Montagnier sulla vaccinazione di massa


Lo scienziato Montagnier sulla vaccinazione di massa: “l’Uomo sta lavorando alla propria scomparsa”



FIRENZE – In questo agosto torrido da green pass, il traffico è insolitamente brulicante e la città non è solo dei turisti, finalmente riaccolti a gloria dopo mesi di deserto.

“In alcuni ristoranti fiorentini si invitano le persone vaccinate a indossare braccialetti fosforescenti per distinguerli dai non vaccinati”.

Il grido di indignazione dell’Avvocatessa Tiziana Vigni scuote la tensostruttura installata all’Ippodromo Le Mulina delle Cascine. “Ribelliamoci, sono sbalordita da quello che può succedere, attenzione a questi comportamenti!”. Il brusio dei molti presenti, si blocca.

Un certo passato sembra riaffiorare, la memoria non se ne va:

“Piero Calamandrei ha scritto che la libertà è come l’aria, ce ne rendiamo conto quando essa viene a mancarci. Teniamo conto di queste parole dette da un grande toscano e da un grande fiorentino”.

Reagisce così il Prof. Daniele Granara, che aggiunge: “Leonardo da Vinci è stato il fautore della libertà della scienza e del rigore del metodo scientifico, nonché della necessità della sperimentazione”.

Comincia a parlare il premio Nobel Luc Montagnier e le sue prime parole sono come una lama che taglia l’aria calda e pesante: “Siamo in una dittatura sanitaria”.

Perché mai un virologo di fama mondiale dovrebbe affrontare l’argomento Covid 19 in questi termini? Sono arrivati in centinaia per ascoltarlo. L’evento è stato organizzato da AttoPrimo, un movimento impegnato sui fronti della Salute, dell’Ambiente e della Cultura e da Ippocrate.org, gruppo di medici in prima linea da un anno e mezzo con le cure domiciliari anti nuovo coronavirus.

Per Montagnier tutto quello che stiamo vivendo “è un’impresa che è stata costruita nel tempo. Non è un caso che questa pandemia sia scoppiata proprio in questo momento. È stato un lungo lavoro di coordinamento di operazioni di marketing con il coinvolgimento di case farmaceutiche, medici, scienziati e anche di governi, perché sono loro che poi hanno deciso di applicare questo programma.”Luc Montagnier

Parole grosse come macigni che rotolano fino in Australia, dove – in queste stesse ore – la capitale Canberra è costretta al lockdown generale di una settimana. Oltre 400.000 persone confinate per un caso di Covid-19 (1). Soltanto uno.

Come se Roma intera fosse costretta a rinchiudersi in casa per colpa di un tampone. “A Sydney, le autorità hanno chiesto l’impiego dell’esercito per aiutare la polizia nel pattugliamento delle strade e nel far rispettare le misure di contenimento dei contagi (2)”. Secondo le autorità, la variante Delta avanza e “ad oggi, meno di un quarto degli australiani risulta vaccinato (3)”.

Vaccini anti Covid? Per Luc Montagnier non lo sono. Li definisce “miscele di composti di biologia molecolare che possono essere dei veri e propri veleni. Sono inutili, pericolosi e anche inefficaci: non impediscono la trasmissione del virus e non evitano i casi più gravi come invece dicono. Negli ospedali ci sono persone vaccinate che sono state infettate e contagiate dalle varianti, contro le quali, questi vaccini non sono efficaci”.

E aggiunge: “Ritengo un crimine che vengano vaccinati i bambini perché, se anche al momento possono sopportare gli effetti immediati di questo vaccino, potrebbero poi subire quelli a lungo termine che ancora non conosciamo. E’ possibile che nei prossimi anni si sviluppino malattie che siano anche trasmissibili per diverse generazioni. Così come è possibile che ci siano conseguenze neurologiche sulle persone che oggi hanno già ricevuto il vaccino”.

