CHE BELLA CHE SEI...
Mi avvicino all’uscita del bus. Alla mia destra c’è una ragazza fra i 20 e i 30, più verso la ventina. Un viso d’angelo, un nasino di marzapane, occhi chiari, sopracciglia lunghissime, naturali però, bocca carnosa semi aperta. Due mani immortali, Caravaggio non le avrebbe dipinte così, con quelle unghie, naturali anche quelle, lunghe e smaltate di azzurro. Guarda il cellulare, mi guarda con un angolo di occhio, appena. La pelle del volto è orribilmente butterata da una patologia verrucosa che ho visto di rado, ma che è terribile. Immaginate, come avere una pallina sottopelle, capita in viso, ma averne centinaia e tutte raggruppate in mucchi, ma anche sparse, soprattutto sulle guance. E quel che è peggio è che tendono poi a moltiplicarsi, a volte – e prego Dio che non sia il caso di quella piccola – fino a trasformare la persona in un mostro. Non so se vi sia una cura, qualcuno dice che le ‘streghe’ curano ste cose, i dermatologi dubito, quella ragazza non sarebbe arrivata a quel punto se vi fossero terapie acclarate.
La pelle di una donna, e in volto! Ma vi rendete conto? E’ come ti presenti alla vita, all’uomo che ti ha acceso il cuore. Ma vi rendete conto?
Si fa presto a dire, ma se si riesce a pensare nel profondo ai minuti di una vita, proprio a cosa significa passare 60 secondi messi così in una qualunque giornata, se ci si riesce, non si può che rimanere strozzati in gola pensando a lei. Non perché era così carina, no, ma perché era una bimba nel pieno dell’esplosione di una vita. La cosa che più mi ha fatto male è un pensiero, ed è questo: si odia?
Guardate che quando ci si ritrova così colpiti dalla vita, così sadicamente prelevati fra milioni per soffrire di una cosa deformante che praticamente nessuno ha, e che neppure ti uccide quella merda, e quando si pensa che è il tuo corpo che ti sta facendo questo, può accadere che ci si odi. Può accadere che una mattina ci si svegli e davanti allo specchio del bagno si esploda a urlare BASTAAAAAAAAA!!!!!!!! MA PEERCHEEEEEEEE’!!!!!!!... e si prenda il fon e lo si scaraventi contro lo specchio, per poi crollare sulle ginocchia in un pianto deforme. Lei si odia? Darei la mia vita perché non fosse così, io che ho avuto tutto, tutto, un gran corpo, energia da vendere a camionate, intelligenza, una vita da film, sesso, amore ad alluvioni, avuto e dato, lavoro di passione, successo… tutto. Io darei la mia vita ora perché lei non si odiasse.
L’autobus sta per fermarsi al mio stop. Estraggo il cellulare e scrivo nella spazio sms “Che bella che sei”, perché lo era. Volevo metterglielo davanti agli occhi, ma non ho fatto a tempo, le porte erano spalancate e la gente mi ha spinto giù. L’ho fissata e lei mi ha fissato.
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