SIAMO NELLA FASE DECISIVA,Ora abbiamo bisogno di uomini veri
NOI O IL POTERE. SCEGLI
Siamo nella fase decisiva.
Milioni di persone conoscono la vera realtà e altri milioni hanno compreso, o anche solo intuito, che questo mondo ha qualcosa che non va, qualcosa di malato, deviato, dis-umano.
Abbiamo scoperto di giocare una partita truccata ed è per questo chi gestisce il sistema ha paura.
La paura di chi ha il potere, quello vero, quello che permette di imporre la morte di milioni di persone con poche parole, è misurabile attraverso il livello di violenza, più o meno palese, più o meno crudele, esercitata nei nostri confronti.
Eclatanti esempi della violenza utilizzata dal sistema sono le proposte di legge degli ultimi mesi, da quelle che vogliono impedirci di poter diffondere la realtà dei fatti storici, a quelle che stabiliscono che il non-normale è più normale del normale a quelle che impediranno, probabilmente, di scambiarci informazioni anche sulla rete o di dire liberamente la nostra opinione anche sull’Europa e sull’euro. Il diritto, figlio dell'attività dello spirito umano, strumento nato per gestire, migliorandola, la vita collettiva, si è trasformato nel mezzo preferito dal sistema per ingabbiarci e limitarci.
All'uso distorto e degenerato del diritto si accompagna la violenza fisica, quella palese, e mi riferisco anche e soprattutto all' “incidente” stradale subito da Antonio Marcianò. Antonio e Rosario Marcianò si impegnano da anni e con coraggio nello scoprire e diffondere la verità sul fenomeno delle scie chimiche e proprio per questo hanno subito e subiscono insulti, molestie, intimidazioni da parte dei servi di un sistema che colpisce pochi per colpirne milioni. Se noi lo permetteremo.
E' bene chiarirlo una volta per tutte: chi ha in mano il potere, chi DAVVERO prende quelle decisioni poi vigliaccamente eseguite dai loro servi, chi ha deciso di stringere la morsa per strappare agli Stati ogni residuo di indipendenza usurpandone i poteri, chi ha deciso di toglierci ogni briciola di libertà non solo vuole renderci completi schiavi ma vuole anche il nostro totale abbruttimento fisico, morale, spirituale
Chi detiene il potere vuole svuotarci da tutto ciò che contraddistingue gli esseri umani dagli animali.
Ci vogliono schiavi. E bestie.
E' ora di dirlo con tutta la voce che abbiamo in corpo, di comprenderlo e diffonderlo per poter finalmente agire di conseguenza.
Si può utilizzare egoisticamente una bestia solo come mezzo di trasporto, soltanto per i propri personali scopi, difatti; volendo, un cavallo lo si può sovraccaricare di materiale da trasportare per chilometri, fin quasi allo stremo. Ma frustrarlo ai fianchi, far uscir fuori il suo sangue, picchiarlo selvaggiamente anche dopo che ha svolto il lavoro, picchiarlo fino a fargli piegare le ginocchia, fino a farlo accasciare esanime al suolo, significa che non lo si vuole utilizzare SOLO come mezzo di trasporto, come schiavo.
Significa che si è mossi da ODIO profondo nei suoi confronti. Un odio cieco e viscerale.
Ed è cosi che si comportano gli uomini attualmente al potere, quei componenti di quelle antiche dinastie che per secoli si sono infiltrate e poi hanno gestito, guidato, le sorti di intere nazioni. E non si fermeranno se noi non li costringeremo a fermarsi, se noi non li contrasteremo energicamente ed efficacemente, se noi non riusciremo a trasformare le nostre parole in fatti superando finalmente inutili divisioni e dannosi egoismi, vincendo la vigliaccheria che ci paralizza.
Chi non crede ancora che questa sia una guerra fra chi vuole ripristinare quel naturale e sano ordine che per millenni ha permesso al genere umano di vivere e di creare, quell'ordine che per millenni ha permesso all'uomo di esprimersi, di migliorare la sua realtà, di essere libero poiché al servizio del creato, e chi vuole il caos distruttivo, chi non crede che questa sia una reale spietata guerra fra la vita e la morte o è un illuso o è un ignorante o entrambi. In ogni caso ugualmente subirà gli effetti di questa guerra; e chi invece ha deciso consapevolmente di nascondere la testa sotto la sabbia è bene che sappia che la codardia non lo salverà.
Certo - si potrebbe obiettare - la codardia, almeno nei casi estremi, fa vivere a volte qualche anno in più, ma chi afferma ciò cade nella tipica trappola di noi uomini “moderni” del ventunesimo secolo: noi dimentichiamo troppo spesso che l'unica cosa certa nella vita è la morte, che la nostra morte ci è vicina e ci accompagna fin dalla nascita senza mai toccarci, fino al momento in cui avvertiamo quel tocco e senza bagagli o valigie dovremo partire per il grande viaggio nei mondi sconfinati dell’aldilà.
