LE SOVRANITA' PERDUTE
...Questo ci porta a ragionare su quelle che sono le sovranità perdute e che nonostante siano richiamate nella nostra costituzione ci sono state sottratte con l’inganno dai vari trattati internazionali e accordi, spesso segreti.
1 • La Sovranità Monetaria
2 • La Sovranità Politica
3 • La Sovranità Territoriale
4 • La Sovranità Alimentare
5 • La Sovranità della Salute
La Sovranità Monetaria
È determinante per l’autonomia di uno stato. Il denaro come abbiamo visto è il fulcro dell’organismo economico e deve essere riportato ad essere un mezzo che agevoli gli scambi e non uno strumento di sopraffazione e schiavitù occulta. La creazione monetaria non deve essere più collegata all’indebitamento degli stati e dei privati e tutto quello che riguarda il mezzo
di scambio deve essere riportato nella sfera decisionale della collettività; una collettività però consapevole, attenta e in grado di controllare costantemente l’operato dei suoi rappresentanti.
La Sovranità Politica
È essenziale per gestire correttamente una comunità. Il politico deve essere colui che per le sue doti morali e professionali gestisce la cosa pubblica. Recuperare questa sovranità e la sua enorme responsabilità, implica un lavoro di revisione molto profondo sul significato di fare politica oggi e comporta anche una vera e propria rivoluzione delle coscienze degli elettori, nonché una conoscenza non superficiale di quali siano i meccanismi economici ed i riflessi che questi hanno nella vita di un paese.
La Sovranità Territoriale
È un punto molto delicato e importante. In passato e grazie ad accordi a tutt’oggi ancora coperti da segreto di stato, è stato possibile avere nella nostra penisola 113 basi militari americane e il movimento “No dal Molin” di Vicenza è il sintomo della voglia di riprendere i propri spazi e di liberarsi da questi vincoli imposti e antistorici.
Esiste però anche un’altra faccia altrettanto importante che riguarda la Sovranità Territoriale ed è l’estrema cementificazione che fa scomparire ogni anno migliaia di ettari di terreno che sarebbero potuti essere destinati all’agricoltura e al verde; oppure la gestione di beni indisponibili perché dell’intera collettività come l’acqua. Salvaguardare il territorio e le sue risorse è il primo indispensabile passo per ritornare in possesso di un’altra Sovranità irrinunciabile.
L’erosione di questa importante sovranità avviene anche per pratiche apparentemente ecosostenibili come gli impianti per le energie rinnovabili. Citiamo questo caso perché dimostra come il sistema si insinua anche cambiando forma dimostrandosi apparentemente innocuo e sostenibile, mentre invece continua la sua opera di distruzione.
Ci sono società italiane ed estere che attirate dai lauti guadagni del conto energia messo a disposizione dal governo per agevolare l’energia solare, fanno incetta di terreni agricoli per impiantarvi centrali di produzione di energia solare. Purtroppo la stessa cosa avviene con i
mega impianti eolici e solari spuntati come funghi su tutta la penisola che purtroppo e troppo spesso fanno anche capo a multinazionali e malavita. Questa pratica è estremamente negativa e stravolge il concetto della sostenibilità delle energie rinnovabili per vari motivi:
• si sottraggono terreni all’agricoltura facendo leva su affitti certi per 20-25 anni e giocando sulla precarietà in cui versa oggi l’agricoltura.
• Si pagano affitti ai proprietari di poche migliaia di euro a fronte di introiti da milioni di euro che non verranno reinvestiti nel territorio, ma indirizzati a cercare altri lucruosi investimenti in giro per il mondo, quando non vanno nella speculazione finanziaria pura. L’energia prodotta ed i relativi introiti non rimanendo sul territorio non producono alcun vantaggio per la comunità.
• Le società operano un drenaggio di risorse di tutta la comunità considerando che le agevolazioni per le energie rinnovabili le paghiamo tutti noi.
La comunità deve chiedere che si privilegi l’autosufficienza energetica, che l’energia venga sfruttata sul territorio che l’ha prodotta e soprattutto che si eviti la speculazione in questo settore accettando solamente privati residenti o società che hanno i loro impianti produttivi nel territorio e negando l’autorizzazione qualora l’impianto venga installato in terreni destinati all’agricoltura.
