venerdì 2 novembre 2012

UNA PARTITA TRUCCATA: MONIA BENINI




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Poco tempo fa abbiamo visto come le decisioni e i provvedimenti che si riversano addosso ai paesi membri dell’Unione Europea(cioè anche a noi) siano principalmente determinati dalle ‘indicazioni’ del Fondo Monetario Internazionale. E’ quindi lecito chiedersi chi decide veramente. Nell’FMI, tutti i paesi in possesso di una Percentuale di Partecipazione hanno accesso al Board Of Governors.


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Il peso del voto corrisponde alla percentuale di partecipazione dello Stato membro. All’FMI partecipano 186 paesi, con percentuali di voto – dato l’elevato numero di partecipanti - spessissimo irrisorie (da prefisso internazionale, 0,00…%). Però gli USA da soli detengono il 17,22% e quindi hanno un peso relativo davvero consistente. Se poi i paesi europei, che detengono un buon 22% se messi tutti insieme, scelgono di appoggiare l’orientamento degli Stati Uniti, ci troviamo di fronte a un peso enorme di condizionamento a livello globale.



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Per il peso del proprio voto nell’FMI, il governatore di maggior importanza del Board Of Governors è  dunque Tim Geithner (Segretario del Tesoro USA), insieme al suo vice Ben Bernanke (attuale presidente della FED). Per capire che tipo di potere detiene Timothy F. Geithner e che tipo di direzione vuole dare al board of governace, basta guardare la vicenda che vede protagonista l'ex Presidente del FMI il sig. Strauss-Khann. Egli aveva dichiarato che il FMI doveva cambiare rotta, uscendo dai vecchi accordi presi a Bretton Woods nel luglio del '44 dove fu deciso che il Dollaro doveva essere usato da tutte le nazioni aderenti al FMI come moneta unica di scambio. Questo avrebbe aperto le porte alle nuove economie emergenti (BRICS: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) e avrebbe anche dichiarato il fallimento totale dell'economia USA indebolendo il dollaro ai minimi storici della sua valuta. Guarda caso, mentre ancora i media parlavano di un suo tentativo di silurare il dollaro, Strauss-Khann è stato coinvolto in uno scandalo a sfondo sessuale proprio in territorio americano e, senza esitare, il tesoriere statunitense Tim Geithner ha chiesto subito le dimissioni del francese da presidente del FMI bloccando così la rivoluzione all'interno dell’organismo e la paventata cessione di potere alla guida mondiale dell'economia alle nuove nazioni. Ma approfondiamo ancora di più chi è Geithner. Già amministratore delegato della Federal Reserve, in precedenza aveva lavorato anche per la Kissinger Associates. E’ stato membro della Trilaterale e oggi siede all’interno del Gruppo dei Trenta, di cui faceva parte anche Tomaso Padoa Schioppa, quando fu colpito da infarto durante una cena in Italia (forse al famoso momento del caffè?), mentre era in carica come consigliere economico con poteri speciali del governo greco. Ma per tornare a Geithner, egli fa inoltre parte del gruppo dirigenziale del presidente Obama e del Council on Foreign Relations di cui ho già avuto modo di parlare qualche settimana fa. Accusato di truffa fiscale, Geithner ha anticipato che potrebbe lasciare la carica e in caso di vittoria alle presidenziali di Romney, è già pronto a sostituirlo un candidato di fiducia dello stesso sfidante di Obama, di nome Erskine Bowles che, da quanto è dato sapere, è già stato direttore della General Motors e della multinazionale farmaceutica Merck, ed è uno dei massimi dirigenti del colosso Facebook, nonché figura di riferimento apicale nella banca Morgan Stanley. Il tutto quindi in perfetta continuità con un sistema che deve blindarsi per poter continuare a barare.



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Quindi, quando facciamo i conti e alla fine dello stipendio ci rimangono ancora troppi giorni del mese, quando siamo costretti a chiudere la serranda della nostra impresa, quando i nostri giovani si accorgono che non hanno futuro e i nostri pensionati si vedono derubati della minima decenza di vita…pensiamoci. Dipende molto anche da questi personaggi, da questi colossi internazionali come il Fondo Monetario o la Banca Centrale Europea. Li percepiamo distanti, lontani, apparentemente insignificanti di fronte alla vastità dei nostri problemi quotidiani, della nostra difficoltà per sopravvivere. Ma è giusto saperlo e capirlo, altrimenti continueremo a giocare una partita truccata, fingendo di risollevare le nostre sorti con una gita a Roma o con una crocetta su chi ci spacciano come il meno peggio di turno. Invece è proprio il momento di abbandonare il tavolo e di cambiare gioco, altrimenti continuerà a vincere il banco, o meglio…le banche.