Amare un manipolatore: ovvero dalle stelle all'inferno


Innamorarsi di un manipolatore può essere all'inizio un'esperienza travolgente, appassionante, che ti fa sentire vicina al conquistarti un posto in prima fila nell'Empireo. Quasi senza avvedertene ti trovi però a precipitare in un gorgo scuro di segreti e bugie, progressivamente sempre più scomoda e confusa...
E' un amore tossico e come tale avvelena la vita.
Chi è costui? E' possibile tracciarne un profilo? Questo articolo tenterà di rispondere a questi due quesiti.

Il narcisista-manipolatore (userò indistintamente l'uno o l'altro dei termini) tende a lanciare una sfida irresistibile: la sfida dei paradossi.
Ci seduce offrendo il meglio di sè e nel contempo, per quanto inizialmente "a spizzichi e bocconi", un assaggio del suo peggio (le parti più fragili di sè) di cui "umilmente" sembra dispiacersi. Ci mette alla prova.
Ci affascina con le sue doti intellettuali e di affabulatore, con momenti imprevedibili di romanticismo e di outing sapientemente alternati a momenti in cui emerge purtuttavia lo scarso equilibrio, con eventuali attacchi di collera (rivolti però all'esterno della coppia in modo che appaiano giustificabili se non giustificati) in cui confesserà tutta la sua dipendenza, il disperato bisogno di comprensione e di accoglienza, istigando la nostra commiserazione e il maternage.
Un tale tipo di uomo solleciterà l'istinto di cura materna soprattutto in quel tipo di donna troppo disponibile e indulgente che, sotto sotto, ha poca stima di sè ed è avvezza a controllare il caos (di una famiglia originaria disturbata ove abbiano regnato disfunzioni) nella convinzione illusoria che il costante sacrificio nell'attesa (della "riparazione" dell'oggetto d'amore) verrà alfine premiato: il risarcimento sarà l'Amore.
Il premio sarà riuscire ad essere amate...amando (meglio se soccorrevolmente ed a qualunque costo).
Ma amando troppo e troppo pervicacemente, ad onta della realtà di un uomo che sente il bisogno di dominare la propria partner costringendola in un rapporto di sudditanza sempre più stretto, pressante e manipolatorio, la donna finirà con l'essere vittima sempre più accerchiata, vessata e isolata fino allo sfinimento o ...alla fuga.
Il comportamento di un siffatto uomo è, a ben guardare, un comportamento perverso ,fondatosull'inazione e sulla rinuncia, per cui tutto ciò che succede deve succedere per la promozione e per responsabilità dell'Altro.
Incapace di autocritica. Non si vede. Come Narciso, allo sguardo dell'Altro come superficie specchiante in grado di rimandargli un'immagine di sè eventualmente riveduta e corretta, preferisce la superficie ferma dello stagno che ne rifletta un doppio fedele ai propri stereotipi.
Difende strenuamente il proprio Io (l'imago di come pretenderebbe di esser visto nel folle tentativo di ricavarne la percezione di sè come di un essere perfetto: io-dio) utilizzando massivamente meccanismi di difesa quali la proiezione e la negazione, grazie ai quali interpreta e mistifica la realtà trasformandola in maniera capziosa e funzionale alle sue deliranti esigenze. Egli è abile come nessun altro nel respingere "fuori di sè" ogni critica. E' insuperabile nell'arte del camuffamento, della mimesi, del "tirarsi fuori"o nell'agire-a-coté. E' maestro nel "ribaltare la frittata". Per sè trova sempre mille giustificazioni e sa venderle come plausibili.
Ribalta i ruoli, capovolge le situazioni con sconcertante maestrìa; ti spiazza e poi ha buon gioco nel farti sentire inadeguata, in difetto e colpevole.
Il manipolatore è un fulgido esempio di millantatore egocentrico.
Mantiene la sua posizione di leadership spendendo la propria supposta onnipotenza nell'esercizio della seduzione senza scrupoli.
Non dice mai di no, a parole non si tira mai indietro, fingendosi generoso. Ma generoso non è chi chi si finge altruista accogliendo qualunque richiesta e offrendosi di intervenire persino a posteriori ("se lo avessi chiesto a me ..."); altruista è chi si dà pena operativamente per mantenere la promessa data.
Pressappochista, disordinato, ha scarso senso del tempo ("ci penserò domani", e intanto ..tempus fugit) e della concretezza; promette senza verificare se potrà tenere fede alle profferte, anche grandiose, con le quali si è sbilanciato.
E' un abile ragno, paziente e geometricamente accorto nel tessere la sua sottile, invisibile, ineludibile, micidiale tela. Procede in maniera lenta e graduale, invischiando la sua preda giorno dopo giorno ma inesorabilmente finchè questa, confusa-spersonalizzata-paralizzata, finisce nella più totale sudditanza psicologica.
Il borderline (anche questo è un sinonimo, per quanto più tecnico, come potrebbero esserlocarattere schizoide, personalità dissociata paranoide, ecc.) soffre di "disfunzione cognitiva", vale a dire che percepisce e interpreta la realtà in modo alterato, difforme a come questa si presenta. A suo uso e consumo (tende ad accentrare tutto intorno al suo ego) la riscrive, senza avvedersi delle deformazioni e distorsioni effettuate.
I propri "difetti", insopportabili da ascrivere a se stesso (dato il bisogno supercompensatorio di sentirsi pressocchè infallibile e onnipotente), vengono proiettati sull'Altro che, ad onta di ciò che fa o dice anche con la migliore benevolenza, diventa così il nemico.
Non è mai colpevole, mai responsabile, il colpevole è sempre l'Altro. Può capitare di intercettare qualche "segnale"di disturbo della personalità pregresso. Se per es. vi sia stato confidato che il vostro lui (unico figlio maschio, residente lontano dalla Lombardia) all'età di 5 anni, di fronte alla madre intenta a sgridarlo, si fosse scagionato con le braccina alzate in segno di resa dichiarando: "non sono stato io, è stato il mio fratello di Milano!", beh...tenetene conto. Se poi veniste a sapere che il suddetto escamotage veniva da lui utilizzato reiteratamente, e con successo, per evitare di ammettere la propria responsabilità in ciò di cui veniva accusato, fareste bene ad allarmarvi.

