DAMANNHUR FEDERAZIONE DI COMUNITA'
Damanhur è una federazione di comunità basata su un progetto spirituale, tradotto in una serie di realizzazioni pratiche. Le comunità di Damanhur si trovano nel Nord del Piemonte, tra Torino e Aosta, in un raggio di 15 chilometri con centro nella Valchiusella, un'area ancora molto verde e pulita; vi risiedono poco meno di un migliaio di persone, che danno vita a una società multilingue, aperta allo scambio con il territorio e con le realtà in esso presenti.
Fondata nel 1975, Damanhur è un'esperienza di ricerca dei valori spirituali profondi dell'esistenza, da condurre attraverso l'azione e l'esplorazione di ogni ambito di vita: i damanhuriani hanno così dato vita nel tempo a iniziative nel campo del lavoro, della politica, della cultura, del volontariato, dell'arte e in tanti altri, tanto da meritare nel 2005 un riconoscimento ufficiale da parte del Global Human Settlement Forum, un'agenzia delle Nazioni Unite.
I damanhuriani affermano che ogni essere umano ha un'origine divina ed è suo compito recuperare la memoria e la coscienza di questo stato primigenio. L'umanità è parte di un complesso ecosistema che include piante, animali, la terra fino alle diverse forze spirituali; ogni parte è una manifestazione della forza onni-pervasiva chiamata, in tutte le filosofie, "Dio". In questa visione, la ricerca di sé e di Dio coincidono, perché l'essere umano è una "forma-ponte" fra il piano spirituale e quello materiale. Tutti gli esseri umani contengono questa completezza e possono utilizzare se stessi quale elemento di trasformazione per armonizzare la materia e lo spirito. Perché ciò avvenga è fondamentale che gli uomini elevino la qualità della loro relazione con il mondo e con la vita stessa, attraverso le loro azioni. Il percorso alla comprensione della parte più profonda e spirituale della natura umana si fonda sull'armonica e continua trasformazione interiore, sul superamento dei limiti dell'individualità e dell'egoismo, misurando se stessi attraverso opere pratiche, e sul rispetto di tutte le forme viventi, siano esse fisiche o sottili.Punto fondamentale, ispiratore della vita quotidiana, è la forza creatrice del pensiero. Un piccolo popolo spirituale, che condivida sogni e ideali, può giungere a realizzazioni straordinarie, se orienta il proprio pensiero con purezza e ottimismo. La stessa storia di Damanhur è la dimostrazione di questo principio e ogni damanhuriano si impegna a pensare sempre positivamente del futuro, degli altri e di se stesso.
Un altro principio fondante della filosofia damanhuriana è la disponibilità al cambiamento. A ogni nuovo passo sul percorso, si possono scoprire orizzonti inimmaginabili fino a un attimo prima. Damanhur, di conseguenza, è una società in continua trasformazione, basata sull'esaltazione delle differenze, con un sistema politico e filosofico in continua crescita ed evoluzione.
Un elemento caratteristico del cambiamento è il nuovo nome che i cittadini di Damanhur scelgono di assumere: il nome di animale e il nome di vegetale. Il nome nuovo - che affianca quello anagrafico - simboleggia la volontà di rinnovare se stessi attraverso un atteggiamento giocoso e sottolinea il desiderio di un profondo contatto con la natura. Damanhur è un modo di vivere basato sulla sperimentazione, sul gioco e sul cambiamento per superare i limiti delle abitudini e imparare a interagire con la realtà in maniera sempre più vasta. Per questo è molto importante la ricerca in tutti i campi, dall'ambito sociale alle energie alternative, dall'arte alla scienza.
Damanhur è un'università dello spirito in cui con umorismo e passione si sfidano i confini del sapere contemporaneo e il concetto di "impossibile" è costantemente sotto esame. I cittadini della Federazione studiano, esplorano e sperimentano, al fine di raggiungere una sempre più profonda comprensione dell'universo e del ruolo degli esseri umani. L'umiltà, la costanza, la capacità di stupirsi e la volontà di mettersi in gioco sono gli strumenti indispensabili per la realizzazione di ogni progetto di ricerca.
