SPIRITUALITA' E POLITICA

Nel mio libro La Rinascita Italica dico: Solo uomini e donne che nel loro Cuore hanno posto il futuro della nazione davanti agli interessi personali potranno costruire una nazione con un futuro. Chi vuole prendere parte alla riedificazione dello Spirito Italico deve dimostrare di non essere più autocentrico nei propri interessi e di saper mettere le proprie qualità al servizio dell’intera comunità, come un Samurai che non combatte per se stesso ma mette la spada al servizio del suo signore. Proprio non me la sento di stare in disparte a coltivare il mio giardino, nella speranza che il Sistema non si abbatta mai con il suo pesante martello sulla mia testa. Preferisco muovermi incontro al nemico. Non sono nato per fare la fine dell’agnello a Pasqua. Intorno a me, nell’ambiente dell’esoterismo, è pieno di persone che si sono ritagliate la loro nicchia e si permettono di dire “a me la politica non interessa... io mi devo occupare di altro...”. Si nascondono nelle fogne, sperando non arrivi mai Il Grande Derattizzatore.

I peggiori sono quelli che si occupano di argomenti spirituali e “risveglio della consapevolezza”. Loro sono convinti che la politica non debba entrare nella loro vita perché non vogliono inquinarsi con qualcosa che è “vibratoriamente basso”. Hanno impiegato così tanto tempo a costruirsi un’esistenza spirituale... stanno così bene nella loro nicchia new age... perché adesso sporcarla con la politica? Credono di poterla esorcizzare ignorandola. Si sbagliano. Fermo restando che ognuno di noi ha comunque una missione diversa su questo pianeta, in ogni caso... meno te ne occupi... più la politica si occupa di te, qualunque mestiere tu svolga; prima o poi viene a cercarti nel tuo giardino dorato a disturbare il tuo sonno e spezzare il tuo sogno. Come ho detto in un discorso tenuto a Roma all’Assemblea Nazionale del Partito Italia Nuova: “Se noi non facciamo politica, la politica ce la fanno addosso”.


Quando ci rifiutiamo di fare politica, anche quando ci rifiutiamo di andare a votare... stiamo facendo il gioco del Sistema. È evidente che qualcuno vuole che noi ci disinnamoriamo della politica e dei partiti. Vogliono che non andiamo più a votare e deleghiamo totalmente “in alto” le decisioni. Crediamo di fare un dispetto al Sistema quando non andiamo a votare, invece gli stiamo facendo un favore, perché ci rifiutiamo di assumerci la piena responsabilità per quanto succede. Gli diamo sempre più potere, il nostro potere decisionale. Inoltre in questo modo incrementiamo la distanza fra “il mondo dei cittadini” e “il mondo della politica”, due universi sempre più divergenti. Ma di questo rifiuto, di questa mancanza d’interesse, di questo disinnamoramento per tutto ciò che è politica... le spese le facciamo noi, non il Sistema. Il Sistema si limita a sostituire i suoi uomini di punta e continuare per la sua strada. Il Sistema non si fonda sulla presenza di alcuni individui in particolare, perché nessun personaggio è indispensabile al mantenimento del Sistema; il Sistema gode di vita propria, è sovraindividuale. È il Sistema a creare i personaggi che lo rappresentano, non viceversa.


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