-Formidabile adulatore, è attratto dalla vulnerabilità della partner
Ha buon gioco perchè non conosce limiti all'esagerazione e alla mitomania (se vi affiderete a lui, tutto sarà possibile; lui è il vostro Principe Azzurro e, se accetterete di essere la sua Regina, lui vi salverà. Ma dovrete guardare a lui con il massimo della vostra attenzione ammirata, avendo cura di farlo sentire sempre "al centro"). Siete sicure di voler stare a questo gioco, ma soprattutto di poter stare a questo gioco? E ancora, pensate che il gioco valga la candela ?!

-Vi sembrerà romantico e capace di un cuore tenero
perchè è facile a commuoversi in superficie, ma non in profondità. Potrete riconoscergli una particolare attitudine a mutare in fretta i suoi stati d'animo (dal pianto alla repentina consolazione e viceversa), ma si rivelerà refrattario a riconoscere la vostra sofferenza. Tenete presente che pretenderà di mantenere in ogni caso il primato anche nella malattia e nella sofferenza. Vi capiterà con l'andar del tempo di riconoscergli uno sguardo freddo e raggelante, privo di emozioni. Potrebbe essere il preludio ad una esplosione di rabbia funesta e pericolosa.
In quei frangenti vi accorgerete dell'assoluta e inusitata arbitrarietà delle parole, vittime innocenti ed impotenti della sua capacità di manometterle nel loro significato. Lui sarà capace di stravolgerle all'insegna del sembiante. Le vostre parole non significheranno più ciò che intendevate.

