TESTIMONIANZA DI UN MERCENARIO ITALIANO A TRIPOLI
28 AGO 2011 caro walter come sai , lavoro dal 2009 nell’area di Tripoli per due multinazionali. La televisione dice balle: non c’è nessuna rivoluzione democratica in questo paese. La democrazia non fa parte della loro cultura e civiltà. Da secoli ha sempre comandato uno per tutti. Forse all’inizio, ai primi spari, qualche studente era in buona fede, ma adesso ci sono solo migliaia di inesperti e pericolosi individui armati, molti dei quali delinquenti comuni, e un sacco di armi francesi e della “coalizione” lanciate da francesi e inglesi nelle mani di sconosciuti, e troppi integralisti mescolati ai gruppi di “ribelli”. I “talebani” li riconosci perché sono vestiti e hanno la barba in un certo modo che chi lavora in Medio Oriente sa ben distinguere. Per non parlare di bambini col kalashnikov che possono ucciderti solo perché gli sei antipatico oppure perché non sanno come mettere e togliere la sicura. Chi li ferma e chi li fermerà? Poi ci sono centinaia di agitati su pick-up che bra