sabato 15 agosto 2015

La spensierata farsa della medicina convenzionale

Eziologia? E che è? E’ una parola che ho imparato da qualche anno e di tanto in tanto per farmi “bello” la uso nelle mie insensate elucubrazioni, alla fin fine è un termine come un'altro, ma se attiene alla nostra salute assume un'importanza vitale. Intanto la sanità ha pensato bene di creare dei sinonimi più specifici tipo eziopatogenesi; sapete com’è la medicina ufficiale no? Deve sempre complicare le cose semplici ed inserirci un po’ di “pathos” altrimenti non c’è lo stesso effetto(paura) sul nostro subconscio. Tornando al termine eziologia ecco cosa recita wikipedia: Il termine eziologia deriva dalla lingua greca (aitia = causa e logos = parola/discorso) ed è utilizzato in medicina, diritto, filosofia, fisica, teologia, biologia e psicologia in riferimento alle cause che provocano i fenomeni. In linea generale, si tratta dello studio e dell'approfondimento sul motivo per cui alcuni eventi o processi si verificano, o persino sulle ragioni che si nascondono dietro determinati avvenimenti.

Questa parolina è molto, ma molto importante per la nostra salute e vi dico il perché.
In medicina pare sensato ritenere che conoscere le cause di una patologia sia utile a meglio fronteggiarla e fin qui non credo che ci sia nulla da eccepire, ma comprendere l’entità dell’intera "vicenda" può farci vedere chiaro sul reale funzionamento(?) della medicina tradizionale.

Visto che sono molto ignorante vi parlo "come mangio" e vi faccio un esempio per meglio descrivere il fenomeno e le sue implicazioni sulla nostra vita:
-se faccio a pugni con i tifosi della squadra avversaria tornando a casa accuserò dei forti dolori alla stomaco dove sono stato raggiunto da pugni e calci, non vado certo “nel pallone” per tale malessere poiché sono cosciente cosa l’ha determinato e di sicuro non prenderò un digestivo per tale dolore, al massimo metterò una crema sulla parte dolente;
-se invece torno a casa da una cena dove ho mangiato dieci salsicce e bevuto 2 litri di birra ed una paio d’amari anche in quel cas0 avrò dei forti dolori allo stomaco enon ne sarò spaventato sempre per il fatto che conosco la genesi di tale condizione, al massimo prenderò un digestivo e chiaramente non mi sognerei mai di applicare una crema sulla pancia dolorante.
E’ chiaro no?

Ora mettiamo che io vada dal dottore e gli dica che ho mal di pancia senza dirgli altro probabilmente il dottore non la farà poi tanto lunga e mi prescriverà un digestivo?
No, non è vero, perché il dottore mi chiederà cosa è successo e poi deciderà sul da farsi. Questo comportamento che appare sensato è invece paradossale se si pensa che il dottore fa il suo dovere come si conviene, ma lo fa solo per queste sciocchezzuole, infatti se invece gli porto le mie analisi cliniche con i marker tumorali della prostata “a palla”, o qualcosa di ancora più grave, non farà assolutamente nulla, chiude ogni rapporto e mi manda dallo specialista(chirurgo) che non si mette certo a discutere sul come e sul perché, lui agisce come da protocollo e basta! Insomma stiamo parlando di uno specialista(oncologo) che ha studiato così tanto quindi qualsiasi cosa dirà sarà "legge", una sorta di dio che deciderà della mia vita, senza neanche sapere chi sono!

In pratica è come essere in mano a dei robot ai quali il tuo vissuto personale non importa assolutamente nulla pur essendo di primaria importanza per meglio comprendere ed agire sul tuo male.
In passato moltissime malattie la cui origine era del tutto ignota o errata sono state curate con cure mediche scellerate e potentissimi farmaci con il lodevole intento di debellare l’epidemia, tuttavia queste cure hanno causato molte migliaia di vittime. Solo di recente si sono scoperte le cause(presunte) di molte vecchie passate patologie che quindi hanno consentito di debellare tali mali o affrontarli in maniera più oculata e risolutiva (es. la pellagra).

Nel mondo delle cure tradizionali più si scava a fondo e più si scopre che la causa(eziologia) delle nostre malattie e quasi del tutto sconosciuta, infatti non troveremo mai una risposta esaustiva ed appagante alla nostra sete di conoscenza. Cercando l’eziologia ufficiale di un nostro malessere, sia esso un semplice raffreddore, la cui colpa è stata attribuita ad un centinaio di virus differenti in base alla stagione e all’anno(!?), o che si tratti di un tumore alla prostata, al seno, al polmone, alle ossa, alla sclerosi multipla, la leucemia e compagnia bella, quantomeno ne rimarremo delusi.