-E' egocentrico e vile. E' sempre in competizione e "pretende di star sopra come l'olio"
In fase di innamoramento la vostra ammirazione sarà così grande che farete fatica ad accorgervene.
Interrogatevi se potrete notare che, soprattutto in presenza di terzi, tenderà ad accentrare le attenzioni. Nelle discussioni tenderà a non lasciarvi voce e finirà col monopolizzare il discorso su temi scelti da lui. L'altrui opinione, e segnatamente la vostra, conteranno poco o nulla.
Poichè tende a plagiare, non accetterà opinioni diverse dalla propria. Non ascolta, parla. Più che parlare pontifica, spesso, vigliaccamente, su temi in cui solo lui è competente. Nella fase del dopo-conquista, vi avrà talmente soggiogata che si permetterà di mancarvi di rispetto sempre più fino ad essere brutale e sarcastico (non ironico!) e a spiazzarvi con affermazioni bugiarde e distorcenti che avranno l'intento di farvi apparire visionaria, bugiarda e mitomane o semplicemente esagerata, teatralmente imprecisa e comunque poco aderente alla realtà dei fatti. Si fa beffe delle vostre opinioni e del vostro stato d'animo, di fatto vi umilia o vi denigra.
Al massimo, in fase di conquista, poichè si fa bello nel potervi esibire, vi lascerà spazio solo se vi comporterete in qualche modo come un' eco rafforzativa delle sue affermazioni (ricordate Eco, la ninfa che si innamorò di Narciso nel celebre mito?).
Se oserete obiettare vi pianterà il muso e vi umilierà con la diffamazione o con una sequela di improperi. La sua è infermità emozionale.

-Tutto deve partire da lui stesso, anche il desiderio del sesso
Non rispettare i vostri tempi e il vostro desiderio è un segnale premonitore che allude ad una mancanza di rispetto di fondo, suscettibile di degenerare in una permanente querelle (non mi ami abbastanza, mi tradisci, sei frigida, hai dei problemi, ecc..) fino alla violenza.

-Rifiuta ostinatamente la responsabilità e, ancorpiù, la colpa.
Tende alla deresponsabilizzazione, perciò non sceglie mai e manda avanti voi affinchè siate voi ad esporvi e qualunque cosa in seguito abbiate scelto, corrisponderà ad una scelta che lui avrebbe operato diversamente e, potete giurarci, assai meglio.
Nel quotidiano, se qualcosa gli va storto, osserverete che con i più insostenibili bizantinismi, addosserà la colpa sempre e comunque a voi che vi troverete ad incarnare sempre più spesso il ruolo di capro espiatorio, di pungingball della famiglia.

-Ha un atteggiamento negativo verso le donne.
Di fondo è un misogino, ma farà di tutto per camuffare il suo atteggiamento negativo verso le donne, per esempio vantandosi scherzosamente (state accorte se fosse un leit-motive ossessivo) di essere il Presidente Onorario dell'Associazione Maschilista Internazionalista Enrico VIII.
Indulge con dovizia nell'utilizzo di stereotipi maschili sulle donne con la stessa facilità con cui, alternativamente, vi farà credere tutta la sua ammirazione e il suo rispetto per il genere femminile o, meglio, per Voi in quanto migliori di tutte le precedenti donne della sua vita. Il suo metodo è la lusinga, ma cade nella contraddizione (predica bene e razzola male) e nell'incoerenza (dice una cosa e ne fa un'altra).

-E' pervaso dalla fretta di reificare la sua vittima .
Vi tramuta il più rapidamente possibile in un suo possesso una "cosa "sua . All'inizio non si scopre, l'incantamento deve essere massimo; quando tuttavia si sente sicuro di aver fatto di voi una "cosa sua", al chiuso delle mura domestiche dismettendo ogni prudenza e consentendosi di gettare l'inutile maschera, se in collera, usa il ricatto dell'intimidazione fino alla violenza psicologica e verbale prima che fisica. Prima o poi il suo volto demoniaco vi si profilerà davanti in tutta la sua paralizzante incombenza. Caduta la maschera della faccia pulita, quando il suo corpo si facesse rigido, con un sorriso rigido stereotipato e sardonico, lo sguardo torbido e accigliato, aspettatevi uno scoppio d'ira, perciò non provocatelo, non parlategli (gli sembrerà comunque che vogliate entrare in polemica). In quel frangente è asservito ad un tirannico padrone interiore che lo priva della facoltà di intendere e di volere, può perdere l'autocontrollo, ha il diavolo in corpo. (Diavolo-da diaballein- è dividere ma anche calunniare e diabolos è colui che separa l'uomo da Dio inteso come infinita bontà e Amore ).