La società damanhuriana è strutturata in modo che la ricerca spirituale sia profondamente collegata alla vita di ogni giorno. Tutti i cittadini damanhuriani possono partecipare a gruppi di ricerca chiamati "Vie", una sorta di corporazioni socio-spirituali. La Via dell'Arte e della Parola, la Via dell'Oracolo, la Via della Salute, la Via Monacale, la Via dei Cavalieri, si occupano ognuna di specifici settori di ricerca e della loro applicazione pratica.
In un momento storico in cui molti popoli e razze si stanno estinguendo, rendendo l'umanità più povera di cultura e diversità, Damanhur sta creando un gruppo umano con unapropria espressione artistica, filosofica e culturale.
E' un nuovo Popolo fondato sulla valorizzazione delle differenze tra gli individui, differenze rese preziose e insostituibili proprio dal perseguimento di un obiettivo comune. Il Popolo di Damanhur non è unito da legami di sangue, ma daprofonde scelte spirituali.
I valori centrali che uniscono tutti gli appartenenti al popolo, sonola condivisione, la solidarietà, la gentilezza, il pensiero positivo e un impegno attivo per il risveglio dell'umanità su questo pianeta.
Quando si diventa cittadini si deve dare tutto ciò che si possiede a Damanhur?
No. Ci sono diversi livelli di cittadinanza - A, B, C, D - che possono essere scelti da chiunque voglia avvicinarsi a Damanhur. Ognuno di questi prevede un coinvolgimento diverso sia nella vita sociale sia nella condivisione generale, e quindi anche economica dei vari aspetti.
La persona che sceglie di diventare cittadino residente a tempo pieno, e di aderire completamente alla sperimentazione sociale - cioè che sceglie il livello di cittadinanza A - vive in case la cui proprietà appartiene a cooperative edilizie di cui i cittadini sono soci, e usufruisce di servizi che che sono nati grazie al contributo di tutti. Ogni cittadino residente beneficia quindi della ricchezza portata dagli altri e si impegna a contribuire con i propri mezzi ad accrescere la qualità della vita comune, a seconda delle proprie possibilità.
Nella cittadinanza A tutti i cittadini sono a pari dignità, sia coloro che hanno portato un maggior contributo economico, sia coloro che non lo hanno fatto - ovvero la maggioranza dei damanhuriani - perché non disponevano di alcuna ricchezza.
Chi invece è disponibile a investire il proprio patrimonio in Damanhur, facendolo confluire nelle cooperative edilizie o in altre destinazioni collettive, concorda in ogni caso con la comunità l'utilizzo di questi beni, tutelando anche eventuali interessi legati a impegni precedenti nei confronti di genitori, figli, soci e persone terze. Ciò nasce dalla volontà di trovare una concordanza rispettosa tra il principio di condivisione comunitaria ed i desideri e le esigenze individuali.
Proprio in virtù di questo principio ci sono cittadini residenti che mantengono la proprietà individuale dei loro beni.
In conclusione, l'impegno etico che contraddistingue la cittadinanza residente damanhuriana prevede la scelta di anteporre il benessere collettivo a quello individuale; tuttavia la realizzazione di tale obbiettivo non va a detrimento dei singoli individui - perché innalzandosi la qualità della vita collettiva è implicito che i primi fruitori siano gli individui stessi - e ogni contributo economico avviene nel rispetto della scelta e delle necessità di ogni individuo.
Domande e R
Damanhur è un'università dello spirito in cui con umorismo e passione si sfidano i confini del sapere contemporaneo e il concetto di "impossibile" è costantemente sotto esame. I cittadini della Federazione studiano, esplorano e sperimentano, al fine di raggiungere una sempre più profonda comprensione dell'universo e del ruolo degli esseri umani. L'umiltà, la costanza, la capacità di stupirsi e la volontà di mettersi in gioco sono gli strumenti indispensabili per la realizzazione di ogni progetto di ricerca.
La società damanhuriana è strutturata in modo che la ricerca spirituale sia profondamente collegata alla vita di ogni giorno. Tutti i cittadini damanhuriani possono partecipare a gruppi di ricerca chiamati "Vie", una sorta di corporazioni socio-spirituali. La Via dell'Arte e della Parola, la Via dell'Oracolo, la Via della Salute, la Via Monacale, la Via dei Cavalieri, si occupano ognuna di specifici settori di ricerca e della loro applicazione pratica.
In un momento storico in cui molti popoli e razze si stanno estinguendo, rendendo l'umanità più povera di cultura e diversità, Damanhur sta creando un gruppo umano con unapropria espressione artistica, filosofica e culturale.
