martedì 28 maggio 2013

VITTIME DEL GIOCO D'AZZARDO

Le vittime del gioco d'azzardo le vedi dentro i bar tabacchi, le riconosci dallo sguardo spento. Sono ragazzi che non studiano più né lavorano, trentenni disoccupati, operai in cassa integrazione, vecchie signore. Si giocano gli spiccioli dei lavori saltuari, i pochi soldi della disoccupazione, mezza pensione. Ma soprattutto si giocano la famiglia, gli affetti, il futuro e la speranza. Stroncati dalla crisi, affascinati dalle false promesse pubblicitarie, cercano un riscatto sociale che non troveranno. Non sono la maggioranza dei giocatori, ma i soggetti deboli che risentono della mancanza di regole chiare e stringenti. Lo Stato guadagna poco, i politici amici delle lobby molto e il costo sociale è troppo elevato. Il M5S ha già presentato una proposta di legge per tutelare i minori e le persone più a rischio.

"In Italia ci sono circa 19 milioni di scommettitori, 3 milioni a rischio ludopatia. Maschi, disoccupati e con un basso livello di istruzione. Sfiorano la dipendenza patologica 1 milione. Nonostante una chiara legislazione restrittiva per i minori, 630mila under 18 hanno speso almeno 1 euro giocando d'azzardo."




Italiani stregati dal gioco d'azzardo. In tre anni, dal 2008 al 2011, la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che ha puntato soldi almeno una volta su uno dei tanti giochi presenti sul mercato (Lotto, Supernenalotto, Gratta e vinci, scommesse sportive, poker online) è passata dal 42 al 47%. Circa 19 milioni di scommettitori, di cui ben 3 milioni a rischio ludopatia. Soprattutto maschi, disoccupati e persone con un basso livello di istruzione. È quanto emerge dagli ultimi dati dello studio Ipsad (Italian population survey on alcohol and other drugs) dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa.



«DROGATI» DI GIOCO - L'indagine, condotta su un campione di 11 mila persone, oltre a scattare una fotografia sul consumo di alcol e droghe, passa ai raggi X l'universo dei giochi d'azzardo. Dall'indagine del Cnr emerge con chiarezza che sebbene i giocatori sociali, vale a dire quelli senza alcun profilo di rischio, siano la maggioranza, quelli classificabili a basso rischio sono già 2 milioni (11%). Coloro che invece, si avviano a sfiorare la dipendenza patologica sono circa 1 milione. «Un dato - spiega Sabrina Molinaro, responsabile della ricerca - che ha fatto scattare più di un campanello di allarme come dimostrato dalle azioni promosse da alcune direzioni sanitarie locali per l'assistenza a queste persone "drogate" dal gioco».

RAGAZZINI - Cresce anche tra gli adolescenti la «febbre del gioco»: sono più di un milione gli studenti che lo scorso anno riferiscono di aver giocato soldi e, nonostante una chiara legislazione restrittiva per i minori, 630mila under 18 hanno speso almeno 1 euro giocando d'azzardo. Secondo l'indagine - che ha coinvolto 45mila studenti delle scuole superiori e 516 istituti scolastici di tutta la Penisola - nell'ultimo anno il 45,3% degli studenti ha puntato somme di denaro. Ad essere decisamente più coinvolti nel vortice del gioco sono i ragazzi (55,1% contro il 35,8% delle ragazze). Per il 60% delle giocatrici si è trattato di un evento occasionale (1-2 volte), anche se il 36% ha giocato dalle 3 alle 19 volte. Un quinto dei ragazzi ha invece dichiarato di aver giocato somme di denaro più di venti volte nel corso dell'anno. E ancora. Circa il 74% ha scommesso in media meno di 10 euro al mese, il 20% da 11 a 50 euro e il 6% oltre 51 euro. A puntare più soldi al gioco sono gli adolescenti maschi, mentre la maggioranza delle ragazze per giocare spende meno di 10 euro. Secondo la ricerca, si stima che siano 100mila gli studenti che già presentano un profilo di rischio moderato e 70mila quelli con una modalità di gioco problematica. Tra i giochi più diffusi: il Gratta e vinci/Lotto istantaneo e il Lotto Superenalotto.

