COCA-COLA VIETATA PER LEGGE DELLO STATO



ALLARME ROSSO AD ATLANTA

La corporation americana che da Atlanta manovra e dirige il mercato delle bibite mondiali, dalla Coke nelle varie versioni, alla Sprite, al Seven-Up, alla Fanta, al Dr Pepper, al Lipton Ice e persino alla Bonaqua, si trova davanti a difficoltà niente affatto indifferenti.

HOMO BIBITUS E BILDERBERG

Il presidente e direttore amministrativo E. Neville Isdell non manca mai di presenziare alle riunioni Bildergerg, proprio allo scopo di tenere la situazione sotto controllo. D’altra parte, quando si ha un fatturato annuo 2011 di 46542 miliardi di dollari, con utile lordo di 10154 e utile netto di 8634 (sempre miliardi di dollari), e con 146200 dipendenti, non si può dormire sugli allori. Se il petrolio è il carburante dei motori, i prodotti di Atlanta sono il carburante dell’homo bibitus. Nessuna meraviglia che Isdell sia spesso seduto alla destra di David Rockefeller.

QUALITA’ NIENTE AFFATTO POSITIVE

Che le bevande della Corporation non facciano per niente bene alla salute umana lo sanno tutti. Che siano allo zucchero tradizionale, o all’aspartame, comportano enormi danni come ladre ed inibitrici di vitamina B1, come promotrici di Beri-beri, come inseminatrici di cancro. L’alto contenuto di caffeina le rende stimolanti e velenose. L’alto tasso di acido urico le rende urico-accumulanti. L’alto tasso di acido fosforico le trasforma in micidiali bibite acidificanti.

I CASI SANDLERS E SCHWARZENEGGER

Blitz radiofonici come quelli del dr Benjamin Sandlers (vedi mia tesina “Il caso Sandlers e i coniglio polio resistenti” del 30/4/09), che guariva la poliomielite eliminando bevande gassate e dolcetti-spazzatura, o tentativi di boicottaggio governativo e scolastico, come quello intentato dal governatore della California Arnold Schwarzenegger, nulla hanno cambiato.

DIVIETO LEGALE DI VENDITA IN BOLIVIA

Ma da qualche settimana ci sono alcune cose interessanti da riportare, e riguardano lo scenario internazionale. Il Ministro degli Esteri boliviano David Choquehuanca, con l’appoggio del Primo Ministro Evo Morales, ha dichiarato che la Bolivia abolirà l’uso della Coca-Cola e delle sue varie bevande a partire dal 21 dicembre 2012, data del calendario Maya che sancirà simbolicamente la fine del mortale imperialismo americano e l‘inizio della cultura della vita. La notizia è apparsa su internet (http//www.coscienzainrete.net/economia/item/764.la-bolivia-bandisce-la-coca-cola).

RISCONTRATE SOSTANZE TOSSICHE

Le motivazioni vere non sono soltanto quelle di tipo culturale e politico, ma soprattutto di natura medica. Le autorità sanitarie boliviane hanno infatti riscontrato nella Coca-Cola diverse sostanze tossiche, associate a infarti, ictus e cancro. Come dire che hanno scoperto l’America! Ma, in quel di La Paz, non saranno mica nati ieri? Cosa pensavano di trovarci nella Coca-Cola? Magiche mescole enzimatiche? Al posto della Coca-Cola hanno comunque invitato la gente a bere la Monochinche, bibita al gusto di pesca prodotta localmente.

CHAVEZ HA FATTO ANCORA DI MEGLIO, IVITANDO I SUOI A BERE SUCCHI FRESCHI DI SILUELA

La storia non è finita lì. Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha fatto ancora di meglio. Da un lato ha applaudito pubblicamente la mossa boliviana, e dall’altro ha iniziato una massiccia campagna di stampa per convincere i propri cittadini a cambiare radicalmente abitudini. Non più lattine e bottigliette, se si vuole stare bene, ma gli ottimi succhi di frutta freschi reperibili lungo le strade della capitale Caracas, succhi di canna, succhi di siluela e succhi di ananas.

IN IRAN DOMINA IL SUCCO FRESCO DI MELOGRANO, SPREMUTO NEI BAR A PREZZO POPOLARE

L’Iran non ha nemmeno bisogno di bandire la Coca-Cola. Gli iraniani, estremismi religiosi a parte, sono gente sanissima. Oltre alla adorazione per i succhi di limone, di arancia o di pompelmo al risveglio, marciano da mattina a sera col succo di melograno, che viene servito fresco, spremuto sotto i tuoi occhi, in tutti i bar di Tehran ed Isfahan a prezzo popolare. Solo un imbecille e un autolesionista potrebbero in tale contesto optare per una lattina, qualunque fosse il suo marchio.

UN CASUS BELLI, UN ULTERIORE PRETESTO PER INTERVENIRE

Un motivo in più per guardare a Teheran come alla sede del diavolo da esorcizzare.  Possedere un arsenale atomico  non è cosa da niente, coi tempi che corrono. Ma far resistenza attiva o passiva contro Fanta e Coca-Cola, contro Smithfield (leader mondiale ammazza-porci) e Mc Donalds, contro Monsanto e Pfizer, è un affronto ancor meno sopportabile.

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