CHEMIOCADAVERI

Al Difensore Civico Nazionale/Leder Arne Fliflet
Akersgata
Postboks 3 Sentrum
0101 Oslo
 
11/01/2011
Oggetto: Sua lettera del 07/01/11 Az 2010 3194
Egr. Sig. Leder Arne Fliflet,
ho ricevuto la Sua lettera negativa del 07/01/11 (sottoscritta da H.S. Jacobsen).

A tal proposito, non mi resta che scuotere la testa disperato.
Si dice che Lei è già al Suo quinto mandato in qualità di Capo del Suo dipartimento
(Difensori Civici Nazionali), e si può dire che Lei è un avvocato esperto o “abile”
 del Regno (di Norvegia).Lei mi scrive che avrebbe potuto trattare il mio caso se io mi fossi 
rivolto al Suo ufficio in seguito alla decisione dell'Ordine dei Medici di negarmi l'abilitazione
 poiché mi si ritiene “responsabile di non aver abiurato alla Germanische Heilkunde e di 
rifiutarmi tuttora di abiurare”. Ma l'unica via indicata dal diritto di ricorso era quella 
del Tribunale.Benché il Tribunale abbia già emesso una sentenza (e nel mio caso 3 istanze 
del Tribunale hanno prodotto altrettante sentenze-imbroglio, poiché il mio ricorso non 
dovevaessere tematizzato), ora Lei mi scrive che è troppo tardi per rivolgermi al Suo ufficio.
In verità Lei deve ritenersi molto astuto per avermi liquidato in modo tanto mediocre, 
ma qui Lei ha trascurato un piccolo dettaglio: si trattava, sì, ancora e ragionevolmente, 
della mia abilitazione ad esercitare la mia professione (infatti ora io ho 75 anni); 
ma c'era molto di più:c'erano quei cento pazienti che da circa 30 anni ogni giorno 
vengono giustiziati, con disprezzo del genere umano e senza alcuna pietà
(un milione di non-ebrei in Norvegia). 
Il fatto che Lei, in qualità di Difensore Civico Nazionale = quasi tribuno del popolo, 
non Si interessi di questi “più poveri dei poveri” del Suo popolo, perché non sono Ebrei,
 La squalifica per il resto della Sua vita, poiché Lei è ufficialmente al corrente di tutto e 
alla perfezione.Nessuno, né tanto meno io, si aspettava che Lei contravvenisse ad un paragrafo,
 ma la vita di quei cento poveri pazienti che ogni giorno muoiono ingiustamente doveva essere,
 anche per Lei, al di sopra di ogni paragrafo, poiché Lei stesso ha il potere di giudicare anche
 “in nome del popolo”.
Dunque: se l'Ordine dei Medici e tutti i tribunali hanno fatto una frode, se la polizia non vuole
 intervenire, se anche Lei si nasconde dietro dei paragrafi pur di non valutare l'inganno e
 lo sterminio di massa (Prof. Niemitz) a cui ci troviamo davanti, e se lo stesso Re di Norvegia
 si rifiuta di occuparsi del caso adducendo motivazioni inconsistenti,
 qual è quell'istanza norvegese onesta, quindi non ingannevole, che possa e voglia fermare
 lo sterminio di massa?
Come uomo più anziano di Lei, voglio dirLe qualcosa: io Le avevo richiesto un 
colloquio personale non tanto per chiederLe la mia sciocca abilitazione,
quanto per pregarLa in nome della vita dei miei (e dei Suoi stessi) pazienti norvegesi.
Invece di rifiutarSi come ha fatto, diventando un fallito sia umanamente che moralmente,
 Lei avrebbe potuto dire: “bene, al di là della procedura, facciamo una verifica 
per metà ufficiale della Germanische Heilkunde, grazie alla quale anche
 i pazienti non-ebrei potranno sopravvivere!”. E se pensiamo che quei cento pazienti 
quotidianamente giustiziati potrebbero invece sopravvivere, tale Sua risoluzione, effettuata
 per davvero “in nome del popolo”, diventa automaticamente più importante di tutti gli
 ingannevoli tribunali della Norvegia e del Dipartimento del Difensore Civico Nazionale.
Lei avrebbe potuto dire questo, nessuno avrebbe potuto impedirGlielo. 
Perfino in un processo ufficioso, praticamente privato, la Sua persona, 
come portavoce ufficiale, sarebbe bastata a conferire autorità a tale verifica.
Comportandosi invece come ha fatto, Lei non è che un semplice inutile per i poveri pazienti 
della Sua Norvegia, alla stregua del Presidente dell'Ordine dei
Medici e di tutti i giudici di terza istanza, che si sono rivelati degli imbroglioni,
 falliti di fronte al loro stesso popolo.
Per i miei pazienti, e per 30 anni, io mi sono inginocchiato davanti ai loro grandi inquisitori 
e ai loro boia crudeli e sprezzanti del genere umano, ed ho chiesto insistentemente pietà
 per le loro vite. Ma i miei pazienti ed io abbiamo avuto soltanto mezze risposte, 
non ricevendo in cambio che quel solito disprezzo per il genere umano.
Ogni giorno lo sterminio di massa era denunciato: soltanto in Germania, 
2000 cadaveri ogni giorno, finora 25 milioni. In Norvegia circa 1 milioni di "chemiocadaveri".
Dei pazienti ebrei di tutto il mondo, i cui oncologi praticano la mia Germanische Hilkunde 
da 30 anni e che perciò non sono sottoposti a nessuna terapia con chemio, 
sopravvive più del 99%.Da oggi (11 gennaio 2011) in avanti, è diverso.
D'ora in poi (11/1/11) una maledizione grava su tutti gli assassini di massa
Io ho chiamato questa maledizione e supplicato il Dio dell'Universo affinché punisca 
gli sprezzanti sterminatori del genere umano, e affinché ci salvi tutti da loro.
Da oggi in poi, le Erinni staranno alle calcagna degli imbroglioni, dei criminali e 
dei loro complici.Da oggi in poi, il Dio dell'Universo ha inviato ai criminali, 
agli assassini di massa e a tutti i loro collaboratori le Erinni e l'esercito dei morti. 
L'orribile maledizione raggiungerà tutti i colpevoli, 
addirittura raggiungerà i responsabili delle comunità religiose, 
e a quel punto essi si ricorderanno di me.
Come racconta Schiller?
“Ecco, ecco le vendicatrici di Ibico!”*

La moltitudine di 3 miliardi di morti, che negli ultimi 30 anni sono stati torturati 
con chemio e morfina, accompagnerà le Erinni. Esse sapranno trovare le loro
vittime e realizzare la maledizione.
In tal senso,

Suo,
Ryke Geerd Hamer.

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*Non abbiamo notizie certe sulla vita di Ibico, sappiamo che egli nacque a Reggio Calabria, da una famiglia aristocratica e che rifiutò l’offerta di diventare tiranno di Reggio per seguire la sua inclinazione per la musica dandosi ad una vita itinerante e soggiornando in varie città della Sicilia. Secondo una leggenda Ibico fu ucciso da alcuni briganti e prima di morire gridò ad uno stormo di gru di vendicarlo. In seguito uno stormo di gru passò su un teatro, proprio dove c’erano gli uccisori di Ibico, costoro vedendo le gru fecero menzione del giuramento del poeta scherzando tra loro, qualcuno degli spettatori li udì, capì quanto era accaduto e furono arrestati e giustiziati. 

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