OLTRE I CONFINI DELLA MATRIX


Al sistema invece fa comodo un’altra cosa: esso ha bisogno di arrivare a un punto limite di equilibrio stabile e di conformarsi in una struttura ottimale, all’interno della quale le persone, come cyborg, supportano la sua esistenza. Cosa serve al sistema per raggiungere questo fine? Serve che le cellule della matrix siano riempite da elementi ubbidienti, dotati innanzitutto di salute cagionevole e di scarsa energia libera e in secondo luogo sufficientemente rimbambiti da non capire dove si trovino. Tali elementi dovranno possedere un livello di energia e di volontà cosciente appena sufficienti per permettere di espletare adegua- tamente le funzioni assegnate, né più, né meno.

Non avete mai pensato al motivo per cui molti, tornati a casa dal lavoro, non vogliono fare nient’altro che sdraiarsi sul divano davanti alla televisione? Questo tipo di stanchezza oggi è considerato una normalità, ci siamo abituati. Ma una cosa del genere è normale? Certo che no. Il fatto che sia una cosa abituale non significa che sia normale.

Al sistema fa comodo anche un altro aspetto, il calo demo- grafico. Teoricamente la diminuzione numerica degli elementi di alimentazione dovrebbe essere controproducente per il si- stema, comportando essa la riduzione dell’introito energetico che questi stessi elementi apportano al sistema. Ma qui sta l’inganno: il fatto è che, quando il sistema sarà giunto al mas- simo della sua evoluzione e si sarà trasformato in matrix, i consumatori superstiti saranno già stati a loro volta tramutati in fornitori assolutamente gestibili, in grado di produrre una portata energetica totalmente controllabile e quindi di mag- gior qualità e più organizzata di quella attuale, che per il mo- mento si giova ancora della libertà di scelta (finché c’è ancora di che scegliere) e di movimento (se non si è ancora sufficien- temente “zombizzati”). Proprio qui sta il fine e il senso della trasformazione in matrix.

In che modo si realizzano i piani del sistema? In modo molto semplice: innanzitutto attraverso la manipolazione dell’attenzio- ne della massa generale, e in secondo luogo, ancora più banal- mente, attraverso l’alimentazione di cui questa massa si nutre.

La manipolazione dell’attenzione è in generale il metodo più efficace di gestione. Non occorre nemmeno intraprendere par- ticolari campagne di propaganda ideologica: basta costringere l’asino a pensare alla carota appendendogliela davanti al naso. L’animale la seguirà ubbidientemente ovunque serva. Il prin- cipio è semplice: l’attenzione viene fissata sull’informazione che fa comodo al sistema, cioè deviata da questioni esistenzial- mente importanti a favore di cose poco fondamentali. Posso riportare una massa di esempi sui metodi usati: da una parte si scatenano campagne per la vaccinazione urgente contro epi- demie presunte o inventate, dall’altra parte viene ostacolata la ricerca di una soluzione radicale per il problema del cancro, che si acuisce di anno in anno.

Ogni volta che si sente parlare di nuovi preparati per la cura del cancro, non si sa se ridere o piangere. Quante “scoperte miracolose” vengono fatte, intanto, però, la gente continua a morire. Il paradosso sta nel fatto che la causa prima e fonda- mentale del cancro è stata scoperta ancora all’inizio del secolo scorso da Otto Warburg4. Di questo, però, ci si è stranamente dimenticati.


La manipolazione viene effettuata a livello talmente sottile, invisibile e “naturale” da non destare i sospetti di nessuno. Gli elementi del sistema non avranno il tempo di svegliarsi che si ritroveranno dotati di chip elettronici e totalmente sottomessi, come conigli in gabbia. Solo che i chip non verranno impiantati in testa, sarebbe troppo scontato. La storia dei chip impiantati è l’ennesimo espediente dato in pasto al pubblico per distogliere l’attenzione, per incanalare gli sfoghi liberi della plebe contro un sistema così disumano, che priva l’individuo dei suoi dirit- ti. In realtà tutto verrà fatto a livello più sottile, più civile, per esempio attraverso la patente di guida o la carta di credito, senza le quali i conigli non potrebbero sopravvivere. Qualcuno spie- gherà pazientemente che tutto è stato predisposto per il bene, la comodità e la sicurezza dell’umanità, e la maggior parte della gente, come sempre, crederà a tutte le fandonie sapientemente propinate dal sistema e acconsentirà ubbidientemente ad accet- tare i “benefici” che esso offre. Gli oppositori, invece, verranno messi alla berlina ed emarginati come reietti e depravati.

il cibo sintetico morto, soprattutto quello del fast food che in America ha avuto una capillare diffusione, causa una dipendenza non diversa da quella causata dalla droga. La popo- lazione terrestre è composta già da cibo-dipendenti.

Ricordate la storia di Sinbad il marinaio? Un giorno Sinbad e i suoi marinai arrivarono in un paese sconosciuto. Gli abitanti del posto li accolsero con gioia e gli offrirono dei cibi prelibati. I marinai si nutrirono per molti giorni di queste delizie ma col passar del tempo notarono dei cambiamenti: i loro corpi si erano trasformati in carcasse di grasso. Anche la loro coscienza si era progressivamente obnubilata e per questo motivo i di- sgraziati non riuscivano più a valutare obiettivamente la realtà. Come si venne a sapere in seguito, gli abitanti locali li avevano rimpinguati per farne carne da macello.


Questo è il libro di Vadim Zeland per comprendere come andare definitivamente oltre i confini della Matrix e liberarci da tutti gli stereotipi mentali che la società ci impone. 

L'ambiente in cui viviamo non è la stesso di qualche decennio fa e le regole di sopravvivenza sono cambiate.

L'umanità ha compiuto una svolta radicale, allontanandosi dal suo stato naturale, seguendo uno sviluppo tecnologico che ha portato la creazione di nuove leggi.

In questo nuovo sistema, definito Matrix come nel famoso film, tutti noi diventiamo solo una semplice pila di alimentazione.
Non riusciamo più a controllare la realtà e le informazioni che vi circolano e siamo completamente sottomessi al sistema.

Siamo semplici cellule della Matrix, che è padrone della nostra energia e della nostra coscienza.

Come facciamo a liberarci da questa trappola?

Se fai un passo deciso fuori dalla massa sarai oltre i confini della Matrix.

Comincerai a fare le cose in maniera diversa da tutti coloro che sono intrappolati nel sistema e avrai quello che gli altri non hanno.

All'inizio quello che farai sorprenderà te stesso. Poi comincerai a sorprendere e a sbalordire le altre persone, magari anche a irritarle.

Poi gli altri, guardando a te, cominceranno a prenderne esempio.

La via di uscita dalla Matrix si trova in una dimensione insolita, lì dove la metafisica incontra il quotidiano.

Per capire quello che normalmente sfugge alla logica, occorre prima depurarsi fisicamente, in senso letterale, la coscienza e la percezione, liberandosi dai pre-concetti mentali che la società ci impone.

Allora succede qualcosa di straordinario: ti risvegli da un incubo, da un sogno ad occhi aperti!

A quel punto diventi lucido e inizi a ragionare e a capire dove ti trovi veramente e cosa sta succedendo intorno a te.

Vadim Zeland
Trasurfing VIVO
 
  


  

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