Eclissati nella propria codardia si potrebbe anche vivere, forse, per qualche anno in più, magari ben nascosti dietro uno scudo di egoismo, ma la morte prima di prenderci per mano si diverte a far proiettare alla mente le immagini a ritroso della propria vita: egoismi, pochezza, codardia, assenza di dignità divengono allora torture insopportabili a cui stare di fronte.
La dignità è definita come: “Considerazione in cui l'uomo tiene se stesso e che si traduce in un comportamento responsabile, misurato, equilibrato”.
Quindi si sputa sulla propria dignità quando si va a elemosinare un lavoro, non si ha dignità quando si ha paura di dire la verità, non si ha dignità quando si comprano giornali e riviste gestite dagli schiavi del sistema, non si ha dignità quando si accende la tv, non si ha dignità se non si è pronti a rischiare per salvaguardare quella aberrante parola pronunciata dagli stupidi per gli stupidi: la “reputazione”. Non si ha dignità se pur avendo capito che ora è in gioco il proprio futuro e quello delle generazioni che verranno, si rimane con le mani in mano.
Si è già persa la dignità e non si è perciò esseri umani ma solo proiettate ombre di bestie se si lascia da solo chi da anni si batte per la verità e per il bene degli italiani. Non si ha dignità se non si decide che si è responsabili del proprio e dell'altrui futuro o non si è pronti a passare dalle parole ai fatti.
Noi siamo gli occhi, le bocche, le braccia, la forza del potere. Senza di noi non possono fare nulla, sono solo pochi uomini, pochi, feroci e parassiti sanguisughe.
E loro lo sanno bene, per questo hanno paura. Hanno paura di vederci agire in maniera pacifica, uniti, insieme, organizzati. Hanno paura di vederci decidere di non dare più il nostro consenso al nostro dissanguamento, al nostro sterminio, hanno paura di vederci decidere che ora i nostri occhi, le nostre bocche, le nostre braccia sono al NOSTRO servizio. Hanno paura di vederci decidere di tornare ad aiutarci reciprocamente, come per decine di secoli avvenne.
Hanno paura di vederci agire uniti, compatti, determinati.
Ora abbiamo bisogno di uomini.
Ma esistono ancora gli uomini veri?
Lo vedremo nelle settimane e nei mesi che verranno.
Al momento giungono solo flebili segnali.
"Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio. Se si fa una cosa apertamente, si può anche soffrire di più, ma alla fine l'azione sarà più efficace. Chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince.
(Gandhi)
AM
http://altrarealta.blogspot.it/
Siamo nella fase decisiva.
Milioni di persone conoscono la vera realtà e altri milioni hanno compreso, o anche solo intuito, che questo mondo ha qualcosa che non va, qualcosa di malato, deviato, dis-umano.
Abbiamo scoperto di giocare una partita truccata ed è per questo chi gestisce il sistema ha paura.
La paura di chi ha il potere, quello vero, quello che permette di imporre la morte di milioni di persone con poche parole, è misurabile attraverso il livello di violenza, più o meno palese, più o meno crudele, esercitata nei nostri confronti.
Eclatanti esempi della violenza utilizzata dal sistema sono le proposte di legge degli ultimi mesi, da quelle che vogliono impedirci di poter diffondere la realtà dei fatti storici, a quelle che stabiliscono che il non-normale è più normale del normale a quelle che impediranno, probabilmente, di scambiarci informazioni anche sulla rete o di dire liberamente la nostra opinione anche sull’Europa e sull’euro. Il diritto, figlio dell'attività dello spirito umano, strumento nato per gestire, migliorandola, la vita collettiva, si è trasformato nel mezzo preferito dal sistema per ingabbiarci e limitarci.
All'uso distorto e degenerato del diritto si accompagna la violenza fisica, quella palese, e mi riferisco anche e soprattutto all' “incidente” stradale subito da Antonio Marcianò. Antonio e Rosario Marcianò si impegnano da anni e con coraggio nello scoprire e diffondere la verità sul fenomeno delle scie chimiche e proprio per questo hanno subito e subiscono insulti, molestie, intimidazioni da parte dei servi di un sistema che colpisce pochi per colpirne milioni. Se noi lo permetteremo.
E' bene chiarirlo una volta per tutte: chi ha in mano il potere, chi DAVVERO prende quelle decisioni poi vigliaccamente eseguite dai loro servi, chi ha deciso di stringere la morsa per strappare agli Stati ogni residuo di indipendenza usurpandone i poteri, chi ha deciso di toglierci ogni briciola di libertà non solo vuole renderci completi schiavi ma vuole anche il nostro totale abbruttimento fisico, morale, spirituale
Chi detiene il potere vuole svuotarci da tutto ciò che contraddistingue gli esseri umani dagli animali.
Ci vogliono schiavi. E bestie.
E' ora di dirlo con tutta la voce che abbiamo in corpo, di comprenderlo e diffonderlo per poter finalmente agire di conseguenza.
