CERCASI SCIOPERO DISPERATAMENTE
Marco Cedolin
La giornata odierna era stata presenta con grande enfasi da giornali e TV come il venerdì nero dei trasporti, con bus, metropolitane, treni, aerei e navi bloccati, a causa dello sciopero indetto dai sindacati di base, per protestare contro il decreto liberalizzazioni varato dalle banche.
Ma oggi, per trovare notizie che documentino la situazione, in merito ai disagi e alla portata della protesta, occorre scalare l'home page dei maggiori quotidiani, fin quasi ai trafiletti di fondo pagina.
Trafiletti che raccontano di disagi tutto sommato contenuti e partecipazione scarsa, nulla di eclatante, nonostante la contemporaneità con il blocco degli autotrasportatori in corso da giorni avrebbe potuto lasciare presagire esattamente il contrario.
Esiste la possibilità che i media abbiano ricevuto dalle banche l'ordine di minimizzare gli effetti della contestazione, per non creare a Monti altre difficoltà. Così come è possibile che i sindacati di base, quando si tratta di lottare contro le banche (gradite anche a tanta sinistra) abbiano manifestato una minore propensione ad impegnarsi per la buona riuscita della protesta.
La sensazione preponderante è però quella che queste motivazioni siano in fondo marginali, mentre la vera ragione del flop (o chiamatelo voi come meglio vi pare) alligni nella crescente insofferenza dei lavoratori nei confronti del meccanismo dello sciopero, sia esso indetto dai sindacati canonici a libro paga della finanza o da quelli di base ancora non cooptati e asserviti completamente......
In una situazione dove i diritti dei lavoratori ancora in vita vengono falcidiati quotidianamente e la pratica di uso comune consiste nel mendicare una qualche occupazione ad interim con salari sempre più cinesizzati, chi ancora lavora, soprattutto nel pubblico impiego, sta cadendo preda di un profondo disorientamento.
Ha un senso aderire ad uno sciopero "inutile" (come hanno dimostrato di esserlo tutti quelli portati avanti negli ultimi decenni) che non si propone obiettivi concreti e si riduce a qualche ora di stop, con contorno di sfilata con le bandierine, perdendo il salario di una giornata di lavoro, con tutta la fatica che si fa a campare la famiglia fino alla fine del mese?
Sempre più lavoratori (come dargli torto?) questo senso proprio non lo trovano, dal momento che dopo aver creato qualche disagio e portato avanti la sfilatina in maniera politicamente corretta, cioè senza blocchi ad oltranza, dure contrapposizioni, pretese fatte valere con intransigenza, tutto resterà esattamente come prima (fino alla mattanza di diritti prossima ventura) e gli unici ad aver perso tempo e denaro alla fine dei giochi saranno stati proprio loro.
Nell'Europa delle banche e dei banchieri al governo, con gli stati commissariati e senza alcuna sovranità, anche lo sciopero è ormai una pratica sulla via dell'estinzione, che ormai esiste per il solo scopo di fornire alle sigle sindacali una qualche dignità e una qualche forza, quando fingeranno di andare a contrattare con il governo, sulla base di quello che le banche hanno deciso da tempo dovrà accadere.
La giornata odierna era stata presenta con grande enfasi da giornali e TV come il venerdì nero dei trasporti, con bus, metropolitane, treni, aerei e navi bloccati, a causa dello sciopero indetto dai sindacati di base, per protestare contro il decreto liberalizzazioni varato dalle banche.
Ma oggi, per trovare notizie che documentino la situazione, in merito ai disagi e alla portata della protesta, occorre scalare l'home page dei maggiori quotidiani, fin quasi ai trafiletti di fondo pagina.
Trafiletti che raccontano di disagi tutto sommato contenuti e partecipazione scarsa, nulla di eclatante, nonostante la contemporaneità con il blocco degli autotrasportatori in corso da giorni avrebbe potuto lasciare presagire esattamente il contrario.
Esiste la possibilità che i media abbiano ricevuto dalle banche l'ordine di minimizzare gli effetti della contestazione, per non creare a Monti altre difficoltà. Così come è possibile che i sindacati di base, quando si tratta di lottare contro le banche (gradite anche a tanta sinistra) abbiano manifestato una minore propensione ad impegnarsi per la buona riuscita della protesta.
La sensazione preponderante è però quella che queste motivazioni siano in fondo marginali, mentre la vera ragione del flop (o chiamatelo voi come meglio vi pare) alligni nella crescente insofferenza dei lavoratori nei confronti del meccanismo dello sciopero, sia esso indetto dai sindacati canonici a libro paga della finanza o da quelli di base ancora non cooptati e asserviti completamente......
In una situazione dove i diritti dei lavoratori ancora in vita vengono falcidiati quotidianamente e la pratica di uso comune consiste nel mendicare una qualche occupazione ad interim con salari sempre più cinesizzati, chi ancora lavora, soprattutto nel pubblico impiego, sta cadendo preda di un profondo disorientamento.
Ha un senso aderire ad uno sciopero "inutile" (come hanno dimostrato di esserlo tutti quelli portati avanti negli ultimi decenni) che non si propone obiettivi concreti e si riduce a qualche ora di stop, con contorno di sfilata con le bandierine, perdendo il salario di una giornata di lavoro, con tutta la fatica che si fa a campare la famiglia fino alla fine del mese?
Sempre più lavoratori (come dargli torto?) questo senso proprio non lo trovano, dal momento che dopo aver creato qualche disagio e portato avanti la sfilatina in maniera politicamente corretta, cioè senza blocchi ad oltranza, dure contrapposizioni, pretese fatte valere con intransigenza, tutto resterà esattamente come prima (fino alla mattanza di diritti prossima ventura) e gli unici ad aver perso tempo e denaro alla fine dei giochi saranno stati proprio loro.
Nell'Europa delle banche e dei banchieri al governo, con gli stati commissariati e senza alcuna sovranità, anche lo sciopero è ormai una pratica sulla via dell'estinzione, che ormai esiste per il solo scopo di fornire alle sigle sindacali una qualche dignità e una qualche forza, quando fingeranno di andare a contrattare con il governo, sulla base di quello che le banche hanno deciso da tempo dovrà accadere.
fonte il corrosivo leggi tutto
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