cosa è costato ai risparmiatori l'entrata nell'Euro ?

Alla domanda: quanto costerebbe ai risparmiatori l'uscita dall'Euro io risponderei con un'altra domanda: cosa è costato ai risparmiatori l'entrata nell'Euro ?
Nei dettagli: l'Euro ha tolto il 50%del valore del denaro in 5 minuti, all'atto della sua messa in circolazione. Quindi, se è vero che i risparmi degli Italiani erano intorno ai 7.000 miliardi, l'Euro è costato nei primi 5 minuti di vita ai risparmiatori 3.500 miliardi.
Poi, nei 12 anni di vita del disastro Euro, i risparmi degli italiani sono calati e gli indebitamenti aumentati. Non ho voglia di cercare le statistiche (se qualcuno vuole integrare questi dati nell'articolo, gli sono grato), ma vado spanne, e spesso ci azzecco: i risparmi degli italiani sono calati di 2000 miliardi, e gli indebitamenti sono aumentati di 1.500 miliardi.
Quindi, l'entrata nell'Euro è costato al risparmiatore 7.000 miliardi, diviso 60 milioni di italiani = € 116.666,666666666.... periodico. Ed è il periodico che mi preoccupa, nel senso che mentre continua l'Euro, aumenta il debito, continuamente, se non lo fermiamo prima.
Il debito pubblico è pure aumentato, interperrito, di 100 miliardi l'anno, ma questo lo faceva anche prima e lo farà anche se usciamo dall'EUro della BCE ed entriamo nella "Nuova Lira" di Bankitalia, se Bankitalia rimane dei Bankieri.

Però è da dire che nei 12 anni di vita dell'EUro, il debito pubblico è aumentato di circa 1.000 miliardi, ovvero il debito dello Stato Italiano, ovvero di € 16.666,66666 periodico (e ridaje) a testa.
C'è da dire che adesso c'è il Credit Crunch, ovvero il rientro dei crediti; e se è vero che TUTTO il denaro è a credito, creato dal nulla dalle Banche, e che dopo Basilea 1, 2 e 3 arriverà Basilea 4, 5, e 6, e noi saremo COMPLETAMENTE senza denaro.
Il che comporterà il fallimento di TUTTE le aziende che non siano Carrefour o altre multinazionali con la sede nelle Cajman Islands.
Quando è costato al contribuente il fallimento delle Imprese? In Italia nel 2013 ne sono fallite 12.442, una ogni 5000 abitanti. Il trend è decisamente in salita.
Quanti suicidi è costato l'Euro ai Contribuenti? Nel 2013, certificati n. 149; son certamente molti di più.
Quanti italiani sono EMIGRATI dall'italia durante l’impero dell'Euro? Wikipedia dice che solo nel 2008, 60.000 italiani hanno cambiato nazionalità; il trend è in ascesa vertiginosa. Che costo ha per il risparmiatore l'emigrazione, temporanea o definitiva?
Quanto è costato al risparmiatore il MES, il patto di stabilità, i dettami idioti della Comunità Europaeache ha distrutto le campagne e l’artigianato, la dittatura burocratica che ci soffoca da Bruxelles??
Non ci vuole cervello per capire che l'Euro ci ha distrutti e se rimane continuerà a distruggerci, perché è nato per quello !!!

