENZI IL FURBETTO DEL QUARTIERINO
che avevano creato un carrozzone, la Florence Multimedia, che ha speso 9,2 milioni di euro dal 2006 al 2009 pagando fatture a un’impresa privata di Matteo Spanò, già manager della stessa Florence e amico di Renzi.
La Guardia di Finanza (per l’esattezza il nucleo di polizia tributaria di Firenze, Gruppo tutela spesa pubblica, sezione accertamento danni erariali) ascoltò per due ore e mezzo Alessandro Maiorano,il dipendente comunale che fece gli esposti contro Renzi e la sua gestione. Si parlò di spese della provincia e delle fatture di cui ha parlato Luigi Lusi nei confronti della Web and Press, società che era di Patrizio Donnini, amico e in rapporti di affari con un socio delle sorelle e della mamma di Matteo Renzi. Majorano consegnò molte fatture dal 2004 al 2009, della Provincia e di Florence Multimedia, che in pratica confermavano l’operato della Provincia (all’ora guidata da Renzi) e della Florence Multimedia. A prescindere dall’esito di quelle indagini, quello che emerse anche in seguito dagli atti delle camere di commercio , un continuo un intreccio tra le attività pubbliche del sindaco Renzi, con quelle private dei suoi AMICI e della sua famiglia.
Per i scettici , che pensano sempre che siamo faziosi…se volete conferme andate sul sito internet della società della famiglia Renzi, la Eventi 6 Srl, che si occupa di diffusione di giornali e comunicazione, spicca un logo, quello della società che ha curato il sito (“powered by Dot-Media”) e vedrete che realizza gran parte del suo fatturato annuo grazie al Comune e alle sue partecipate. Vi evidenziamo che la nota ”Eventi 6”, sempre dei Renzi, fu quella che organizzò la campagna per Renzi sindaco del 2009, all’insegna dello slogan “Firenze prima di tutto”, e anche la Dot-Media ha curato le campagne di comunicazione che diedero lustro all’immagine del Comune e di Renzi e che portano contemporaneamente soldi a questa società legata alla sua famiglia; si va dalla ”Notte Tricolore”, alla centrale del latte ”Mukki”, all’acqua pubblica. Ora lo scriviamo in modo ancor più chiaro per quelli che trovano difficoltà a capire.
RENZI in qualità di SINDACO, pagava con i soldi dei contribuenti una società partecipata che aveva l’incarico di curare l’immagine del Comune di Firenze e di Matteo Renzi, potrebbe rientrare in una certa logica, se quei soldi dei contribuenti non fossero entrati nelle tasche della famiglia Renzi.
Semplificando, Matteo Renzi non solo si curava l’immagine con le tasse dei fiorentini,ma quei soldi li faceva arrivare in famiglia. Ma non finisce qui, procediamo. Scopriamo ancora l’acqua calda,ma è bene evidenziare che le società Dot-Media fino al 2008 fatturava non più di 9mila euro l’anno, ma……accadde una magia, nel 2009 Renzi diventa Sindaco di Firenze e le fatturazioni di quella società lievitano in dodici mesi a 137 mila euro!!! Ci furono poi due consiglieri comunali di opposizione, Tommaso Grassi di Sel e Ornella De Zordo, e tramite loro si scoprì che la Dot-Media non ne aveva incassati 137mila,ma bensì 215 mila euro dal comune e dintorni. Nel 2012 Dot-Media ha fatturato 17 mila euro al comune che si aggiungono ai 215 mila euro fatturati dal 2009 alle quattro partecipate del Comune: Firenze Parcheggi, Mukki, Publiacqua e Ataf.
Dot-Media ha un legame societario con la Eventi 6. La società dei Renzi (amministrata da Matilde Renzi, 28 anni, che ne controlla come l’altra sorella maggiore di Matteo, Benedetta il 36 per cento mentre la mamma, Laura, ne detiene solo l’8 per cento) si chiamava Chil e nasce nel 1993. Matteo ne è stato fondatore e socio fino al 2004. Si occupa di ispezioni nelle edicole per i giornali e di eventi e ideazione di campagne. Il suo fatturato con l’entrata di Matteo Renzi nei posti di comando è assai ragguardevole: si va dai 7,2 milioni del 2007, ai 6,8 milioni del 2008 , quando trasferisce la sua sede a Genova e passa di mano. La famiglia Renzi però continua ad operare grazie alla Eventi 6, creata nel 2007 che ha comprato nell’ottobre 2010 l’azienda dalla Chil, facendo decollare il giro di affari fino ai 3 milioni e 967 mila euro del 2011.
