..DECIDERE DI TORNARE A CASA



Ci siamo! Siamo nel 2012 e si fa un gran parlare riguardo alla possibilità che qualcosa di drammatico accadrà il 21 dicembre 2012. Forse il mondo finirà…  Forse ci sarà un’assunzione di massa nei cieli e ci troveremo tutti “lassù” insieme al padreterno, forse una nuova era di illuminazione sulla terra. Magia!
Non avvengono illuminazioni senza l’impegno individuale, nessuna bacchetta magica, né un solstizio d’inverno, né gli ufo, né qualsiasi altra cosa potranno rendere una persona illuminata senza la partecipazione e lo sforzo individuale.
Nei Veda ci sono informazioni sulla natura di questo mondo materiale. C’è tanta informazione sui cicli attraverso i quali questo mondo passa più e più volte. Per chi ha studiato i Veda non è un territorio inesplorato. Questi cicli si ripetono, come le quattro stagioni che abbiamo ogni anno. Il ciclo delle stagioni si ripete in continuazione. Allo stesso modo il ciclo delle quattro età o yuga (in sanscrito yuga significa era, età, epoca) si ripete più e più volte. Come sappiamo ogni stagione avrà una durata di tre mesi e poi inizierà la prossima stagione, anche queste quattro età o yuga si susseguono in modo molto sistematico.

Ci sono quattro Età o Yuga:
  1. Età dell’Oro, o Satya-Yuga della durata di 1.728.000 anni.
  2.  Età dell’Argento o Treta-Yuga, della durata di 1.296.000 anni
  3. Età del Bronzo, o Dvapara-yuga, della durata di 864.000 anni e, infine
  4. Età del ferro, o Kali-Yuga, l’era delle macchine e dei litigi e delle guerre, della durata di 432.000 anni.
Un ciclo completo delle quattro ere o yuga in sanscrito viene definito come catur-yuga, la cui durata è di  4.320.000 anni.
Siamo nell’era finale del ciclo delle Quattro Età, ovvero secondo i Veda nel Kali Yuga, l’era più degradata. Quindi in un certo senso si potrebbe dire che la fine del Kali-yuga è la “fine del mondo”. Ma in realtà il Kali Yuga non è la fine del mondo come l’inverno non è la fine delle stagioni. Dopo l’inverno ci sarà un altra primavera.
Alla fine dell’inverno tutto sembra morto. Ma con il sole di primavera tutto ringiovanisce e la nuova vita spunta su tutto il pianeta. Così, alla fine di questo Kali-yuga tutto sarà molto caotico e devastato. Sarà come la fine dell’inverno. Proprio come la fine dell’inverno significa l’inizio di una nuova primavera, ci sarà un altro Satya Yuga o Età dell’Oro e tutto l’universo inizierà a rinnovarsi.
Nei cicli passati c’è sempre stata grande devastazione alla fine del Kali Yuga. Questa Età ha una durata di 432 mila anni e da quando è iniziata sono passati solo 5.000 anni. Questo significa che alla fine del Kali-yuga mancano ancora 427 mila anni. Perciò ti posso assicurare che il mondo non finirà nel 2012. Che ci credi o no il mondo esisterà ancora nell’anno 429.000, quando il Kali-yuga finirà. Allora ci sarà una serie di eventi devastanti in rapida successione a cui farà seguito un rinnovamento che ci porterà in un nuovo Satya Yuga o Età dell’Oro.
E’ destinato a peggiorare, naturalmente. Questa è la natura del tempo. Alla fine sarà messo molto male. Ma andrà avanti per molto, sgretolandosi come una casa abbandonata. Non ci sarà nessuna “fine del mondo” fino a qualche tempo intorno al 429.000 e che non è proprio la fine del mondo. Sarà un momento di rinnovamento, come quando si ricostruiscono le case dopo un terremoto o maremoto, anche se di un altro ordine di grandezza. Una transizione dall’età oscura di Kali a una nuova Età dell’Oro di prosperità e illuminazione spirituale.