E' un nuovo Popolo fondato sulla valorizzazione delle differenze tra gli individui, differenze rese preziose e insostituibili proprio dal perseguimento di un obiettivo comune. Il Popolo di Damanhur non è unito da legami di sangue, ma daprofonde scelte spirituali.
I valori centrali che uniscono tutti gli appartenenti al popolo, sonola condivisione, la solidarietà, la gentilezza, il pensiero positivo e un impegno attivo per il risveglio dell'umanità su questo pianeta.
Quando si diventa cittadini si deve dare tutto ciò che si possiede a Damanhur?
No. Ci sono diversi livelli di cittadinanza - A, B, C, D - che possono essere scelti da chiunque voglia avvicinarsi a Damanhur. Ognuno di questi prevede un coinvolgimento diverso sia nella vita sociale sia nella condivisione generale, e quindi anche economica dei vari aspetti.
La persona che sceglie di diventare cittadino residente a tempo pieno, e di aderire completamente alla sperimentazione sociale - cioè che sceglie il livello di cittadinanza A - vive in case la cui proprietà appartiene a cooperative edilizie di cui i cittadini sono soci, e usufruisce di servizi che che sono nati grazie al contributo di tutti. Ogni cittadino residente beneficia quindi della ricchezza portata dagli altri e si impegna a contribuire con i propri mezzi ad accrescere la qualità della vita comune, a seconda delle proprie possibilità.
Nella cittadinanza A tutti i cittadini sono a pari dignità, sia coloro che hanno portato un maggior contributo economico, sia coloro che non lo hanno fatto - ovvero la maggioranza dei damanhuriani - perché non disponevano di alcuna ricchezza.
Chi invece è disponibile a investire il proprio patrimonio in Damanhur, facendolo confluire nelle cooperative edilizie o in altre destinazioni collettive, concorda in ogni caso con la comunità l'utilizzo di questi beni, tutelando anche eventuali interessi legati a impegni precedenti nei confronti di genitori, figli, soci e persone terze. Ciò nasce dalla volontà di trovare una concordanza rispettosa tra il principio di condivisione comunitaria ed i desideri e le esigenze individuali.
Proprio in virtù di questo principio ci sono cittadini residenti che mantengono la proprietà individuale dei loro beni.
In conclusione, l'impegno etico che contraddistingue la cittadinanza residente damanhuriana prevede la scelta di anteporre il benessere collettivo a quello individuale; tuttavia la realizzazione di tale obbiettivo non va a detrimento dei singoli individui - perché innalzandosi la qualità della vita collettiva è implicito che i primi fruitori siano gli individui stessi - e ogni contributo economico avviene nel rispetto della scelta e delle necessità di ogni individuo.
Domande e R
Il patrimonio immobiliare damanhuriano appartiene a due cooperative edilizie nelle quali i cittadini sottoscrivono quote sociali. Nel caso in cui un cittadino scegliesse poi di lasciare la comunità, potrà riscattare il valore in denaro delle quote conferite.
La scelta di mantenere i beni indivisi nasce dalla volontà di tutelare la proprietà collettiva, e consentire che l'ideale e le conquiste di Damanhur possano essere lasciati in eredità a coloro i quali vorranno proseguire questo sogno in futuro, siano essi figli e/o nuovi cittadini. Ogni comunità abita in un territorio che può comprendere una o più abitazioni dove vive il gruppo familiare.
Gli abitanti fruiscono delle migliorie realizzate dai cittadini che hanno abitato precedentemente le case, e sono a loro volta artefici di ulteriori modifiche che vanno a incrementare la qualità delle abitazioni.
Sì, a più livelli. I cittadini residenti sono proprietari innanzitutto delle proprie aziende, se imprenditori, e in ogni caso ciascuno gestisce in forma privata le proprie entrate economiche derivanti dal proprio lavoro o altro (es. rendite ecc.).
Ogni cittadino è proprietario di tutto ciò che attiene alla propria vita privata, es. auto, moto, camper, computer, tecnologie e quant'altro graviti intorno agli interessi personali e le passioni che ciascuno coltiva, come la musica, lo sport, gli hobby ecc.
Esistono anche cittadini residenti che sono proprietari o comproprietari di case, terreni ecc. dove abitano genitori, figli o persone terze, e che ovviamente non fanno parte delle cooperative edilizie damanhuriane.