Ora viene il bello. Nella Eventi 6 c’è Alessandro Conticini, bolognese di 36 anni, ma residente in Etiopia dove lavora come direttore dell’Unicef. Si, avete letto bene, direttore dell’UNICEF Etiopica. I buonisti che si occupano dei flussi migratori. Cosa fa questo prode direttore dell’Unicef Conticini, è allo stesso tempo socio della Eventi 6 dei Renzi con una quota del 20 per cento ed è presente anche nella Dot-Media con identica quota, e caso assai strano….nel capitale della Eventi 6 è l’unico socio a non essere parente dell’allora sindaco Renzi. Conticini è diventato socio anche della Dot-Media solo dal 10 febbraio 2011, già era posto in in essere il ”Golpe contro Berlusconi” e loro lo sapevano, ed è interessante vedere chi lo ha fatto entrare. A cedergli le quote è stato Patrizio Donnini. Tra gli altri soci spicca il nome di Matteo Spanò, ex direttore della Florence Multimedia, con il 20 per cento e Davide Bacarella. Sono nomi importanti. Nell’inchiesta sul tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, erano emerse due fatture riferibili, secondo Lusi, alle spese sostenute da Renzi per le primarie a sindaco di Firenze che portavano impresso il nome della Web&Press Srl di Patrizio Donnini. Allora Renzi minacciò querele perché quella società nulla aveva a che fare con lui. Quanto è furbo e che intreccio. Di fatto la Web&Press e la Dot-Media erano partecipate entrambe da Donnini e che nella Dot-Media sono soci con Matteo Spanò. Il quale a sua volta e socio al 20% della Eventi 6, la quale è controllata
per il restante 80 per cento dalle sorelle Matilde e Benedetta Renzi e dalla mamma di Renzi, Laura Bovoli. Conticini è socio della famiglia Renzi da un lato e di Spanò dall’altro. Mentre non ci dovrebbero essere legami con la Quality press di Donnini, anche se proprio Donnini è stato delegato a rappresentare Conticini nell’ultima assemblea della Dot-Media. A nostro avviso tutto questo è inquietante, se poi aggiungiamo il fatto che Dot-Media tragga gran parte del suo fatturato grazie a Renzi e dalle sue partecipate…….il quadro è chiaro, no ? Eccoli di nuovo gli amici Matteo renzi e Matteo Spanò. Spanò nel 2006 era direttore di Florence Multimedia, ma era anche un imprenditore in proprio con la Arteventi, che ha sede a Pontassieve, dove Spanò elesse il suo domicilio, e caso strano dove viveva anche il suo amico Matteo Renzi con moglie e figli. Arteventi ha emesso fatture nel 2006 per Florence Multimedia, come risulta dal bilancio dove figura tra i fornitori da pagare per più di 7 mila euro. Spanò è uno scout come Renzi,
di più, è un leader dell’Agesci in Toscana e a livello nazionale. Come Renzi arrivò al potere si è ricordato dell’amico Spanò, nominandolo presidente dell’associazione ”Museo dei Ragazzi”. Non pensate che essere il presidente dell’associazione Museo dei Ragazzi sia cosa da poco, l’associazione si occupa di molte campagne costose: dalla notte bianca, alla festa tricolore. Il Comune paga all’associazione un contributo annuo di 600.000 euro e Spanò pensa bene di spenderli gratificando giustamente l’amico. Un esempio della gestione amichevole?
Spanò è la Notte tricolore del 16 marzo 2011, quando come presidente dell’associazione Museo dei Ragazzi, Spanò organizzò l’evento in nome e per conto del Comune di Renzi, affidando il lavoro di comunicazione alla Dot-Media”, di proprietà di Spanò e di Conticini, cioè del socio dei familiari di Renzi. Spanò, in qualità di presidente dell’Associazione Museo dei Ragazzi, ha dichiarato che la società Dot-Media, partecipata da lui, non ha ricevuto compensi. Speriamo che leggendo quanto sopra riportato, tolga almeno un pò la maschera a questo Premier eletto illegalmente.
http://pratonelmondointernal.altervista.org/chi-e-matteo-renzi-e-la-sua-oscura-famiglia-di-lucrezia-romano/
http://altrarealta.blogspot.it/
Dot-Media ha un legame societario con la Eventi 6. La società dei Renzi (amministrata da Matilde Renzi, 28 anni, che ne controlla come l’altra sorella maggiore di Matteo, Benedetta il 36 per cento mentre la mamma, Laura, ne detiene solo l’8 per cento) si chiamava Chil e nasce nel 1993. Matteo ne è stato fondatore e socio fino al 2004. Si occupa di ispezioni nelle edicole per i giornali e di eventi e ideazione di campagne. Il suo fatturato con l’entrata di Matteo Renzi nei posti di comando è assai ragguardevole: si va dai 7,2 milioni del 2007, ai 6,8 milioni del 2008 , quando trasferisce la sua sede a Genova e passa di mano. La famiglia Renzi però continua ad operare grazie alla Eventi 6, creata nel 2007 che ha comprato nell’ottobre 2010 l’azienda dalla Chil, facendo decollare il giro di affari fino ai 3 milioni e 967 mila euro del 2011.
