IL GOVERNO DI UNO SOLO

La Democrazia del Capo è l’unico futuro possibile per la democrazia. La Democrazia del Capo è la risposta alla democrazia di parlamentari bovini il cui livello spirituale è inferiore a quello delle poltrone che i loro flaccidi culi occupano. 
È il governo di uno solo.
Come ho già ripetuto in altre sedi, non c’è nessuna ragione per ritenere che il governo di uno solo debba essere peggiore del governo di molti. Tutt’altro. In passato ci sono stati su tutto il pianeta re e imperatori illuminati e amati dal loro popolo.

Se a governare abbiamo un uomo – meglio ancora sarebbe una donna – con il livello di coscienza di un Gandhi, un Buddha o un Martin Luther King... non c’è parlamento che possa reggere il confronto. Non venite a dirmi che le decisioni per alzata di mano del nostro parlamento sono sicuramente più illuminate di quelle che potrebbero prendere un Socrate piuttosto che un Lorenzo il Magnifico, un Federico il Grande di Prussia, un Ferdinando I di Borbone, un Federico II di Svevia... solo perché in parlamento sono in tanti a decidere!
Cento asini non fanno un leone.
Il principio stesso che nella quantità risieda una verità maggiore, è semplicemente aberrante. Più siamo più abbiamo ragione! A ben guardare l’osannata “maggioranza” non è altro che l’antica legge del più forte.
Il parlamento permette al singolo suino di proteggersi nell’anonimato, di mimetizzare la sua inettitudine fra l’inettitudine di altri mille.

Se sono da solo a governare e sono un ignorante o un incapace, tutti lo vedono e prima o dopo vi si pone rimedio, cioè verrò destituito, se accadrà prima o dopo dipende dal grado di risveglio del popolo stesso. La storia lo insegna: reggenti e dittatori incapaci fanno tutti la stessa fine e talvolta – pur essendo capaci – pagano caro un solo errore di valutazione.
Certo è che se il popolo in un dato periodo storico in qualche modo si rispecchia nell’ignoranza del suo governante, allora non farà nulla per modificare la situazione – al limite si lamenterà – e quel governante potrà governare ancora cent’anni. 

Sarebbe un grave errore credere che ogni popolo non abbia ciò che in fondo chiede. Che un solo uomo possa asservire decine di milioni di persone con l’inganno, se questi non lo consentono... è solo un misero tentativo dei portavoce del popolo stesso di aiutarlo a sfuggire la responsabilità che gli è propria. Ma un popolo che sfugge alle sue responsabilità e chiede riparo dietro l’etichetta della vittima, resterà sempre schiavo.

Se uno solo governa con pieni poteri, dicevamo, il suo operato è sotto gli occhi di tutti. Ma se a governare sono mille, l’ignoranza del singolo si confonde con lo sfondo.
Grazie alla presenza del parlamento, in verità, io non so da chi sono governato in questo momento.

Il sistema governo-opposizione ha fallito. Sta rendendo l’Italia ingovernabile... la rallenta... la immobilizza. Se uno tira da una parte e l’altro da quella opposta... non ci si muove in nessuna direzione... e prima o poi la fune si spezza. Il sistema governo-opposizione rispecchia una modalità intellettuale dualistica – riflesso della mente duale – che in verità in un futuro molto prossimo saremo chiamati ad abbandonare addirittura come specie. Evolutivamente la nostra coscienza si dirige verso l’Unità mentre i nostri governi grufolano nei contrasti all’interno di sistemi ancora fortemente oppositivi. 

I sostenitori della vecchia democrazia – che sull’illusione democratica hanno costruito le loro fortune e stabilito le loro posizioni di potere – giocano a spaventare quella parte di popolino ignorante che ancora si fa irretire accostando la Democrazia del Capo alle passate dittature.
Il comando ipnotico che si vuole inoculare nelle masse è questo: “Se il capo è uno solo, allora deve essere per forza come Hitler o Saddam Hussein! Dunque teniamoci il nostro parlamento, che è il male minore.”

Ma i re che hanno reso soddisfatto il loro popolo sono stati infinitamente di più rispetto ai dittatori cattivoni. Questo a scuola non viene insegnato, perché i libri di storia vengono abilmente calibrati in base alla forma di governo esistente. Allora si fa di tutto per far apparire bui i periodi delle monarchie ed eccellenti le attuali democrazie! Ma più i cittadini si svegliano e diventano consapevoli, meno funziona il fluido magnetico degli illusionisti. Presto tutti si sottrarranno alla schiavitù e sceglieranno la via della saggezza: la Democrazia del Capo.

Nella Democrazia del Capo chi è al governo viene eletto dai cittadini e ha pieni poteri finché i cittadini stessi non lo destituiscono. Questa è la forma di governo più equilibrata, la più ovvia, quella che abbiamo tutti dimenticato.
Il sospettoso di turno chiede: “Ma se una volta al potere il Capo non si facesse più destituire!?”. Nel porre questa domanda egli sta semplicemente descrivendo la situazione attuale: l’oligarchia (=governo di pochi) al potere non si fa più destituire!
La dittatura dell’oligarchia che stiamo vivendo al presente, è ben più pericolosa delle vecchie dittature di cui ci siamo liberati, perché è invisibile. Mentre il dittatore ti diceva in faccia come stavano le cose, adesso l’oligarchia convince il popolo che è stato lui a eleggerla e che in fondo è sempre lui a comandare.

Come sarà il futuro non lo so, ma come è il presente lo so bene.
Al limite se ne dovrà cacciare via uno solo... e non mille come adesso. Mille parlamentari/mitili saldati alle loro sedie. Molti di loro non vogliono far cadere l’attuale governo troppo presto perché altrimenti perderebbero il diritto alla pensione vitalizia di tremila euro al mese, che una volta si otteneva dopo appena due anni e mezzo in parlamento, adesso dopo cinque!
A quale segno siamo giunti? Dove ancora potremo giungere?
Se l’Italia fosse abitata da esseri umani e non da terricoli scenderemmo in piazza a milioni, tutti i giorni, finché tutti i parlamentari non fossero rispediti a casa, a lavorare davvero. Ancora una volta... abbiamo ciò che meritiamo.

Il governo di un Paese dovrebbe essere un atto d’amore, direi quasi la consumazione di un atto sessuale.
Quando tu ti dai alla folla, la folla si dà a te.
Il leader parla ai cittadini e fa l’amore con loro.
Il leader cerca la sublimazione erotica nel possedere e al contempo farsi compenetrare dalla folla. Un’estasi cardiaca che scatena la passione per la propria nazione da ambo le parti.

Allora nel nostro Cuore ritroverà la sua naturale dimora l’orgoglio di essere italiani.

Per questo motivo, come molti di voi già sanno, ho deciso di candidarmi nelle fila del Partito Italia Nuova. Per la prima volta sono convinto di aver trovato la strada giusta per far scendere anche nella sfera politico/sociale quelle idee che possono cambiare il mondo. Il fondatore del partito, Armando Siri, è un giovane che ci crede, ha il Fuoco giusto, il Vril che lo attraversa.
Sarà un governante saggio.

Cos’è un Ideale? Uno spirito divino, un angelo che s’incarna sulla Terra. Quando servi un Ideale servi quello spirito. Allora lui a sua volta ti serve e ti sostiene. Meno è grande il tuo essere, meno è alto l’Ideale che puoi incarnare.
Victoria Ignis

Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)

link articolo
art costituzione Italia Nuova

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