venerdì 12 giugno 2015

L’immigrazione clandestina ed i campi Rom: un grande business per la classe politica

di Luciano Lago
Quello che si sapeva da tempo è emerso con evidenza con l’ultimo scandalo della mafia affaristica su Roma gestita da alcune delle cooperative facenti parte dalla Lega delle Cooperative, di cui era presidente Giuliano Poletti, l’attuale ministro del Lavoro nel governo Renzi.

Anche se i giornali e le TV manipolano le informazioni ( come abitualmente fanno), cercando di oscurare come secondario il ruolo delle cooperative e di personaggi come Salvatore Buzzi, presidente di un gruppo di cooperative in affari con il Comune di Roma, uomo chiave dell’intreccio politica affari, mentre gli stessi media enfatizzano invece il ruolo di personaggi come Carminati, pregiudicati di vecchia data, evidenziandone i trascorsi neofascisti e di delinquenza comune collegata alla storica “banda della Magliana”, rievocandone le vicende di cronaca nera e le scenografie da film per distrarre il pubblico dalla sostanza dello scandalo. Nonostante la manipolazione, la verità viene fuori di prepotenza.


Si sapeva che il sistema delle Coop si era già da tempo inserito nel business dell’accoglienza ottenendo appalti ed incarichi a livello nazionale, a Roma già dai tempi della giunta Veltroni, e gli affari si sono moltiplicati grazie all’operazione Mare Nostrum che ha visto arrivare decine di migliaia di clandestini con possibilità di alloggio ed incasso per le cooperative di un congruo rimborso per ogni clandestino alloggiato.

Non per nulla la stessa segretaria di Buzzi ha subito confessato dichiarando che era lei a preparare le buste con le mazzette da migliaia di euro in contanti destinate ai vari politici compiacenti. Non a caso nelle intercettazioni si è sentito parlare gli inquisiti di un business legato all’immigrazione clandestina che “rende più dello spaccio di droga”.

Normale quindi che il governo si adoperasse per incentivare gli sbarchi, del tutto spiegabile la foga di andare a raccogliere clandestini in tutto il Mediterraneo, ripescandoli anche davanti alle acque territoriali libiche, dopotutto si tratta di “accaparrarsi clienti”, visto che per ogni immigrato raccolto, il Comune o la Regione riceveva un bonus che poi girava alle cooperative, così tutto lascia credere che il Ministero dell’Interno (che dirige le operazioni) abbia dato giuste disposizioni in proposito.

Nessun problema poi a sistemare gli immigrati clandestini ed i rifugiati nelle periferie più lontano possibile dai quartieri bene, meglio farli convivere nelle borgate a Tor Sapienza, Torre Spaccata, Tor Pagnotta, Infernetto, ecc. aumentando il degrado, la delinquenza, la incompatibilità con la popolazione locale che, accortasi della manovra del Sindaco e della sua giunta affarista, è scesa in piazza a protestare incurante dell’accusa di razzismo che gli esponenti della borghesia salottiera e chic della sinistra mondialista (quella che vive nei quartieri alti ai Parioli, ai Prati o sulla Cassia), le hanno appioppato.

Avevano creato un sistema così efficiente che faceva trasmettere anche la pubblicità dalle radio del Nord Africa e dai social network, attraverso cui si proponevano “traversate in Italia” a prezzi di promozione, con la CGIL che aveva aperto una sezione a Tunisi per registrare nuovi iscritti fra gli emigranti. Un business per tutti: per gli scafisti, per i trafficanti, per le cooperative rosse, per i sindacati di regime, per gli assessori degli enti locali che intascavano le tangenti sugli affari.

I “buonisti” della sinistra mondialista avevano anche la “faccia dura” di voler rivendicare il merito di aver salvato vite umane quando risultava evidente che, l’incentivare gli imbarchi, aveva di per se stesso prodotto altre tragedie ed affogamenti di disgraziati caduti nella rete dei trafficanti di carne umana.

Qualcuno ingenuamente esprimeva meraviglia e sdegno per il fatto che lo Stato riservasse un trattamento di accoglienza ai clandestini e profughi (questi ultimi in minima parte) e trascurasse le situazioni di migliaia di famiglie italiane, senza casa, senza mezzi, costrette a bivaccare in alloggi di fortuna ai margini delle città. Come avviene ad esempio a Roma davanti al monumentale cimitero del Verano, ove alcune decine di famiglie italiane senza casa si sono accampate nel piazzale ed utilizzano i bagni del Cimitero sempre aperti. Quelli sono “fantasmi” per le istituzioni del Comune ed i politici: non producono business, non ci sono affari da poter fare su di loro.

La spiegazione di tutto questo in realtà era abbastanza semplice: i primi (i migranti) permettevano uno sviluppo di affari e di interessi legati all’accoglienza, gli altri, i cittadini italiani in difficoltà, non offrivano opportunità di guadagno ma erano solo un problema sociale dovuto alla recessione ed alla crisi, quindi meglio nasconderlo e fingere che non esistesse.

L’emigrazione oltre ad essere un grosso affare per i politici e le cooperative, rappresenta la leva per la destabilizzazione sociale del paese e permette alle grandi multinazionali, agli imprenditori senza scrupoli ed alle varie mafie di disporre di una massa di mano d’opera utilizzabile come riserva, disponibile per lo sfruttamento, per i bassi salari e le attività sporche come lo spaccio, la prostituzione ed il racket.

Questo noi lo sosteniamo da tempo e l’avevamo anche scritto. Vedi:

Italia, boom di affari per i trafficanti e per le mafie tra immigrazione libera e mercato della prostituzione

Non ci vuole molto a capire che i fenomeni di questo tipo non sono mai spontanei ma indotti dai grandi interessi che si nascondono dietro le chiacchiere filantrope e buoniste degli intellettuali e dei politici della sinistra mondialista e delle organizzazioni caritatevoli e sensibili al fiuto degli affari. Il conto lo pagano le classi più deboli e disagiate mentre l’incasso dei profitti spetta ad una ristretta cerchia di progressisti e sostenitori della globalizzazione e delle frontiere aperte.

Nella foto sopra: la cena del 2010 con Alemanno di spalle, di fronte Poletti e Panzironi, in fondo i Marrone e Ozzimo.

http://www.controinformazione.info/limmigrazione-clandestina-ed-i-campi-rom-un-grande-business-per-la-classe-politica/
http://altrarealta.blogspot.it/

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Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero".
Proverbio Arabo