Dopo molte, molte, molte nascite nel mondo materiale, e molte, molte vite frustrate di sofferenza, una persona intelligente giunge alla conclusione che non c’è felicità nel mondo materiale e decide di tornare a casa, di ritornare ad essere il Dio che è.
C’è un altro mondo, un mondo spirituale. Questo è il luogo che tutti desideriamo raggiungere, anche se lo abbiamo dimenticato. Nel mondo spirituale, abbiamo una identità spirituale senza tempo che è eternamente giovane, piena di conoscenza e piena di beatitudine. Questa è la nostra condizione naturale. Ovviamente i concetti che parole come tempo e spazio esprimono sono solo metafore.
Ma anche se finisse il mondo il 21 dicembre 2012, qual’è il problema? Le persone hanno paura di morire, e questo fa parte dell’istinto di conservazione, necessario per continuare a vivere mentre si cerca la risposta all’enigma dell’esistenza. Ma di fronte a un eventuale inevitabile evento, perché continuare ad avere paura? La causa principale della paura di morire è che ci identifichiamo con il corpo materiale. A causa di questa identificazione con il corpo pensiamo di essere temporanei, mortali. Pensiamo che moriremo. Pensiamo di non essere permanenti, eterni.
Questo mondo materiale non è la nostra casa. Non possiamo mai essere felici veramente qui. Non siamo nel nostro ambiente naturale. Apparteniamo al mondo spirituale, siamo felici in un  ambiente spirituale.
La nostra esistenza in questo mondo materiale non ha uno scopo. Questo che dico contraddice tutto quello che hai letto e sentito a riguardo. Nessuno ha mai ha scritto che la nostra presenza su questo pianeta non ha alcuno scopo. Invece viene detto che ognuno ha la propria missione, che siamo qui per imparare, che siamo qui per espiare delle colpe, e altro ancora.
Come è possibile trovarsi in un luogo senza alcuno scopo, fosse solo quello di passarvi le vacanze?
Si può essere in un luogo senza alcuno scopo. Immagina una persona che, per vedere cosa c’è dentro, scivola in una buca profonda con le pareti lisce e senza appigli senza possibilità di potere uscire.  Non si trova in quella buca per uno scopo, non c’è alcuno scopo. Cadere in quella buca gliene ha fornito uno: uscire al più presto da quella buca. Tuttavia con il passare del tempo potrebbe dimenticare di esserci caduto dentro e che il suo scopo sia quello di conoscere tutte le caratteristiche e qualità di quella buca. E poi si potrebbero creare un sacco di teorie del perché si è in quella buca e perfino fondare delle religioni.
Allo stesso modo, attratti dalla sua bellezza, siamo entrati in questo universo e non siamo più riusciti ad uscirne. Poi con il passare del tempo siamo arrivati a credere che sia  tutto ciò che esiste, senza più chiederci da dove veniamo, e perché siamo qui.
L’unico scopo a cui valga davvero la pena dedicarsi è quello di uscire dall’universo materiale.
Tuttavia questo per la maggioranza delle persone che ancora cercano di affermasi in quanto umani per ottenere l’approvazione da altri esseri umani è inconcepibile, o per lo meno incomprensibile.
E’ necessario rendersi conto della propria esistenza come essere spirituali, non solo a livello concettuale ma facendone l’effettiva esperienza.
In questo consiste il risveglio. Tutto il resto, anche raggiungere la tranquillità mentale e la serenità d’animo meditando sulla bellezza della natura e la grandezza dello spirito non conta nulla se non offre la soluzione per uscire dall’universo materiale. Sarebbe come essere felici e contenti nella buca.
Per chi volesse saperne di più sui Veda ci sono due volumi interessanti. Per quanto i contenuti soffrano di eccessiva umanizzazione e un tentativo di attribuire una sorta di religiosità e insistenza sulla preghiera sono un buon inizio.
fonte e post completo medicenon

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