LE DONNE - Tra gli scommettitori ci sono anche tante donne: 7,5 milioni, pari al 38% di chi ha giocato d'azzardo almeno una volta nel 2011. Erano 5,8 milioni nel 2007. Un bel balzo, anche se il salto vero lo fanno le donne over 45: tra le più mature la platea delle giocatrici che hanno puntato almeno una volta è raddoppiata, passando in quattro anni dal 20% al 40%.

SOLITUDINE - L'identikit del giocatore problematico mostra che sono soprattutto i maschi a finire nella «gabbia» del gioco. Il titolo di studio più frequente è la licenza elementare. Il giocatore «tipo» è disoccupato e se lavora ricopre la mansione di operaio; se invece inquadrato come lavoratore autonomo, ha un contratto precario o è un libero professionista. I luoghi più "pericolosi" sono per gli uomini sale gioco, sale bingo, ma anche in parte il circolo ricreativo, il telefonino e internet. Una presunta solitudine accomuna il giocatore maschio alle giocatrici: sono separati, divorziati o vedovi/e. Le giocatrici "tipo" sono in possesso della licenza di scuola media inferiore; se impiegate rivestono un ruolo di dirigente e hanno un contratto a tempo indeterminato; mentre se lavoratrici autonome sono imprenditrici. Tra le donne impiegate nei trasporti e nelle comunicazioni si rilevano i maggiori rischi: 5,1%.

GEOGRAFIA - Nel Centro-Sud si gioca di più. Il primato spetta alla Campania (57%), segue la Calabria (55%) e poi Lazio, Sicilia, Puglia e Abruzzo (tutte si attestano su circa il 53%). Le regioni dove invece si gioca di meno rispetto alla media nazionale (47%) sono quelle del Nord: Emilia Romagna in primis (41%), ma anche Trentino Alto Adige (42%), Liguria e Veneto (44%). Nonostante nelle regioni meridionali il gioco d'azzardo sia più diffuso che nel resto della penisola (è il Molise a registrare la percentuale più alta di gambler, cioè giocatori d'azzardo: 13%), i giocatori con profilo di rischio moderato non sono concentrati solo in queste aree. Dove si gioca di meno, come ad esempio in Friuli Venezia Giulia, la quota di giocatori è assai più sostenuta (8%) in confronto alla media nazionale (5,3%). Il Lotto/Superenalotto insieme al Gratta e vinci/Lotto istantaneo sono tra i giochi più scelti in assoluto, con percentuali che vanno dal 75% al 67% nelle regioni del centro-sud e che in pratica si ritrovano, anche se con valori leggermente inferiori, in quelle settentrionali.

I PROGETTI - «Confermiamo i dati diffusi dal Cnr, anche se con piccole differenze con l’ultima ricerca fatta da questo Dipartimento con i dati aggiornati al 2013, dove abbiamo rilevato che i giocatori tra gli studenti sono stati il 48.2% quindi con lieve aumento rispetto al 2012 come rilevato dal CNR, e tra questi il 6% risulta avere una condizione di gioco patologico, mentre il 10.9% è classificabile come giocatore a rischiogambling, secondo al classifica SOGS-RA - afferma Giovanni Serpelloni, a capo del Dipartimento Politiche Antidroga (DPA) che dipende dalla Presidenza del Consigliod ei Ministri -. Anche i nostri dati aggiornati al 2013 mostrano la serietà del problema e infatti il DPA lo sta affrontando con uno specifico progetto GAP in collaborazione con 14 regioni italiane. Inoltre sarà messo online la settimana prossima il nuovo e specifico sito istituzionale "Gambling" (http://gambling.dronet.org/) dove tutti gli operatori potranno acquisire nuove informazioni tecnico-scientifiche relative alle tecniche di prevenzione, cura e riabilitazione di questa patologia. In questi giorni inoltre, si è svolta presso il DPA una riunione alla presenza dei rappresentanti di Confindustria del settore intrattenimento, del Codacons e dei ricercatori nell’ambito dei sistemi d’intelligenza artificiale (per individuare precocemente comportamenti di gioco patologico, montandoli a bordo delle slot- machine), concordando la stesura di un protocollo di sperimentazione (che dovrà essere eseguita entro pochi mesi) per poter installare tali software in grado di avvisare i giocatori dei rischi in caso di gioco eccessivo».

(Fonte: Adnkronos Salute)