Meritiamo di assaggiare la sharia,per quanto siamo coglioni, forse capiremmo.

Dunque, mentre il mondo posta arcobaleni e si dichiara gay per solidarietà, la futura, prossima presidente di quegli Usa che hanno subito l’attentato, scopriamo essere finanziata direttamente da un Paese che, come ci mostrano queste immagini,
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tratta così chi si macchia di pratiche omosessuali, le stesse che immagino mettessero in pratica i frequentatori della discoteca di Orlando. Di più, questa tabella
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compara le pene comminate in Arabia Saudita e nei territori controllati dall’Isis per vari reati: la prima voce contiene anche “pratiche omosessuali” e la pena è identica: la morte. Al di là del fatto che negli Usa è reato ottenere finanziamenti elettorali da Stati esteri che vogliano influenzare la politica interna, non vi viene da vomitare per questa ipocrisia indegna, per questo politically correct che ci consegnerà mani e piedi a tagliagole in nero e tagliatesta miliardarie? 
Dite che esagero? Vi lascio con un qualcosa che ci riguarda da vicino, più vicino di Ryad e di Orlando. Guardate questa foto,
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la quale mostra un manifesto pubblicitario dell’azienda di integratori Protein World che lo scorso anno tappezzava le fermate della metropolitane di Londra. Una modella splendida con fisico scultoreo chiedeva ai commuters incazzati e insonnoliti se avevano una forma da spiaggia, tanto che un gruppo di zelanti sentinelle del politically correct – le quinte colonne – che fa riferimento al sito Change.org diede vita a una petizione e alla fine le pubblicità vennero rimosse. Motivo? Discriminazione verso chi non ha un fisico atletico. E sapete cosa ha deciso sul finire della scorsa settimana il nuovo sindaco di Londra, il musulmano Sadiq Khan? Un bando alle pubblicità che promuovano “immagini del corpo negative”, rendendo la sua decisione operativa e comunicandola al gestore della metro, la Transport for London (TfL).
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Di più, a breve in tutte le stazioni ci saranno manifesti in cui TfL dovrà rendere noto a inserzionisti e azionisti la nuova politica al riguardo, la quale dovrà essere strettamente in regola con le regolamentazioni della Advertising Standard Agency e il bando sarà effettivo da luglio. Insomma, grazie a un gruppo di decerebrati, custodi del politicamente corretto, si permette a un sindaco musulmano di piazzare subito un bel bando sui manifesti recanti donne in costume o discinte, con la scusa di non discriminare chi ha la pancia o la cellulite.
Della serie, affiliamo pure la lama del coltello che ci sgozzerà. Meritiamo di assaggiare la sharia, forse capiremmo.
http://www.rischiocalcolato.it/2016/06/meritiamo-provare-sharia-sottomissione-almeno-capiremmo-costo-del-politically-correct.html
http://altrarealta.blogspot.it/

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