Però , se facciamola media, vediamo che come al solito i denari si sono trasferiti; dai meno ricchi ai più ricchi, e qui viene ad aiutarci la simpatica Bankitalia, o banca dei banchieri d'Italia, che ci spia che:
" Secondo le indagini della Banca d'Italia, la ricchezza netta degli italiani (tolti, cioè, mutui e prestiti) era pari, nel 2010, a 8.640 miliardi di euro. Una cifra imponente, pari ad oltre quattro volte la montagna del debito pubblico. In media, significa una ricchezza di poco inferiore a 400 mila euro, per ognuna dei 24 milioni di famiglie italiane. Ma, naturalmente, quei 400 mila euro sono il consueto miraggio statistico. Il 50 per cento delle famiglie italiane possiede, infatti, dice sempre Via Nazionale, meno del 10 per cento di tutta quella ricchezza. Ovvero, 12 milioni di famiglie si spartiscono, in realtà, un patrimonio di non più di 860 miliardi di euro. Questi 12 milioni di famiglie più povere costituiscono quelli che i sociologi di una volta avrebbero definito ceti popolari. Un termine che, con il progressivo svanire di operai e contadini, è diventato sempre più sfuggente e che, oggi, probabilmente, comprende soprattutto impiegati, insegnanti e la massa dei precari. In media, la ricchezza di ognuna di queste famiglie è di 72 mila euro in tutto, al netto di mutui e prestiti, ma casa e risparmi compresi.
L'altra metà degli italiani ha, invece, le mani su quasi 8 mila miliardi di euro. Ma non è così che va vista la divisione della torta. Al di sopra dei ceti popolari e dei ceti medi in via di affondamento ci sono, elaborando i dati della Banca d'Italia, quelli che possiamo chiamare ceti medi benestanti. Circa 9 milioni 600 mila famiglie, il 40 per cento del totale, che controlla il 45 per cento della ricchezza italiana: 3 miliardi 880 milioni di euro. In media, ognuna di queste famiglie benestanti ha un patrimonio, fra case e investimenti finanziari, pari a 405 mila euro.

Da qui in su, si entra nel mondo dei ricchi. Il 10 per cento delle famiglie italiane, cioè circa 2 milioni 400 mila famiglie, controlla il 45 per cento dell'intera ricchezza nazionale. Quanto 10 milioni di famiglie benestanti e oltre quattro volte quello di cui dispone la metà meno fortunata del paese. Sono gli altri 3 miliardi 880 milioni di euro di ricchezza che ancora mancavano al totale. In media, ognuna di queste famiglie ricche ha un patrimonio di 1 milione 620 mila euro, oltre 22 volte la ricchezza di quella metà d'Italia che sono le famiglie dei ceti popolari.
Ma sono davvero questi i ricchi italiani? O ci sono anche gli straricchi? La risposta è che gli straricchi ci sono, sono pochi, ma hanno abbastanza soldi da modificare profondamente la mappa sociale del paese. Proviamo, infatti, a togliere l'1 per cento di famiglie più ricche - gli straricchi - dal plotone del 10 per cento di ricchi. Il 9 per cento di ricchi che è quasi in cima, ma non ci arriva, corrisponde a 2 milioni 160 mila famiglie. Il loro patrimonio complessivo è pari a 2.765 miliardi di euro, un terzo della ricchezza nazionale. In media, ognuna di loro dispone di un solido patrimonio, pari a 1 milione 280 mila euro.
Infine, l'1 per cento di straricchi: meno di 240 mila famiglie. Fa capo a loro il 13 per cento dell'intera ricchezza italiana, ovvero oltre 1.120 miliardi di euro, almeno quelli rintracciabili nel catasto e nelle banche nazionali. In media, ognuna di queste famiglie straricche dispone di un patrimonio di poco inferiore a 4 milioni 700 mila euro."
Ecco che alla domanda: “cosa è costato ai risparmiatori l'entrata nell'Euro ?” dobbiamo differenziare: ai ricchi nulla, anzi: si sono ulteriormente arricchiti, al poveri, tutto, non solo: ora sono diventati Euroschiavi.

QUINDI; usciamo da questo Eurodelirio, ma usciamo bene, senza cadere dalla padella nella brace: riappropriamoci della sovranità monetaria, congeliamo o – meglio – annulliamo il debito pubblico, e prestiamo il denaro - creato a costo zero - ad un tasso che varia da -3 a + 3%.
Solo così usciremo dai debiti e dalla crisi.

Antonio Miclavez
http://altrarealta.blogspot.it/

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