Si può utilizzare egoisticamente una bestia solo come mezzo di trasporto, soltanto per i propri personali scopi, difatti; volendo, un cavallo lo si può sovraccaricare di materiale da trasportare per chilometri, fin quasi allo stremo. Ma frustrarlo ai fianchi, far uscir fuori il suo sangue, picchiarlo selvaggiamente anche dopo che ha svolto il lavoro, picchiarlo fino a fargli piegare le ginocchia, fino a farlo accasciare esanime al suolo, significa che non lo si vuole utilizzare SOLO come mezzo di trasporto, come schiavo.
Significa che si è mossi da ODIO profondo nei suoi confronti. Un odio cieco e viscerale.
Ed è cosi che si comportano gli uomini attualmente al potere, quei componenti di quelle antiche dinastie che per secoli si sono infiltrate e poi hanno gestito, guidato, le sorti di intere nazioni. E non si fermeranno se noi non li costringeremo a fermarsi, se noi non li contrasteremo energicamente ed efficacemente, se noi non riusciremo a trasformare le nostre parole in fatti superando finalmente inutili divisioni e dannosi egoismi, vincendo la vigliaccheria che ci paralizza.
Chi non crede ancora che questa sia una guerra fra chi vuole ripristinare quel naturale e sano ordine che per millenni ha permesso al genere umano di vivere e di creare, quell'ordine che per millenni ha permesso all'uomo di esprimersi, di migliorare la sua realtà, di essere libero poiché al servizio del creato, e chi vuole il caos distruttivo, chi non crede che questa sia una reale spietata guerra fra la vita e la morte o è un illuso o è un ignorante o entrambi. In ogni caso ugualmente subirà gli effetti di questa guerra; e chi invece ha deciso consapevolmente di nascondere la testa sotto la sabbia è bene che sappia che la codardia non lo salverà.
Certo - si potrebbe obiettare - la codardia, almeno nei casi estremi, fa vivere a volte qualche anno in più, ma chi afferma ciò cade nella tipica trappola di noi uomini “moderni” del ventunesimo secolo: noi dimentichiamo troppo spesso che l'unica cosa certa nella vita è la morte, che la nostra morte ci è vicina e ci accompagna fin dalla nascita senza mai toccarci, fino al momento in cui avvertiamo quel tocco e senza bagagli o valigie dovremo partire per il grande viaggio nei mondi sconfinati dell’aldilà.
Eclissati nella propria codardia si potrebbe anche vivere, forse, per qualche anno in più, magari ben nascosti dietro uno scudo di egoismo, ma la morte prima di prenderci per mano si diverte a far proiettare alla mente le immagini a ritroso della propria vita: egoismi, pochezza, codardia, assenza di dignità divengono allora torture insopportabili a cui stare di fronte.
La dignità è definita come: “Considerazione in cui l'uomo tiene se stesso e che si traduce in un comportamento responsabile, misurato, equilibrato”.
Quindi si sputa sulla propria dignità quando si va a elemosinare un lavoro, non si ha dignità quando si ha paura di dire la verità, non si ha dignità quando si comprano giornali e riviste gestite dagli schiavi del sistema, non si ha dignità quando si accende la tv, non si ha dignità se non si è pronti a rischiare per salvaguardare quella aberrante parola pronunciata dagli stupidi per gli stupidi: la “reputazione”. Non si ha dignità se pur avendo capito che ora è in gioco il proprio futuro e quello delle generazioni che verranno, si rimane con le mani in mano.
Si è già persa la dignità e non si è perciò esseri umani ma solo proiettate ombre di bestie se si lascia da solo chi da anni si batte per la verità e per il bene degli italiani. Non si ha dignità se non si decide che si è responsabili del proprio e dell'altrui futuro o non si è pronti a passare dalle parole ai fatti.
Noi siamo gli occhi, le bocche, le braccia, la forza del potere. Senza di noi non possono fare nulla, sono solo pochi uomini, pochi, feroci e parassiti sanguisughe.
E loro lo sanno bene, per questo hanno paura. Hanno paura di vederci agire in maniera pacifica, uniti, insieme, organizzati. Hanno paura di vederci decidere di non dare più il nostro consenso al nostro dissanguamento, al nostro sterminio, hanno paura di vederci decidere che ora i nostri occhi, le nostre bocche, le nostre braccia sono al NOSTRO servizio. Hanno paura di vederci decidere di tornare ad aiutarci reciprocamente, come per decine di secoli avvenne.
Hanno paura di vederci agire uniti, compatti, determinati.
Ora abbiamo bisogno di uomini.
Ma esistono ancora gli uomini veri?
Lo vedremo nelle settimane e nei mesi che verranno.
Al momento giungono solo flebili segnali.
"Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio. Se si fa una cosa apertamente, si può anche soffrire di più, ma alla fine l'azione sarà più efficace. Chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince.
(Gandhi)
AM
http://altrarealta.blogspot.it/
Dal Mahatma Gandhi: “Il valore assoluto è la non violenza… ma se devi peccare di ignavia di fronte al nemico, allora io ti dico che è meglio che tu prenda un fucile e gli spari in volto”.
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