martedì 3 gennaio 2012

ALLA SCOPERTA DI GIUSEPPE CALLIGARIS


Giuseppe Calligaris nacque il 29 Ottobre 1876 a Forni di Sotto (Udine). Il padre era medico condotto del luogo.
Seguì i corsi di medicina dell’Università di Bologna, dove, nel 1901, si laureò con una brillante tesi dal titoloIl pensiero che guarisce.
Nel 1902 si trasferì a Roma e divenne assistente del famoso Prof. Mingazzini, direttore dell’Istituto di Neuropatologia della Facoltà di Medicina di quell’Università.
Già nei primi anni della sua carriera scientifica, il Calligaris aveva osservato alcune anomalie della sensitività su ammalati di disturbi e lesioni del sistema nervoso che furono di capitale importanza per la sua futura attività. Nel 1908 pubblicò le sue prime osservazioni su questo argomento e il Prof. Baccelli, allora presidente dell’Accademia di Medicina di Roma, disponeva che una commissione, composta di tre eminenti professori, esaminasse le scoperte del giovane medico. Questi conclusero il loro esame affermando che il Calligaris non aveva dimostrato tutto quanto aveva asserito e lo consigliavano di proseguire le sue ricerche.
Nel 1909 fu nominato segretario del primo congresso dei neurologi italiani, ottenne la libera docenza a Roma e pubblicò la sua prima opera scientifica: Le mieliti sperimentali. Ritornò ad Udine, dove fondò, con l’aiuto del padre, una clinica per malattie nervose, non trascurando però di tenere i corsi alla Facoltà di Medicina di Roma fino al 1939.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, si arruolò e fu assegnato come capitano-medico ad un reparto della III Armata. In quell’occasione, si prodigò coraggiosamente per alleviare le sofferenze fisiche e morali dei soldati. Tornato a casa, pubblicò il volume Un medico e la guerra, che sollevò molto scalpore per alcune spregiudicate riflessioni sulla guerra.
Nel 1927 pubblicò Il sistema motorio extrapiramidale, un’opera fondamentale di neuropatologia, che fu per circa venti anni uno dei libri di testo degli studenti di medicina italiani.
Alla morte del Prof. Mingazzini (1928), il Calligaris avrebbe potuto ottenere la cattedra di neuropatologia; tuttavia, egli preferì continuare le sue personalissime ricerche, iniziate nel 1908 e proseguite parallelamente agli studi di neuropatologia. Fino al 1928 aveva pubblicato, sulle principali riviste mediche italiane e straniere, oltre 40 lavori sperimentali su un campo che più tardi avrebbe chiamato Le catene lineari del corpo e dello spirito. In essi riferiva sulle linee iperestetiche e sui particolari riflessi da lui scoperti nel corso di 20 anni di ricerche.
Nel 1928 scoprì che la stimolazione o la «carica» (come egli era solito dire) della linea assiale di un dito o di una linea interdigitale provoca, in ogni individuo, sempre lo stesso riflesso fisico e, contemporaneamente, genera un sentimento sempre della stessa specie. Calligaris divenne presto conscio che questa prima incursione sperimentale nel campo della psiche era d’importanza capitale, e nella conferenza tenuta il 21 Gennaio 1928, davanti all’Accademia delle Scienze di Udine, non poté reprimere la sua emozione nell’annunciare questa scoperta. Ulteriori scoperte si susseguirono rapidamente. Dopo breve tempo, trovò che la carica di una delle linee provoca, oltre al riflesso cutaneo-psichico, anche iperestesia in un determinato viscere, ossia il riflesso cutaneo-viscerale-psichico.
Nel 1931, durante l’esplorazione di una superficie cutanea, un soggetto intelligente e sensibile lo avvertì che in un certo punto percepiva una sensazione strana. Calligaris arrestò per qualche minuto il polpastrello del medio su quel punto ed ecco che la percettrice “vide” svolgersi, davanti ai suoi occhi chiusi, uno di quei misteriosissimi ed affascinanti fenomeni che vennero chiamati «esperimenti del Calligaris». In quel giorno accadde una delle più importanti scoperte della storia della scienza. Infatti, la “carica” delle “placche” permette di abolire, per tutta la durata della stessa, quell’ostacolo che impedisce alla coscienza la veglia di conoscere quello che avviene nel subcosciente. Queste placche ci permettono di conoscere le meravigliose facoltà della nostra psiche e di utilizzarle.
Come il microscopio permette di estendere le ricerche nel microcosmo, così le placche cutanee permettono di estendere le investigazioni al di là del mondo sensibile, ossia nella metafisica (termine inteso nel significato datogli da Aristotele: al di là della fisica). In possesso di questo strumento, Calligaris si gettò a capofitto nelle ricerche e con ghiotta avidità esplorò la parte occulta, completò le conoscenze di parecchie discipline scientifiche. In soli 12 anni pubblicò ben 16 volumi, con i risultati delle sue ricerche, e due sono rimasti inediti (non sono più reperibili. Ma c’è chi afferma che gli inediti siano addirittura sette!).
I risultati erano così strabilianti che non furono accettati da nessuno e fecero persino dubitare dell’integrità delle facoltà mentali dello scienziato. Queste pubblicazioni, e specialmente il primo libro sul “cancro”, gli procurarono numerose amarezze e pesantissime delusioni. Le riviste che avevano pubblicato i suoi articoli arrivarono a rifiutare di pubblicarne altri; e così pure le Case Editrici che avevano pubblicato le sue prime opere (anche perché “consigliate” da alcuni politici e da alcuni “luminari” della scienza). Eppure sarebbe bastato pensare che queste ricerche il Calligaris le aveva condotte in trent’anni e parallelamente a quelle nel campo della neuropatologia ufficiale, altamente apprezzate da tutti i competenti. I suoi oppositori avrebbero potuto anche ricordare che da queste ricerche egli non traeva nessun vantaggio immediato, né finanziario né morale.
Come conseguenza degli inconsulti attacchi che venivano mossi da ogni parte, egli dovette subire l’umiliazione di vedere diradare i pazienti che frequentavano la sua clinica, tanto che al principio della seconda guerra mondiale dovette venderla.
Si ritirò nella sua villa di Magredis, a 20 kilometri da Udine, dove scrisse la maggior parte dei suoi libri (alcuni pubblicati a proprie spese), e il 31 Marzo 1944 si spense.
Oggi in Italia le opere del Calligaris sono introvabili, poiché sono state oggetto d’attenzione da parte di scienziati stranieri, specie russi e americani, che ne hanno fatto incetta. Molti degli esperimenti in essi descritti sono stati ripetuti con successo da parecchi ricercatori (adesso anche in Italia).
Nell’intento di rendere omaggio a questo grande scienziato ed affinché il suo lavoro vada perduto, l'Associazione Aquarius, continuando il lavoro dell’Antonio Giannone Editore, ripubblicherà (sempre in maniera integrale, ma con un’impostazione moderna, e nello stesso ordine con cui uscirono in origine) tutte le opere della serie Le catene lineari del corpo e dello spirito.



Prof. Dott. GIUSEPPE CALLIGARIS
 Antonio Giannone Editore
(di Adriano Violato)