La Sovranità Alimentare
Se noi siamo quello che mangiamo, oggi purtroppo non siamo certo lo specchio della salute. Molte delle malattie e intolleranze, in fortissimo aumento in questi ultimi anni, è scientificamente provato che dipendono da un’alimentazione sbagliata e derivata dalla lavorazione industriale di materie prime che sin dall’origine non hanno più le qualità nutritive del passato. L’industrializzazione del settore, le colture intensive, l’impoverimento e l’inquinamento dei terreni hanno portato i prodotti a perdere progressivamente quell’energia di cui il nostro corpo ha bisogno continuamente. L’agricoltura di qualità è un bene irrinunciabile per tutti i popoli della terra, da cui discende direttamente l’ultima sovranità
perduta.
La Sovranità della Salute
La prima cura è una corretta alimentazione fatta con cibo di qualità. Molti studiosi oggi attribuiscono all’alimentazione una funzione importantissima per la cura e la prevenzione delle malattie.
Inutile ricordare come le multinazionali del farmaco siano anche i più grandi produttori di concimi chimici e che guadagnano cifre stratosferiche dalle nostre sofferenze. La salute e la malattia sono anche lo specchio del nostro benessere interiore e della nostra armonia con la natura, recuperare le sovranità che per diritto divino ci appartengono migliorerà anche il nostro equilibrio psicofisico aiutato da una visione della nostra esistenza sempre più completa e integrata.
Ci troviamo quindi oggi in una condizione di estrema dipendenza e debolezza che porta intere popolazioni ad essere alla mercè di enti sovranazionali e di strutture che non hanno al centro l’uomo, ma la sopraffazione ed il profitto. Un mondo sfruttato e inquinato fino all’inverosimile che ha perso il buon senso e le sue radici a causa dell’irrazionalità del sistema che alcuni uomini hanno creato.
Probabilmente siamo prossimi al fondo del degrado che verrà toccato con la fine di questa crisi economica che durerà ancora per qualche anno e che porterà cambiamenti che ancora stentiamo ad immaginare, ma a cui è necessario prepararsi ricostruendo quanto è stato oggi distrutto. ( Continua sul pdf )
1 • La Sovranità Monetaria
2 • La Sovranità Politica
3 • La Sovranità Territoriale
4 • La Sovranità Alimentare
5 • La Sovranità della Salute
La Sovranità Monetaria
È determinante per l’autonomia di uno stato. Il denaro come abbiamo visto è il fulcro dell’organismo economico e deve essere riportato ad essere un mezzo che agevoli gli scambi e non uno strumento di sopraffazione e schiavitù occulta. La creazione monetaria non deve essere più collegata all’indebitamento degli stati e dei privati e tutto quello che riguarda il mezzo
di scambio deve essere riportato nella sfera decisionale della collettività; una collettività però consapevole, attenta e in grado di controllare costantemente l’operato dei suoi rappresentanti.
La Sovranità Politica
È essenziale per gestire correttamente una comunità. Il politico deve essere colui che per le sue doti morali e professionali gestisce la cosa pubblica. Recuperare questa sovranità e la sua enorme responsabilità, implica un lavoro di revisione molto profondo sul significato di fare politica oggi e comporta anche una vera e propria rivoluzione delle coscienze degli elettori, nonché una conoscenza non superficiale di quali siano i meccanismi economici ed i riflessi che questi hanno nella vita di un paese.
La Sovranità Territoriale
È un punto molto delicato e importante. In passato e grazie ad accordi a tutt’oggi ancora coperti da segreto di stato, è stato possibile avere nella nostra penisola 113 basi militari americane e il movimento “No dal Molin” di Vicenza è il sintomo della voglia di riprendere i propri spazi e di liberarsi da questi vincoli imposti e antistorici.
Esiste però anche un’altra faccia altrettanto importante che riguarda la Sovranità Territoriale ed è l’estrema cementificazione che fa scomparire ogni anno migliaia di ettari di terreno che sarebbero potuti essere destinati all’agricoltura e al verde; oppure la gestione di beni indisponibili perché dell’intera collettività come l’acqua. Salvaguardare il territorio e le sue risorse è il primo indispensabile passo per ritornare in possesso di un’altra Sovranità irrinunciabile.
