La siccità mette ko l'agricoltura: i danni superano il miliardo
La pioggia, arrivata al Nord, ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai viticoltori. Ma se la vendemmia, dove i temporali non si sono abbattuti con troppa violenza, potrebbe salvarsi, per le altre coltivazioni è una debacle. E con l'arrivo di Caligola, il sesto anticiclone africano previsto nei prossimi giorni, la siccità potrebbe aggravare ulteriormente la già drammatica situazione
dell'agricoltura. Con danni che, secondo le organizzazioni agricole, superano già il miliardo.
La produzione di mais si è ridotta del 30% con punte dell'80% nel Polesine. Giù del 40% anche la soia con campi distrutti quasi al 100% in Veneto. E non va meglio per la barbabietola con la metà dei raccolti bruciati. La mappa dei danni stilata dalla Coldiretti regione per regione evidenzia uno stato di sofferenza per oltre 350mila ettari nel Veneto con perdite che oscillano tra il 20 e l'80% e distruzione totale dei raccolti nelle zone non irrigate della Bassa Padovana. In calo anche le rese per granoturco e soia con impennate delle quotazioni e pesanti ricadute sulla zootecnia. In Piemonte in molti alpeggi sono esaurite le scorte di foraggi e l'acqua arriva con le autobotti dei vigili del fuoco e della protezione civile. In Lombardia gli agricoltori per salvare i raccolti stanno usando a pieno regime le pompe per pescare l'acqua dai canali e con un balzo del 30% dei consumi la bolletta-carburante sta lievitando. Raccolti ko in Emilia Romagna dove mais, pomodoro da industria e ortofrutta, in alcune zone delle province di Ferrara e Bologna, sono compromessi. Anche in Umbria - segnala la Coldiretti- sono a rischio tabacco, vite e olivo. Codice rosso per l'agricoltura viterbese dove la siccità ha colpito castagneti, noccioleti, oliveti e vigneti. Nelle Marche alla siccità - denuncia Coldiretti - si aggiunge l'emergenza cinghiali con il risultato che le produzioni di girasole, mais e foraggio nella provincia di Pesaro sono azzerate. In Puglia frutta e ortaggi sono arsi. Il pomodoro, in particolare, registra un crollo del 25 per cento. Un danno enorme se si considera che nella sola provincia di Foggia sono 3.500 i produttori che coltivano 20mila ettari con una produzione di 17 milioni di quintali (87 milioni di euro).
La Cia segnala danni anche nel sottobosco con tagli del 50% per funghi, tartufi, noci e castagne. I funghi, con un valore al consumo di oltre 600 milioni, in autunno potrebbero essere introvabili con il rischio di un exploit di import dall'Est.
Con le perdite medie del 50-70% delle produzioni agricole a nord della via Emilia - rileva Legacoop Agroalimentare - ci sono rischi di appesantimento dei prezzi al consumo.
da Altra Realta' fonte link
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