Ogni damanhuriano si mantiene attraverso il proprio lavoro. Le attività svolte dai cittadini sono varie: vi sono persone impiegate in cooperative, in strutture sanitarie pubbliche e private, nella scuola pubblica o nei settori di pubblico impiego; vi sono liberi professionisti, artigiani, commercianti, dipendenti di aziende private, coltivatori diretti, operatori socio-sanitari, pensionati ecc. Alcuni cittadini - una minoranza - lavorano all'interno delle Associazioni che si occupano di promuovere servizi utili all'intera collettività.
Molte delle attività nate per migliorare la vita comunitaria - es. per abitare in case ecologiche con l'impiego di energie rinnovabili, per cibarsi di prodotti biologici ecc. - sono diventate aziende che oggi lavorano con successo anche per clienti esterni alla comunità.
Le attività e le aziende create dai cittadini sul territorio sono sostenute da tutti i damanhuriani, che in primis sono clienti gli uni degli altri. I servizi offerti infatti sono tanti, dal ristorante biologico alla parrucchiera, dalla pedicure ai trattamenti fisioterapici, dal negozio con prodotti alimentari biologici a produzioni artigianali e artistiche.
Le persone che si trovano sprovviste di lavoro fisso sono sostenute all'interno delle comunità di appartenenza, sia in ragione della solidarietà che unisce i damanhuriani, sia perché nelle comunità hanno tempo di occuparsi delle mansioni comuni, dal curare l'orto allo svolgere tanti lavori domestici, producendo per gli altri e prevenendo il senso di frustrazione che spesso colpisce gli inoccupati.
Le entrate economiche provenienti dai vari impieghi svolti dai cittadini sono ovviamente diverse, in ragione della legge del mercato che regola tutto il mondo produttivo, e ogni cittadino amministra il proprio stipendio come meglio ritiene.
Alle donne in maternità, agli studenti e a coloro i quali si trovano in difficoltà per motivi di salute o per età avanzata sono garantiti il sostentamento delle cure e delle spese necessarie al proprio mantenimento, grazie all'aiuto reciproco tra gli appartenenti alle famiglie-comunità.
I cittadini residenti vivono in comunità, ovvero nelle famiglie allargate di cui fanno parte dalle 15 alle 20 persone di tutte le età, e tra cui sono presenti coppie, singoli, genitori con figli. Le persone si scelgono tra loro sia per affinità sia per condivisione dei diversi progetti che caratterizzano le varie comunità. Tutte le scelte fatte in seno alle famiglie, comprese quelle economiche, vengono discusse e condivise tra tutti gli appartenenti.
Le varie spese relative alla gestione della casa - la manutenzione, il riscaldamento, l'alimentazione, i vari investimenti su casa e territorio ecc. - vengono suddivise in base alle diverse disponibilità economiche di ognuno. Se nelle comunità sono presenti persone che per vari motivi non producono direttamente un reddito – perché studiano, perché hanno difficoltà lavorative e/o di salute, perché svolgono attività di servizio – le spese correnti vengono sostenute economicamente dagli altri cittadini. Nel caso in cui più persone in contemporanea si trovino a non produrre direttamente un reddito, e la famiglia non sia in grado di provvedere economicamente alle necessità di tutti, interviene il sostegno solidale dell'intera Federazione di comunità.
I cittadini residenti offrono parte del loro tempo per attività volontaristiche di interesse collettivo. I campi di intervento sono molti: dalla realizzazione dei Templi dell'Umanità alla cura dei vari territori, dalla creazione di eventi artistici alle raccolte stagionali, e così via. In base alle proprie attitudini personali ogni cittadino può scegliere a quale attività partecipare, anche se lo spirito che anima il lavoro volontario – detto “terrazzatura” - è quello di essere disponibili alle esigenze presenti al momento. Molte opere sui territori - bonifiche, riqualificazioni ecc. - sono state realizzate con la partecipazione di tutti. Il lavoro volontario è infatti inteso come un bene prezioso al servizio degli altri e della società, ed è strumento concreto per elevare la qualità della vita generale.
Ogni damanhuriano svolge mediamente 24 ore di terrazzatura ogni mese, come valore simbolico dell'intero monte ore di un giorno, che viene dedicato alle necessità collettive.
Falco - Oberto Airaudi - è il fondatore e l'ispiratore di Damanhur.
