DAL DIARIO DI BERSANI
di Francesco Borgonovo
Dal diario di Pier Luigi Bersani
Lunedì 25 marzo
Va tutto bene, la situazione è eccellente. Non dicano che non ho mica i numeri, ché li ho dati fino a ieri. Stamattina ho incontrato la Camusso. Sempre un bel donnino, la Susanna. Se fossi ancora il vitellone di una volta, glielo farei vedere io, il mio piano in otto punti. Poi andiam d’accordo su tutto. Infatti non avevamo niente da dirci. Ci siam guardati una puntata di Grey’s Anatomy, che a me piace tanto. Anche se lei voleva vedere Tutto sul mio camion, mi pare che sia un film di Almodòvar. Nel pomeriggio ho visto quelli del Wwf. Mi han dato un premio per la difesa del giaguaro. Mi han detto: «Fortuna che ti sei candidato te se no era la volta che si estingueva». Però dopo mi han fatto due maroni così sui panda. Oh, qua sono io che dovete tutelare. Al panda ci penserà Marchionne. Se va avanti così sono io che sparisco. Poi son venuti quelli del club alpino con le picozze. Me ne son fatto lasciare due, che per salir sul Colle mi vengon buone. E se non mi dà l’incarico una la tiro in testa a Napolitano. Stavo per andare a cena che si è presentato don Ciotti. Ci siam fatti due birrette al bar sotto casa. Il barista faceva lo spiritoso: «Stasera compagnia, eh?». Ciotti mi ha chiesto se volevo trasferirmi da lui in comunità. Gli ho detto che ci pensavo. Alla sera mi ha chiamato Beppe Grillo. Gli ho detto: «Dimmi che cosa vuoi, Beppe». Lui mi ha risposto: «Vaffanculo». Cosa avrà voluto dire?
Martedì 26 marzo
Va tutto bene, son tranquillo, ce la faccio. Ho i numeri. Vacca se ho i numeri. Se voglio chiamo il 118 e in un attimo son qua. Oggi non avevo niente da fare, volevo farmi un giro a Bettola, sai mai che mi scappava di far benzina a due macchine e beccavo una tedesca. Ero già pronto a uscire che suonano alla porta. Era Bagnasco. È venuto su, gli ho offerto due ravioli. Mi ha detto di no che poi gli fanno acidità. Poi gli ho detto che volevo il governo dei miracoli. Lui mi fa: «Allora a te ti ci vuol Padre Pio». Al pomeriggio son venuti quelli dei partiti. Figurati a me cosa me ne frega di vedere i partiti. Come se dovessi fare un governo. Lo faccio con Grillo, io, il governo. È venuto su Alfano, gli ho chiesto che lozione usa lui per la calvizie. Si è offeso, mi fa: «Guarda come sei messo tu, piuttosto». Alfano, io non son mica pelato: me li taglio così apposta, fa più responsabile. Poi c’era Maroni. Mi ha parlato mezz’ora, ma non l’ho mica ascoltato. Figurati cosa me ne frega a me di cosa dice Maroni. Quelli di Scelta civica non li ho neanche fatti entrare, son peggio dei testimoni di Geova. Mi suonano tutte le mattine, vogliono una poltrona per Monti. Gli ho detto che a Natale gli faccio mandare due poltrone Frau smesse da mia zia e non rompano più le balle. Alla sera ho chiamato Beppe Grillo. Gli ho detto: «Beppe, dimmi che cosa vuoi». E lui mi fa: «Vaffanculo». Credo che ci siano ottimi margini di trattativa.
Mercoledì 27 marzo
Oh, se tiro avanti ancora un giorno salgo al Colle di venerdì. Come Gesù sul Calvario. Ho chiesto alla Bindi, ha già pronta una croce. Anche Renzi ha detto che mi dà volentieri due frustate, se ho piacere. Quando l’ho detto a Napolitano si è offeso. Ha detto che se dava l’incarico a una scimmia era meglio. Gli ho detto che gli presentavo quelli del Wwf, magari gliene avanza una. Mi sa che mi tocca andar su al Colle giovedì. Mi dispiace, perché giovedì mia moglie fa la trippa. Ma Giorgio insiste. Cosa vuoi, gli anziani... Comunque i numeri ce li ho, eh. Oggi son venuti quei due ragazzi del 5 stelle. Gli ho detto: «Ditemi cosa volete». Mi ha risposto Crimi: «Niente accordo». Però parlava piano, mica l’ho sentito. Allora la Lombardi mi fa: «Vaffanculo». Cosa avrà voluto dire? Ci sento male, ultimamente. Allora ho fatto la conferenza stampa e ho detto: «Beppe Grillo dica che cosa vuole». E Beppe mi ha detto: «Sei un puttaniere. Vaffanculo». Non ho ben capito cosa vuol dire, è sempre un po’ enigmatico, lui. Comunque va tutto bene. Son tranquillo, i numeri ce li ho. Adesso vado che chiamo Beppe, gli chiedo se vuol qualcosa.
fonte libero
DAL DIARIO DI BERSANI, RIASSUNTO
Alla sera mi ha chiamato Beppe Grillo. Gli ho detto: «Dimmi che cosa vuoi, Beppe». Lui mi ha risposto: «Vaffanculo». Cosa avrà voluto dire?
Martedì 26 marzo
Alla sera ho chiamato Beppe Grillo. Gli ho detto: «Beppe, dimmi che cosa vuoi». E lui mi fa: «Vaffanculo». Credo che ci siano ottimi margini di trattativa.
Mercoledì 27 marzo
Oggi son venuti quei due ragazzi del 5 stelle. Gli ho detto: «Ditemi cosa volete». Mi ha risposto Crimi: «Niente accordo». Però parlava piano, mica l’ho sentito. Allora la Lombardi mi fa: «Vaffanculo». Cosa avrà voluto dire? Ci sento male, ultimamente. Allora ho fatto la conferenza stampa e ho detto: «Beppe Grillo dica che cosa vuole». E Beppe mi ha detto: «Sei un puttaniere. Vaffanculo». Non ho ben capito cosa vuol dire, è sempre un po’ enigmatico, lui. Comunque va tutto bene. Son tranquillo, i numeri ce li ho. Adesso vado che chiamo Beppe, gli chiedo se vuol qualcosa.
spassossissimo....ma che l'avrà capito? mah...
RispondiEliminaah dimenticavo...l'Unità due giorni fa titolava
RispondiElimina"Asse Berlusconi Grillo per fermare il cambiamento"....roba d matt.....