mercoledì 26 marzo 2014

La SOVRANITA' Monetaria è la Base della Libertà di un POPOLO

Siamo stanchi di sherpa dei lacché dei lacché, uno degli ultimi risibili figuri è Luigi Marattin, con questo suo cortigianesco articoloha provato a confutare quello che molti oramai sanno e vedono, il Re è nudo e la gente incomincia a vederlo per come è, nudo. La svendita programmata, (genocidio economico di una nazione) ed attuata scientificamente da più di 20 anni, delle Aziende di Stato e delle aziende strategiche private del made in Italy, costrette a cedere al nemico straniero i nostri gioielli creativi e scientifici, tecnologici ed alimentari, questa svendita deve cessare..

La cessione della sovranità monetaria è stata attuata scientificamente da queste truppe cammellate al soldo di potentati stranieri ed in alcuni casi italiani. Non potendo più monetizzare l'operosità dei cittadini italiani con l'emissione della "nostra" moneta si è firmata l'eutanasia di un intero Paese, di un popolo, d'una cultura.

Qua sotto una prova provata a prova di prosciuttari sugli occhi, ovvero che sull'organo ufficiale della Confindustria italiana si metteva, nero su bianco, una gravissima denuncia:

Centro studi Confindustria - a rischio la crescita del Pil 2014 sopra lo 0,5%
La ripresa dell’economia italiana stenta a prendere vigore e questo «mette a rischio le previsioni di un incremento del Pil superiore allo 0,5% nel 2014».


Usando la logica, se il prodotto interno lordo del nostro Paese non supererà lo 0,5% d'aumento per questo anno solare, si prospetta una ulteriore accelerazione della discesa del valore assoluto dello stesso prodotto interno lordo:



Per la fine del 2014 il PIL potrà probabilmente scendere sotto i 1.540 miliardi di €. ovvero, in termini assoluti, sarà più basso di quello del 2007:


Ammettendo che il costo del noleggio del denaro da parte del nostro Stato rimanga sotto il 4%, entro fine anno sarà superata la fatidica soglia dei 2.200 miliardi di €. di montante di debito pubblico.

Usando la matematica operiamo una frazione:
2.200/1.540 = 1,428 ovvero, entro l'anno in corso, saliremo al 143% del PIL come montante del debito pubblico, e quindi saremo ancora di più lontani, e di molto, da quell'agognato ed impossibile 120%.

Sempre usando la matematica si ricava che non sarà possibile tagliare meno del 4% ogni anno per i prossimi vent'anni per ritornare vicini al 60% di rapporto debito/pil.
Ovvero, provando a tagliare almeno il 4%, già nel 2015 saremmo sotto i 1.500 miliardi di €. di PIL ed il debito sarà ulteriormente salito .........
Un disastro senza fine.


Tratto da Decamentelibera

http://altrarealta.blogspot.it/