Se vi venisse la malsana idea di ricercare l’eziologia di alcuni dei mali più conosciuti di questi ultimi tempi non potrete non incappare nelle seguenti risposte:“le cause specifiche del ..... rimangono ancora sconosciute”; che a mio avviso è la più onesta. In altri casi ci saranno elencati una moltitudine di cause che potrebbero dar luogo alla patologia e in altri casi invece al posto dell’eziologia si potrebbe incappare in un altro termine ad hoc: fattori di rischio con un lungo elenco di situazioni che determinerebbero un rischio di insorgenza della malattia, le cause non vengono nemmeno accennate. C’è da dire però che alcune volte si trovano anche risposte specifiche, salvo poi andare a fondo e trovarle prive di fondamento.

Se non si era ancora capito, la nostra salute la stiamo(stanno) curando ad occhi chiusi, all’oscuro di una conoscenza fondamentale senza la quale le probabilità di successo sono irrisorie, insomma e come se mettessimo una crema sulla pancia dopo un’abbuffata e prendessimo un alka-seltzer dopo aver fatto una scazzottata.

Sembra assurdo, ma purtroppo è l’amara verità.

Ora sarebbe interessante capire perché nonostante gli enormi progressi in campo medico ci troviamo in questa situazione; come mai si brancola nel buio dell’ignoranza su una questione tanto importante quanto la salute?
E qui la risposta potrebbe farci male, destabilizzarci: non si trova perché non la si vuole trovare e per non farlo pesare ai ricercatori del campo cosa hanno fatto? Hanno escogitato un modello di indagine farlocco e lo hanno continuamente lodato tanto che nessuno lo mette più in dubbio, pur essendo fallace sotto molti punti di vista. Insomma oggi ci si ritrova a “pescare tonni in alta montagna con un retino” è sbagliato sia il metodo, sia il luogo. 
Tutto questo ha comunque un senso ben definito si chiama: profitto, ma non solo.

Il metodo d’indagine è altamente riduzionistico, meccanicistico e troppo frammentato (specializzazioni), si cerca una qualsiasi correlazione tra diversi "eventi", di solito batteri, virus, funghi ecc, e gli si addossa la colpa di esserne i responsabili, senza chiedersi perché ci sono e cosa stanno veramente facendo, il tutto basandosi su dogmi prestabiliti a monte e mai messi in discussione.

E’ un discorso che richiederebbe un notevole approfondimento, ma credo che le basi di tali metodologie medico-scientifiche debbano essere conosciute, bisogna essere consci del fatto che quando si prende un farmaco spesso si sta ingerendo un miscuglio il cui effetto potrebbe essere l’esatto opposto di quello che ci serve per guarire (es. la chemioterapia, gli antibiotici, antiinfiammatori, antidolorifici ecc.) e quindi il corpo è obbligato a fare un doppio o triplo lavoro per poterne uscire; fortunatamente che la mente da un grande supporto in questi casi e ci sovviene con l’effetto placebo, di un’efficacia straordinaria ampiamente verificata, che consente il mirabile superamento della malattia e dell’intossicazione farmacologica che noi ci aggiungiamo.

Per concludere considero questa fantomatica parola molto importante per la nostra salute perché conoscendo la reale causa del mio star male:
·       non adotto cure mediche sbagliate o inutili (es. vedasi le malattie mentali) che chiaramente non possono arginare il mio malessere;
·       non si ingenera nella mia mente la paura di un male “sconosciuto” ed ingiusto che chiaramente non so come affrontare, nonostante le moderne cure sanitarie(vedasi tumori, leucemie, sclerosi ecc.);
·       il sintomo(dolore) diventa ragionevole, giusto e quindi ben più sopportabile(vedasi mal di schiena e dolori ossei in generale, emicranie ecc. ecc.) poiché acquisisce un suo senso;
·       posso scegliere preventivamente di stare lontano o quantomeno di limitarne il “contatto” con la causa facendo vera prevenzione o posso ridurne la gravità.

Non so se vi è mai giunta all’orecchio questa astrusa parola, ma ora avete un’idea della sua importanza e quanto possa fare la differenza per il nostro benessere disporre di tale informazione essenziale.

Se non conosciamo le motivazioni che ci portano a stare male come possiamo condurre una vita serena?
E se ci fosse la possibilità di conoscere l’eziologia di ogni nostra malattia ci piacerebbe saperla?
Se sperate che qualcuno ce la venga a dire forse è perché non conoscete bene "mamma sanità" ed i suoi veri scopi, in caso contrario sapete già che ci dobbiamo dare da fare per cercarla e prendere parte attiva nella nostra vita.

Marcello Salas


http://altrarealta.blogspot.it/