L’erosione di questa importante sovranità avviene anche per pratiche apparentemente ecosostenibili come gli impianti per le energie rinnovabili. Citiamo questo caso perché dimostra come il sistema si insinua anche cambiando forma dimostrandosi apparentemente innocuo e sostenibile, mentre invece continua la sua opera di distruzione.
Ci sono società italiane ed estere che attirate dai lauti guadagni del conto energia messo a disposizione dal governo per agevolare l’energia solare, fanno incetta di terreni agricoli per impiantarvi centrali di produzione di energia solare. Purtroppo la stessa cosa avviene con i
mega impianti eolici e solari spuntati come funghi su tutta la penisola che purtroppo e troppo spesso fanno anche capo a multinazionali e malavita. Questa pratica è estremamente negativa e stravolge il concetto della sostenibilità delle energie rinnovabili per vari motivi:
• si sottraggono terreni all’agricoltura facendo leva su affitti certi per 20-25 anni e giocando sulla precarietà in cui versa oggi l’agricoltura.
• Si pagano affitti ai proprietari di poche migliaia di euro a fronte di introiti da milioni di euro che non verranno reinvestiti nel territorio, ma indirizzati a cercare altri lucruosi investimenti in giro per il mondo, quando non vanno nella speculazione finanziaria pura. L’energia prodotta ed i relativi introiti non rimanendo sul territorio non producono alcun vantaggio per la comunità.
• Le società operano un drenaggio di risorse di tutta la comunità considerando che le agevolazioni per le energie rinnovabili le paghiamo tutti noi.
La comunità deve chiedere che si privilegi l’autosufficienza energetica, che l’energia venga sfruttata sul territorio che l’ha prodotta e soprattutto che si eviti la speculazione in questo settore accettando solamente privati residenti o società che hanno i loro impianti produttivi nel territorio e negando l’autorizzazione qualora l’impianto venga installato in terreni destinati all’agricoltura.
La Sovranità Alimentare
Se noi siamo quello che mangiamo, oggi purtroppo non siamo certo lo specchio della salute. Molte delle malattie e intolleranze, in fortissimo aumento in questi ultimi anni, è scientificamente provato che dipendono da un’alimentazione sbagliata e derivata dalla lavorazione industriale di materie prime che sin dall’origine non hanno più le qualità nutritive del passato. L’industrializzazione del settore, le colture intensive, l’impoverimento e l’inquinamento dei terreni hanno portato i prodotti a perdere progressivamente quell’energia di cui il nostro corpo ha bisogno continuamente. L’agricoltura di qualità è un bene irrinunciabile per tutti i popoli della terra, da cui discende direttamente l’ultima sovranità
perduta.
La Sovranità della Salute
La prima cura è una corretta alimentazione fatta con cibo di qualità. Molti studiosi oggi attribuiscono all’alimentazione una funzione importantissima per la cura e la prevenzione delle malattie.
Inutile ricordare come le multinazionali del farmaco siano anche i più grandi produttori di concimi chimici e che guadagnano cifre stratosferiche dalle nostre sofferenze. La salute e la malattia sono anche lo specchio del nostro benessere interiore e della nostra armonia con la natura, recuperare le sovranità che per diritto divino ci appartengono migliorerà anche il nostro equilibrio psicofisico aiutato da una visione della nostra esistenza sempre più completa e integrata.
Ci troviamo quindi oggi in una condizione di estrema dipendenza e debolezza che porta intere popolazioni ad essere alla mercè di enti sovranazionali e di strutture che non hanno al centro l’uomo, ma la sopraffazione ed il profitto. Un mondo sfruttato e inquinato fino all’inverosimile che ha perso il buon senso e le sue radici a causa dell’irrazionalità del sistema che alcuni uomini hanno creato.
Probabilmente siamo prossimi al fondo del degrado che verrà toccato con la fine di questa crisi economica che durerà ancora per qualche anno e che porterà cambiamenti che ancora stentiamo ad immaginare, ma a cui è necessario prepararsi ricostruendo quanto è stato oggi distrutto. ( Continua sul pdf )
( Tratto da: "L' Economia per l' Uomo" di P. Paoletti )
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