LUCRARE SUL CANCRO
chi non segue il dogma della medicina ufficiale viene radiato ridicolizzato in alcuni casi imprigionato
LETTERA
UNA STORIA TERRIBILE CHE MI HA COLPITO NEL PROFONDO
Caro Valdo, davvero terribile e sconvolgente la storia della povera bimba malata di tumore a soli quattro anni. E terrificante anche la situazione dei suoi genitori, chiamati a fare una scelta che può significare la vita o la morte della loro creatura.
Nessuno più di me può capirlo, perché ho vissuto in famiglia un dramma simile, finito purtroppo in tragedia. Anni fa, un mio stretto congiunto ha dovuto seppellire l’unico suo figlio di cinque anni, morto a causa di un tumore “curato” dai cosiddetti luminari dell’oncologia. Il disgraziato non si è mai più ripreso da simile colpo, e anche il suo matrimonio è naufragato di conseguenza.
L’ARROGANZA NON E’ SINONIMO DI COMPETENZA
Quando successe tale fatto dolorosissimo, io ignoravo che esistesse una medicina naturale, in opposizione a quella ufficiale accademica, giudicata in ogni caso tronfia, ignorante e fallimentare.
Se l’avessi saputo, non avrei esitato a suggerirgli di provare almeno la via indicata dalla naturopatia, prima di consegnare la fragile esistenza del proprio figlioletto nelle mani arroganti degli oncologi ufficiali. Chissà, forse le cose sarebbero andate diversamente.
Comunque mi associo anch’io al fervido e sentito augurio finale della tua tesina.
IL CASO DI UN’ONCOLOGA VEGETARIANA
Voglio raccontarti un’esperienza molto significativa da me fatta di recente, la quale getta un’ombra sinistra su tutta l’oncologia basata sul quadrinomio bisturi-radio-chemio-immunosoppressione.
Un mio caro e vecchio amico, mio coetaneo, ha una figlia quarantenne oncologa.
L’ho vista nascere e crescere e sono quindi in grande confidenza con lei.
Mesi fa mi ha confessato in privato di essere anche lei vegetariana. Non per motivi etici, visto che non ha un particolare trasporto per gli animali e quindi non è sensibilizzata alla loro triste sorte, bensì per ragioni utilitaristiche.
PERCHE’ NON INFORMI I TUOI PAZIENTI SULLE COSE CHE TU STESSA SAI SUL CANCRO?
Da buona allieva del sommo (ai suoi occhi) Veronesi, ha adottato le scelte alimentari dell’esimio maestro per prevenire il cancro, e non solo quello.
Malgrado il lavoro duro e stressante, gode infatti di un’eccellente salute psicofisica. Io le ho allora obiettato: “ Se sei convinta che un’alimentazione corretta può non solo scongiurare l’insorgere di un tumore, ma anche farlo regredire nella fase iniziale, perché non lo dici chiaramente a tutti quei disgraziati che vengono da te per farsi curare?”
INCOMBE LA RADIAZIONE SUI MEDICI ROMPISCATOLE
“Vorrei farlo, credimi. Ma, se lo facessi, prima o poi lo si verrebbe a sapere e avrei tutti contro. Rischierei di mettere una pietra tombale sulla mia carriera, costatami tanta fatica, e forse anche sulla mia stessa professione.
Lo sai con quanta facilità i medici “alternativi” e rompiscatole vengono radiati dall’albo!”
“Ma perché non ti fai scudo con le affermazioni del prof Veronesi (pubblicate anche su YouTube), dicendo che non fai altro che applicare i suoi insegnamenti?”
BUSINESS IS BUSINESS. PIU’ SI AMMALANO E MEGLIO E’
“Mi sa che fai finta di non capire. Sai cosa mi ha detto un collega al quale ho confidato un giorno le mie perplessità circa la faciloneria con cui si ricorre alla chemio, anziché fare di tutto per spiegare alla gente come si fa a prevenire i tumori?”
Mi ha detto: “Ma scusa, che c’azzecchi se la gente sta bene e non si ammala mai di cancro?
Noi il cancro non solo lo curiamo, ma è proprio su di esso che campiamo.
Mettitelo bene in testa, se vuoi diventare qualcuno in questa professione: ogni nuovo malato di cancro rappresenta per noi una fonte di reddito. Anzi, diciamolo pure, una montagna di soldi, specie se è ricco sfondato come il giovane Agnelli. Ce ne fossero tutti i giorni di pazienti come lui!”.
Credo che ogni ulteriore commento sia superfluo.
Aldo da Lodi
*****
RISPOSTA
SE I MEDICI HANNO LA MUSERUOLA, LA PAROLA SIA DATA AI FILOSOFI
Ciao Aldo, hai centrato davvero il cuore dell’obiettivo. Questa tua mail la porterò come testimonianza speciale alla prossima mia conferenza del 22 settembre a Roma, avente per titolo “ Tumore, barriera e strumento del sistema immunitario”.
Conferenza sul tumore? A Roma? Ma questa è la fine del mondo! Ma se Valdo Vaccaro non è mai nemmeno entrato in una sala operatoria. Ma se non ha mai varcato la soglia di una sala di anatomia!
Ma se l’unico bisturi che conosce è quello con cui taglia giornalmente i suoi pazienti preferiti che si chiamano Anguria e Melone?
DA QUANDO IN QUA TAGLIARE SIGNIFICA CONOSCERE?
Ed è esattamente questo il punto. Sezionare un tessuto e rimuovere un organo, significa forse avere una migliore conoscenza rispetto a chi non li seziona e non li rimuove, ma li rispetta soltanto?
Ha forse il macellaio una conoscenza migliore della creatura che sgozza, rispetto a chi sa regalare alla medesima un sorriso ed una carezza?