-Quando siete in compagnia , il suo comportamento con voi è pressocchè ineccepibile.
In presenza di altre persone vi usa il massimo del rispetto, casomai apparirebbe lui come vittima, nel caso voi osaste fare la risentita o cercare comprensione e alleanza nei presenti, riservando i propri comportamenti violenti a quando sarete soli e non ci saranno testimoni.

- Tende a controllarvi e a controllare tutto. E' lui il leader anche nella coppia.
All'inizio della relazione vi stupirà con effetti speciali. Vi circuirà con piccole attenzioni utili e piacevoli (aprivi lo sportello dell'automobile dalla parte del passeggero), si rivelerà provvidenziale e comodo nel volersi far carico di tutto, anche degli aspetti finanziari. Attenzione: è il suo bisogno di controllare tutto per esautorarvi progressivamente di ogni autonomia. Vi darà suggerimenti di finanza, ma è difficile che vi conceda di accendere un conto corrente comune, a meno che non abbia in mente per esempio di attingervi più abbondantemente di quanto facciate voi riservandosi nel contempo un suo proprio c/c al quale voi tuttavia non avrete mai in alcun modo accesso. Vorrà suggerirvi come abbigliarvi, come muovervi, chi frequentare (potreste ben presto trovarvi costrette a mollare le vostre amicizie a favore di quelle di lui, metterà zizzania tra voi e i vostri parenti insinuando osservazioni negative...), potrebbe incoraggiarvi ad appoggiarvi a lui economicamente spingendovi a licenziarvi. Man mano arriverà a plagiarvi senza che nemmeno ve ne accorgiate.
Potrebbe sembrarvi un sollievo poter delegare a lui e scoprirlo tanto efficiente.

-E' possessivo, intrusivo e geloso: vi controlla.
Telefona spesso, per motivi insignificanti. Vi fa credere di aver bisogno di tenersi costantemente in contatto chè vi pensa di continuo, ecc. In verità vi tiene sotto controllo (dove siete, con chi, che cosa state facendo...). Insisterà perchè trascorriate quanto più tempo vi è possibile vicino a lui. Con tutta probabilità, appena conosciuti, vi avrà chiesto tutto della vostra vita sessuale e affettiva passata.
Con l'andare del tempo vi farà sentire il suo fiato sul collo, esigendo il sacrificio di ogni vostro spazio di libero movimento e di ogni vostro ritaglio di tempo, per consolidare il suo compulsivo bisogno di controllo. (Potrebbe financo risentirsi, e non poco, se vi vedesse intente a ricamare, a lavorare a maglia o all'uncinetto in un tempo sperperato ed inutile come tutto il tempo che non gli sia personalmente dedicato quando lui vi sia vicino).
Poichè manca di fiducia in se stesso e si sente scarsamente competitivo con gli altri maschi, vi pretende tutta per sè, e sta bene attento che non vi mettiate nella condizione di brillare di luce propria. Potrete brillare solo quando vi metteste in luce come un suo trofeo.
Vi esibisce volentieri nella vostra qualità di amanti, protette e cheerleader del maschio-alfa, ma riserva per sè solo certi ambienti, situazioni e frequentazioni; in quei casi il vostro ruolo è quello di Cenerentola, accanto alla cenere del camino, e vi esclude. Rischierete di trascorrere troppo tempo "en attendent Godot".

-E' cangiante come uno Zelig.
Soprattutto all'esterno, si cela sotto la maschera di volta in volta scelta come la più opportuna. (Per es.di fronte a un prelato si dichiarerebbe credente, osservante e praticante anche nel caso si fosse precedentemente presentato a voi come ateo e mangiapreti...).