In Damanhur è considerato guida spirituale della Scuola di Meditazione, di cui delega ad altri la conduzione ordinaria. All'interno della Federazione non riveste cariche di alcun tipo da molti anni. Pur mantenendo un ruolo marginale all'interno della struttura sociale, gli è riconosciuta la prerogativa di inserirsi attivamente nella dialettica tra i rappresentanti eletti dai cittadini e negli incontri ed assemblee pubbliche.
Il suo status di cittadino-fondatore lo svincola dalle prerogative degli altri damanhuriani. Falco ha un patrimonio proprio - che consta in diversi beni ed immobili - e vive in una casa di sua proprietà che è adiacente a una delle comunità di Damanhur.
La sua presenza non è vissuta dai cittadini come quella di un “guru” anzi, negli anni la sua politica è stata sempre orientata ad emancipare la comunità dalla sua figura.
La relazione tra Falco e i damanhuriani è improntata all'amicizia e al rispetto reciproco, ed ognuno si relaziona a lui come ritiene, così come con tutti gli altri cittadini.
Erroneamente il rapporto tra i damanhuriani e Falco viene descritto da alcuni come quello tra gli “adepti” e il “capo”. I cittadini di Damanhur non si riconoscono in questa descrizione, che toglie dignità alla propria capacità di scelta e di autodeterminazione di persone libere.
Sin dai primi anni, è in vigore la Costituzione damanhuriana, un corpo scritto di principi che, aggiornato nel corso degli anni, indica con chiarezza le regole con le quali le comunità e la Federazione di comunità si autogovernano.
Ogni comunità elegge ogni anno il proprio “reggente” - detto anche caponucleo - che si occupa di organizzare la vita familiare in armonia con le esigenze dei vari appartenenti, coordinando le attività all'interno della casa e del territorio agricolo. Le comunità che hanno affinità territoriali si riuniscono in regioni, alle quali sovrintende un “capitano” eletto annualmente.
Ogni sei mesi, i cittadini eleggono i “Re Guida”, in numero di due o tre, che sono ricoprono il ruolo di coordinamento generale della Federazione. L'elezione avviene per gruppi, all'interno della Scuola di Meditazione.
A chi viene eletto, ovvero alla persona che ha raggiunto la maggioranza dei voti, viene accordata la fiducia da parte di tutti i cittadini, e la piena delega a compiere scelte volte a far crescere le comunità e a sviluppare gli ideali comuni.
Ognuna di queste cariche ha la piena responsabilità delle decisioni che assume; al termine del mandato avviene una verifica dell'operato, durante la quale tutti i cittadini esprimono la loro opinione su quanto realizzato nel periodo trascorso.
Resta fermo il fatto che la condivisione è il fondamento di ogni scelta e direzione intrapresa in Damanhur: i candidati alla “reggenza” di una comunità presentano un programma sulla base del quale vengono eletti, mentre i Re Guida non presentano nessun programma perché le linee guida della Federazione seguono la traccia data già nel corso degli anni, e ogni nuovo orientamento significativo viene condiviso in tempo reale con tutta la cittadinanza.
Un altro importante organismo elettivo è il Collegio di Giustizia, che viene eletto non sulla base di un programma, bensì sulle riconosciute qualità dei Cittadini scelti. Il ruolo del Collegio di Giustizia infatti è quello di far rispettare i principi della Costituzione, dirimere eventuali controversie tra i Cittadini e tra questi e gli organismi stessi. Il Collegio di Giustizia vigila anche sull'attività svolta da ogni altro organo - Re Guida, Reggenti ecc. - e può sospendere ogni atto ritenuto illegittimo.
Perché Damanhur è un'entità presente nel territorio e desiderio dei suoi cittadini è quello di partecipare attivamente alla vita della Valchiusella e del Canavese, per portare il proprio contributo di esperienza e capacità di iniziativa. Per farlo, è stato fondato il movimento politico “Con te, per il paese”, che attualmente esprime diversi consiglieri in quattro Comuni della Valle in cui sono presenti nuclei damanhuriani. A Vidracco, il paese in cui si trovano la Damanhur Crea e i Templi dell'Umanità, oltre a numerose comunità, l'intero Consiglio comunale è formato da cittadini di Damanhur.
Peraltro, la Giunta e il Consiglio si muovono in totale autonomia rispetto a Damanhur, operando secondo lo spirito costruttivo, ambientalista e propositivo indicato nello statuto di “Con te, per il paese”, lavorando a beneficio della popolazione locale.