Ora viene il bello. Nella Eventi 6 c’è Alessandro Conticini, bolognese di 36 anni, ma residente in Etiopia dove lavora come direttore dell’Unicef. Si, avete letto bene, direttore dell’UNICEF Etiopica. I buonisti che si occupano dei flussi migratori. Cosa fa questo prode direttore dell’Unicef Conticini, è allo stesso tempo socio della Eventi 6 dei Renzi con una quota del 20 per cento ed è presente anche nella Dot-Media con identica quota, e caso assai strano….nel capitale della Eventi 6 è l’unico socio a non essere parente dell’allora sindaco Renzi. Conticini è diventato socio anche della Dot-Media solo dal 10 febbraio 2011, già era posto in in essere il ”Golpe contro Berlusconi” e loro lo sapevano, ed è interessante vedere chi lo ha fatto entrare. A cedergli le quote è stato Patrizio Donnini. Tra gli altri soci spicca il nome di Matteo Spanò, ex direttore della Florence Multimedia, con il 20 per cento e Davide Bacarella. Sono nomi importanti. Nell’inchiesta sul tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, erano emerse due fatture riferibili, secondo Lusi, alle spese sostenute da Renzi per le primarie a sindaco di Firenze che portavano impresso il nome della Web&Press Srl di Patrizio Donnini. Allora Renzi minacciò querele perché quella società nulla aveva a che fare con lui. Quanto è furbo e che intreccio. Di fatto la Web&Press e la Dot-Media erano partecipate entrambe da Donnini e che nella Dot-Media sono soci con Matteo Spanò. Il quale a sua volta e socio al 20% della Eventi 6, la quale è controllata
per il restante 80 per cento dalle sorelle Matilde e Benedetta Renzi e dalla mamma di Renzi, Laura Bovoli. Conticini è socio della famiglia Renzi da un lato e di Spanò dall’altro. Mentre non ci dovrebbero essere legami con la Quality press di Donnini, anche se proprio Donnini è stato delegato a rappresentare Conticini nell’ultima assemblea della Dot-Media. A nostro avviso tutto questo è inquietante, se poi aggiungiamo il fatto che Dot-Media tragga gran parte del suo fatturato grazie a Renzi e dalle sue partecipate…….il quadro è chiaro, no ? Eccoli di nuovo gli amici Matteo renzi e Matteo Spanò. Spanò nel 2006 era direttore di Florence Multimedia, ma era anche un imprenditore in proprio con la Arteventi, che ha sede a Pontassieve, dove Spanò elesse il suo domicilio, e caso strano dove viveva anche il suo amico Matteo Renzi con moglie e figli. Arteventi ha emesso fatture nel 2006 per Florence Multimedia, come risulta dal bilancio dove figura tra i fornitori da pagare per più di 7 mila euro. Spanò è uno scout come Renzi,
di più, è un leader dell’Agesci in Toscana e a livello nazionale. Come Renzi arrivò al potere si è ricordato dell’amico Spanò, nominandolo presidente dell’associazione ”Museo dei Ragazzi”. Non pensate che essere il presidente dell’associazione Museo dei Ragazzi sia cosa da poco, l’associazione si occupa di molte campagne costose: dalla notte bianca, alla festa tricolore. Il Comune paga all’associazione un contributo annuo di 600.000 euro e Spanò pensa bene di spenderli gratificando giustamente l’amico. Un esempio della gestione amichevole?
Spanò è la Notte tricolore del 16 marzo 2011, quando come presidente dell’associazione Museo dei Ragazzi, Spanò organizzò l’evento in nome e per conto del Comune di Renzi, affidando il lavoro di comunicazione alla Dot-Media”, di proprietà di Spanò e di Conticini, cioè del socio dei familiari di Renzi. Spanò, in qualità di presidente dell’Associazione Museo dei Ragazzi, ha dichiarato che la società Dot-Media, partecipata da lui, non ha ricevuto compensi. Speriamo che leggendo quanto sopra riportato, tolga almeno un pò la maschera a questo Premier eletto illegalmente.
http://pratonelmondointernal.altervista.org/chi-e-matteo-renzi-e-la-sua-oscura-famiglia-di-lucrezia-romano/
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