Alla conferenza non ci sono soltanto gli organi di stampa dell’informazione indipendente, c’è – meritoriamente – anche una giornalista di Mediaset. Lo scienziato francese non fa sconti neppure ai mass media: “L’informazione viene e deve essere presentata in un certo modo: si privilegiano determinati vaccini anziché altri, mentre si ignorano gli aspetti che ne evidenzierebbero l’inefficacia ed il pericolo. E se qualcuno lo fa notare, allora quella persona viene eliminata. È una vera e propria realtà di menzogna quella in cui viviamo”.

Ci tornano alla mente gli episodi di una settimana fa, quando i manifestanti pacifici anti green pass protestavano la propria indignazione davanti alla sede fiorentina de “La Nazione”.

I giornalisti del quotidiano erano all’interno del giardino della sede protetti da cancellate rugginose, mentre scrutavano quella strana gente che chiedeva a gran voce soltanto obiettività, come antidoto alla paura. Vederli lì, in quella gabbia che li divideva dall’esterno, era come vedere il potere, attraverso chi ne diventa portavoce, separato dalla realtà.Manifestazione davanti alla sede fiorentina de La Nazione, sabato 7 agosto 2021, Copyright Ansa

E’ stato levato più volte il grido d’onore a “Giuseppe De Donno”, il medico improvvisamente scomparso che ha curato per primo la Covid, diventato il simbolo della scienza non allineata ai voleri delle multinazionali. Montagnier non lo cita, ma è molto chiaro, Il nuovo coronavirus si puo’ sconfiggere: “non è vero che i vaccini sono l’unica soluzione e per giunta obbligata, si può guarire senza”.

E poi, fa un accorato appello a tutti i medici, veicolando un messaggio di speranza: “il loro dovere è informarsi e scopriranno che ci sono dei farmaci attivi che, se somministrati all’inizio delle infezioni, possono portare alla guarigione. Metodi alternativi e anche meno costosi per il sistema sanitario. Per esempio, antibiotici – come l’azitromicina – che se somministrati da subito possono portare a vincere questa battaglia.”Luc Montagnier

Lo scienziato francese non nasconde le implicazioni politiche globali legate all’emergenza Covid:

“Un programma” che coinvolge più che altro l’Occidente, anche se è nato a Wuhan. Un programma che è “di un gruppo”, come lo definisce l’illustre virologo. Un gruppo che comprende e interlaccia Corporation e governi: “Siamo in un epoca di vera follia. Tutte le attività umane, economiche, culturali e sociali sono state turbate da questo sconvolgimento. Le misure attualmente in vigore in Italia, in realtà sono molto simili anche in Francia, Inghilterra ed in altri Paesi europei. È stato tutto concertato da questo gruppo ed i popoli devono adeguarvisi. Accusano noi di essere dei complottisti, ma sono loro che hanno fatto un complotto. Ci sarà una speranza se decideremo di vivere in un mondo razionale e giusto che accoglie anche ciò che non è previsto, ovvero ciò che non è previsto da questo gruppo che vuole guidarci e dominarci.”

Dagli Usa all’Europa, fino all’Australia. La campagna vaccinale di massa su scala planetaria, attraverso l’inquinamento delle acque reflue, potrebbe diventare un rischio anche per l’ambiente?

“Inquinamento ambientale ma non solo, anche quello elettromagnetico provocato dalla nuova tecnologia 5G. Ci sono studi che hanno dimostrato come nel vaccino Pfizer sia presente l’ossido di grafene, una sostanza che è in grado di modificare le proprietà magnetiche degli altri componenti. Forse non è un caso che prima che iniziasse tutta questa situazione, abbiano iniziato a installare tutte quelle antenne a Wuhan.” Conclude Montagnier:


Siamo in un periodo critico: l’uomo sta creando, sta sviluppando i motivi, le ragioni della propria scomparsa.



Un lunghissimo applauso congeda il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier da questa Firenze in cerca di un Rinascimento possibile, a prova di Scienza. E della libertà perduta.

Di Valentina Bennati e Jacopo Brogi, ComeDonChisciotte.org

Firenze, 12.08.2021


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