Certamente! Entrare in Damanhur è una libera scelta, come lo è la scelta del livello di cittadinanza che ciascuno ritiene più consono alle proprie esigenze e desideri. Analogamente, in qualunque momento chiunque può lasciare le comunità.
Chi se ne va ha diritto alla restituzione delle proprie quote delle cooperative edilizie, ma non al rimborso delle eventuali donazioni e liberalità con le quali ha scelto nel tempo di sostenere gli obbiettivi comunitari.
Già al momento in cui si diventa Cittadini queste condizioni, e le motivazioni relative, sono chiare: partecipare a Damanhur significa sostenere ideali comuni a beneficio di tutti, e chi se ne va lascia ciò che ha investito agli altri che arrivano.
Il principio di solidarietà è però valido anche nei confronti di chi se ne va: una regola di Damanhur stabilisce l'impegno della Federazione di comunità ad aiutare praticamente le persone che rinunciano alla cittadinanza e non hanno risorse, ovviamente se le condizioni e l'atteggiamento delle persone stesse lo permettono.
Tempio Tour fonte http://www.damanhur.info/
Tempio Tour fonte http://www.damanhur.info/
Al confronto, la famigerata Scientology è roba per educande...
RispondiEliminaio sono stato a damanhur nessuno ha tentato di convincermi a diventare cittadino,quello di scientology sono un po troppo insistenti
EliminaMescolare Ghandi con Osho è uno scherzo di pessimo gusto e denota pericolose lacune culturali.
RispondiEliminaQual'è il limite della tolleranza, per giustificare la libertà di pensiero?
Vorrei portare alla vostra attenzione un fatto che dovrebbe far discutere, ovvero come le notizie, troppo spesso parziali, personali, contraddistinte da fugaci conoscenze di poche persone riescano ad avvolgere la comunità damanhur in un alone etico-spirituale immeritato. La comunità damanhur non è etico-spirituale, ma una realtà magico-esoterica. Dico ciò perché molte notizie non prendono in considerazione la reale natura delle cose. Questo atteggiamento porta inevitabilmente a fraintendimenti anche molto fastidiosi ed offensivi nella libertà nella onestà intellettuale e morale altrui. E’ mio desiderio informarvi che le peculiarità della comunità damanhur non sono compatibili con il cattolicesimo e con qualsiasi altra confessione che ripudi la magia e le divinazioni. L'omertà impedisce agli addetti ai lavori di avvisare le persone dell’uso indiscriminato di magia, stregoneria, divinazioni e l’abiura dei sacramenti cattolici e non cattolici per adorare una divinità pagana, aliena. Di aver giurato obbedienza incondizionata al maestro, alla scuola di magia, alle loro regole ed hai fini della comunità, che si pone al di fuori di ogni legislazione e normativa sociale e religiosa. A suo tempo Monsignor Luigi Bettazzi espresse l’anatema contro coloro che ne facevano parte, asserendo l'uscita dal cattolicesimo ai membri della comunità. Il mio obbiettivo non è la critica negativa ma la coerenza nell’informazione, proprio in difesa di quella ostentata libertà di pensiero sbandierata come un vessillo della comunità. Trovo corretto aggiungere anche eventi di cronaca giudiziaria che hanno interessato il maestro spirituale e la comunità tutta. Mi riferisco alla condanna per evasione fiscale, alle cause di lavoro ed alla cronaca che ha messo in evidenza la chiusura del loro centro salute per irregolarità amministrative. Certamente non si può non aggiungere le inchieste mediatiche di RAI3 off the report ed il libro OCCULTO ITALIA. Comprendo che ognuno possa e debba esprimere le proprie opinioni dal proprio punto di vista, ma sempre restando nel tema dell’oggettività. Anche la comunità IL FORTETO è crollata sotto le inchieste giudiziarie, come la comunità ARKEON ha fatto la stessa fine, tutte e due interessate e legittimate in qualche modo da Sacerdoti e/o professionisti, che hanno messo ingenuamente a loro disposizione lo spirito di carità, di servizio ed amore. Così come loro, anche altre persone in buonafede si fidano di ciò che dichiarano, senza considerare che sono solo esternazioni di facciata. Trovo fondamentale l'onestà nel confronto, della comunicazione o relazione con le persone con le quali si stabilisce un dialogo, vuoi per lavoro, vuoi per puro diletto, vuoi per condivisione di una passione. Nascondere aspetti così determinanti in un dialogo aperto, sincero, propone solamente la malafede, una condizione sbilanciata di confronto in cui la parte interessata svolge solamente un ruolo fittizio per promuovere la propria comunità o filosofia, utilizzando la personale affabilità o educazione o disponibilità. Sono indignato ed amareggiato per la leggerezza con cui vengono pubblicizzati certi luoghi, minimizzate le situazioni quando non addirittura esaltate come solutorie dei mali del mondo. Se desiderate avere alcune informazioni diverse, visitate il sito: http://www.caproespiatorio.net
Franco Da Prato
Confondere Ghandi con Osho è un affronto ai grandi pensatori e dimostra una profonda ignoranza.