-La sua generosità vi mette a disagio perchè vi fa sentire in debito.
Vi offre regali che non corrispondono ai vostri desiderata e vi rende dei servigi senza chiedervi il parere in maniera tale che finiate col sentirvi in debito nei suoi confronti.(per es. potrebbe farvi la sorpresa di aver sostituito la vostra fedelissima adorata automobile con un'altra di tutt'altro genere confacente alle sue esigenze - più adatta per esempio ad essere usata da lui quando lui avesse bisogno di sostituire la propria ferma in riparazione e, statene tranquille, in quell'occasione trascurerà di valutare che a voi serve, la pretenderà e basta nel mentre voi rimarrete a piedi).

-Non applica a se stesso lo stesso metro che adopera per gli altri.
Quod licet Iovi non licet bovi. Quel che è lecito a lui stesso, non è lecito agli altri, meno che mai a voi: non preavvisarvi mai della sua assenza ai pasti, dei suoi rientri dal lavoro (potrà arrivare a casa con ore e con l'andar del tempo anche con giorni di ritardo, avrà sempre delle "buone" giustificazioni). Ma provate ad essere voi quella scorretta, provate ad essere voi in ritardo! Lo potreste vedere trasfigurarsi andando su tutte le furie. Le sue necessità sono sempre insindacabili, le vostre, quantunque davvero rare e occasionali, saranno sempre capziose e inaccettabili. Troppo elastico con se stesso, per niente elastico con l'Altro.
Osservatelo, per esempio, alla guida: lo vedrete massimamente collerico, intollerante ed ipercritico nei confronti di una condotta di guida altrui meno che perfetta, nel mentre a lui è concesso ogni sgarro, anche il più imperdonabile e plateale. Per sè ha sempre una ottima giustificazione anche quando abbia trasgredito i più ovvi dettami del Codice della Strada, del Codice Civile e financo di quello Penale.

-Spesso fa uso smodato del rischio (perchè trascura di considerarlo)
Fa uso smodato di alcol, di droga o dell'azzardo. Il suo Io ipertrofico lo fa sentire esente dalle conseguenze anche le più oggettivamente e probabilmente catastrofiche. Si sente pressocchè immune dalle conseguenze di una sua condotta trasgressiva che anzi lo solletica e che tende a praticare con finta innocenza nel più totale spregio dei diritti altrui. Tanto a lui è concesso tutto.

Alla fine il vostro spaesamento sarà infinitamente grande. Quando avrete perso l'orientamento perchè niente sarà come sembra, verrà il momento che lui avrà la percezione di poter essere abbandonato, avrà paura di perdervi. A quel punto sarà animato da una pulsione più che mai distruttiva: muoia Sansone con tutti i filistei! Se avrete una figlia sarà con lei più che mai seduttivo, cercherà di conquistarla alienandovela. E' conquista per il possesso. E' possesso travestito da amore.
A quel punto, quando gli sarà riuscito di spoliarvi della vostra lucidità, della vostra autonomia, delle vostre risorse e dei vostri mezzi (perchè no, anche economici) tenterà con tutti i mezzi di distruggervi.
Non lasciatevi intrappolare. La sua strategia consiste nell'operare abilmente, al fine di indurvi ad alzare progressivamente il vostro personale livello di resistenza al dolore. Non immolatevi fino al martirio, mettere lo stop spetta a voi.
Amare, a-mors (alfa-privativo + morte), è possibile paradossalmente a patto di non temere l'abbandono quale sinonimo di morte, nè la sua rappresentazione metaforica denominata non per caso petit-mort (la "piccola-morte"orgasmica). E' per questo che riuscire a farsi amare da chi sia impossibilitato ad abbandonarsi all'altro temendo di perdersi, risulta impossibile.
L'amore è d'altronde, per definizione: biunivoco, sincrono e simmetrico. Non può essere sbilanciato e non può fondarsi su un rapporto di sudditanza e relativa dominanza!
Un'ebrea, sopravvissuta alla persecuzione nazista e al campo di sterminio, intervistata qualche tempo fa, con una simpatica e coraggiosa autoironia, ricordò una filastrocca della sua infanzia : "Hai paura dell'Uomo Nero? Che follia, se arriva filo via!"

Licia Crosato - Psicologa Psicoterapeuta

http://liciacrosato.blogspot.it/2011/03/amare-un-manipolatore-ovvero-dalle.html

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