Valdo Vaccaro
LETTERA
UNA STORIA TERRIBILE CHE MI HA COLPITO NEL PROFONDO
Caro Valdo, davvero terribile e sconvolgente la storia della povera bimba malata di tumore a soli quattro anni. E terrificante anche la situazione dei suoi genitori, chiamati a fare una scelta che può significare la vita o la morte della loro creatura.
Nessuno più di me può capirlo, perché ho vissuto in famiglia un dramma simile, finito purtroppo in tragedia. Anni fa, un mio stretto congiunto ha dovuto seppellire l’unico suo figlio di cinque anni, morto a causa di un tumore “curato” dai cosiddetti luminari dell’oncologia. Il disgraziato non si è mai più ripreso da simile colpo, e anche il suo matrimonio è naufragato di conseguenza.
L’ARROGANZA NON E’ SINONIMO DI COMPETENZA
Quando successe tale fatto dolorosissimo, io ignoravo che esistesse una medicina naturale, in opposizione a quella ufficiale accademica, giudicata in ogni caso tronfia, ignorante e fallimentare.
Se l’avessi saputo, non avrei esitato a suggerirgli di provare almeno la via indicata dalla naturopatia, prima di consegnare la fragile esistenza del proprio figlioletto nelle mani arroganti degli oncologi ufficiali. Chissà, forse le cose sarebbero andate diversamente.
Comunque mi associo anch’io al fervido e sentito augurio finale della tua tesina.
IL CASO DI UN’ONCOLOGA VEGETARIANA
Voglio raccontarti un’esperienza molto significativa da me fatta di recente, la quale getta un’ombra sinistra su tutta l’oncologia basata sul quadrinomio bisturi-radio-chemio-immunosoppressione.
Un mio caro e vecchio amico, mio coetaneo, ha una figlia quarantenne oncologa.
L’ho vista nascere e crescere e sono quindi in grande confidenza con lei.
Mesi fa mi ha confessato in privato di essere anche lei vegetariana. Non per motivi etici, visto che non ha un particolare trasporto per gli animali e quindi non è sensibilizzata alla loro triste sorte, bensì per ragioni utilitaristiche.
PERCHE’ NON INFORMI I TUOI PAZIENTI SULLE COSE CHE TU STESSA SAI SUL CANCRO?
Da buona allieva del sommo (ai suoi occhi) Veronesi, ha adottato le scelte alimentari dell’esimio maestro per prevenire il cancro, e non solo quello.
Malgrado il lavoro duro e stressante, gode infatti di un’eccellente salute psicofisica. Io le ho allora obiettato: “ Se sei convinta che un’alimentazione corretta può non solo scongiurare l’insorgere di un tumore, ma anche farlo regredire nella fase iniziale, perché non lo dici chiaramente a tutti quei disgraziati che vengono da te per farsi curare?”
INCOMBE LA RADIAZIONE SUI MEDICI ROMPISCATOLE
“Vorrei farlo, credimi. Ma, se lo facessi, prima o poi lo si verrebbe a sapere e avrei tutti contro. Rischierei di mettere una pietra tombale sulla mia carriera, costatami tanta fatica, e forse anche sulla mia stessa professione.
Lo sai con quanta facilità i medici “alternativi” e rompiscatole vengono radiati dall’albo!”
“Ma perché non ti fai scudo con le affermazioni del prof Veronesi (pubblicate anche su YouTube), dicendo che non fai altro che applicare i suoi insegnamenti?”
BUSINESS IS BUSINESS. PIU’ SI AMMALANO E MEGLIO E’
“Mi sa che fai finta di non capire. Sai cosa mi ha detto un collega al quale ho confidato un giorno le mie perplessità circa la faciloneria con cui si ricorre alla chemio, anziché fare di tutto per spiegare alla gente come si fa a prevenire i tumori?”
Mi ha detto: “Ma scusa, che c’azzecchi se la gente sta bene e non si ammala mai di cancro?
Noi il cancro non solo lo curiamo, ma è proprio su di esso che campiamo.
Mettitelo bene in testa, se vuoi diventare qualcuno in questa professione: ogni nuovo malato di cancro rappresenta per noi una fonte di reddito. Anzi, diciamolo pure, una montagna di soldi, specie se è ricco sfondato come il giovane Agnelli. Ce ne fossero tutti i giorni di pazienti come lui!”.
Credo che ogni ulteriore commento sia superfluo.
Aldo da Lodi
*****
RISPOSTA
SE I MEDICI HANNO LA MUSERUOLA, LA PAROLA SIA DATA AI FILOSOFI
Ciao Aldo, hai centrato davvero il cuore dell’obiettivo. Questa tua mail la porterò come testimonianza speciale alla prossima mia conferenza del 22 settembre a Roma, avente per titolo “ Tumore, barriera e strumento del sistema immunitario”.
Conferenza sul tumore? A Roma? Ma questa è la fine del mondo! Ma se Valdo Vaccaro non è mai nemmeno entrato in una sala operatoria. Ma se non ha mai varcato la soglia di una sala di anatomia!
Ma se l’unico bisturi che conosce è quello con cui taglia giornalmente i suoi pazienti preferiti che si chiamano Anguria e Melone?
DA QUANDO IN QUA TAGLIARE SIGNIFICA CONOSCERE?
Ed è esattamente questo il punto. Sezionare un tessuto e rimuovere un organo, significa forse avere una migliore conoscenza rispetto a chi non li seziona e non li rimuove, ma li rispetta soltanto?
Ha forse il macellaio una conoscenza migliore della creatura che sgozza, rispetto a chi sa regalare alla medesima un sorriso ed una carezza?
Valdo Vaccaro
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