RispondiEliminaQual'è il limite della tolleranza, per giustificare la libertà di pensiero?
Vorrei portare alla vostra attenzione un fatto che dovrebbe far discutere, ovvero come le notizie, troppo spesso parziali, personali, contraddistinte da fugaci conoscenze di poche persone riescano ad avvolgere la comunità damanhur in un alone etico-spirituale immeritato. La comunità damanhur non è etico-spirituale, ma una realtà magico-esoterica. Dico ciò perché molte notizie non prendono in considerazione la reale natura delle cose. Questo atteggiamento porta inevitabilmente a fraintendimenti anche molto fastidiosi ed offensivi nella libertà nella onestà intellettuale e morale altrui. E’ mio desiderio informarvi che le peculiarità della comunità damanhur non sono compatibili con il cattolicesimo e con qualsiasi altra confessione che ripudi la magia e le divinazioni. L'omertà impedisce agli addetti ai lavori di avvisare le persone dell’uso indiscriminato di magia, stregoneria, divinazioni e l’abiura dei sacramenti cattolici e non cattolici per adorare una divinità pagana, aliena. Di aver giurato obbedienza incondizionata al maestro, alla scuola di magia, alle loro regole ed hai fini della comunità, che si pone al di fuori di ogni legislazione e normativa sociale e religiosa. A suo tempo Monsignor Luigi Bettazzi espresse l’anatema contro coloro che ne facevano parte, asserendo l'uscita dal cattolicesimo ai membri della comunità. Il mio obbiettivo non è la critica negativa ma la coerenza nell’informazione, proprio in difesa di quella ostentata libertà di pensiero sbandierata come un vessillo della comunità. Trovo corretto aggiungere anche eventi di cronaca giudiziaria che hanno interessato il maestro spirituale e la comunità tutta. Mi riferisco alla condanna per evasione fiscale, alle cause di lavoro ed alla cronaca che ha messo in evidenza la chiusura del loro centro salute per irregolarità amministrative. Certamente non si può non aggiungere le inchieste mediatiche di RAI3 off the report ed il libro OCCULTO ITALIA. Comprendo che ognuno possa e debba esprimere le proprie opinioni dal proprio punto di vista, ma sempre restando nel tema dell’oggettività. Anche la comunità IL FORTETO è crollata sotto le inchieste giudiziarie, come la comunità ARKEON ha fatto la stessa fine, tutte e due interessate e legittimate in qualche modo da Sacerdoti e/o professionisti, che hanno messo ingenuamente a loro disposizione lo spirito di carità, di servizio ed amore. Così come loro, anche altre persone in buonafede si fidano di ciò che dichiarano, senza considerare che sono solo esternazioni di facciata. Trovo fondamentale l'onestà nel confronto, della comunicazione o relazione con le persone con le quali si stabilisce un dialogo, vuoi per lavoro, vuoi per puro diletto, vuoi per condivisione di una passione. Nascondere aspetti così determinanti in un dialogo aperto, sincero, propone solamente la malafede, una condizione sbilanciata di confronto in cui la parte interessata svolge solamente un ruolo fittizio per promuovere la propria comunità o filosofia, utilizzando la personale affabilità o educazione o disponibilità. Sono indignato ed amareggiato per la leggerezza con cui vengono pubblicizzati certi luoghi, minimizzate le situazioni quando non addirittura esaltate come solutorie dei mali del mondo. Se desiderate avere alcune informazioni diverse, visitate il sito: http://www.caproespiatorio.net
Franco Da Prato