Heisbourg: “TORNARE ALLE MONETE NAZIONALI”
Fine dell’Euro: la Francia rompe il tabù. Heisbourg: “TORNARE ALLE MONETE NAZIONALI”
Finché a promettere il ritorno al franco francese è Marine Le Pen, data in testa nei sondaggi, si potrà sempre dire che l’ipotesi di rottura dell’euro è limitata ad ambienti storicamente euro-scettici. Ma in questi giorni è uscito un libro del Prof.François Heisbourg, dal titolo “La fine del sogno europeo”, che rappresenta una breccia nel granitico mondo delle élites francesi. Perché Heisbourg non è uomo di estrema destra, ma un fervente sostenitore del federalismo europeo, uno da sempre favorevole all’euro e presidente del prestigioso International Institute for Strategic Studies. Tutto si può dire, tranne che non sia un “insider”, un uomo vicino agli apparati.
Eppure, nel suo libro, Heisbourg descrive l’euro come un incubo, sostenendo che prima lo si smantella, tornando alle monete nazionali, meglio è. Perché se non si prende atto della crisi dell’euro, continua il Prof., il rischio è che essa travolga la stessa costruzione dell’Unione Europea. La soluzione ideale, ammette, sarebbe l’immediato federalismo europeo, che possa fungere da antidoto alla crisi della moneta unica, senza distruggere l’euro. Ma sarebbe ormai un’ipotesi irrealistica e irrealizzabile.
Uscire dall’Euro o per l’Europa è la fine
Le argomentazioni portate avanti dal Prof. Heisbourg nel libro fanno impressione, per quanto non originalissime, perché provengono da un ex sostenitore di Bruxelles e della moneta unica. Egli spiega come non si possano escludere colpi di stato o un ritorno al terrorismo in stile “anni di piombo” degli anni Settanta in Italia, se non si risolverà questa crisi strutturale alla base della costruzione della moneta unica. Le inquietudini di queste settimane in Grecia per un possibile colpo di stato per mano delle Forze Armate in simbiosi con i neo-nazisti di Alba Dorata darebbero ragione proprio ai timori di Heisbourg.
Il quale, a questo punto, propone una soluzione drastica, quanto senza alternativa: il fulmineo smantellamento dell’euro e il ritorno alle monete nazionali, non a un euro di serie A e uno di serie B al sud. O l’euro è unico o non è, spiega. Come fare? Il Prof. ritiene che Francia e Germania dovrebbero insieme mettere a punto il piano in gran segreto, in modo che non siano i tedeschi ad essere ritenuti responsabili della rottura dell’Eurozona. Il piano dovrebbe essere attuato con estrema celerità in un lungo fine settimana, approfittando della chiusura dei mercati e delle banche, similmente a quanto accaduto con l’addio al cruzeiro in Brasile nel 1994.
Una volta tornati alle monete nazionali, queste dovrebbe essere lasciate oscillare per un certo periodo, per poi essere fissate a un cambio fisso tra di loro, come avveniva all’interno del serpente monetario pre-euro (SME). Le valute sarebbero fissate a un tasso che terrebbe conto del differenziale di inflazione e dei saldi commerciali accumulati dall’introduzione dell’euro. Infine, sarebbe costituito l’ECU, un’unità di conto, frutto della ponderazione delle valute nazionali, necessaria per convertire i debiti esteri privati degli stati, in modo da ripartire le perdite tra Nord e Sud dell’Europa.
Dovrebbe passare almeno un decennio, continua Heisbourg, prima che gli stati nazionali possano accettare un modello federalista, di cui una futura moneta unica sarebbe solo al servizio e non viceversa.
http:// www.investireoggi.it/ economia/ fine-delleuro-la-francia-ro mpe-il-tabu-heisbourg-torn are-alle-monete-nazionali/
Finché a promettere il ritorno al franco francese è Marine Le Pen, data in testa nei sondaggi, si potrà sempre dire che l’ipotesi di rottura dell’euro è limitata ad ambienti storicamente euro-scettici. Ma in questi giorni è uscito un libro del Prof.François Heisbourg, dal titolo “La fine del sogno europeo”, che rappresenta una breccia nel granitico mondo delle élites francesi. Perché Heisbourg non è uomo di estrema destra, ma un fervente sostenitore del federalismo europeo, uno da sempre favorevole all’euro e presidente del prestigioso International Institute for Strategic Studies. Tutto si può dire, tranne che non sia un “insider”, un uomo vicino agli apparati.
Eppure, nel suo libro, Heisbourg descrive l’euro come un incubo, sostenendo che prima lo si smantella, tornando alle monete nazionali, meglio è. Perché se non si prende atto della crisi dell’euro, continua il Prof., il rischio è che essa travolga la stessa costruzione dell’Unione Europea. La soluzione ideale, ammette, sarebbe l’immediato federalismo europeo, che possa fungere da antidoto alla crisi della moneta unica, senza distruggere l’euro. Ma sarebbe ormai un’ipotesi irrealistica e irrealizzabile.
Uscire dall’Euro o per l’Europa è la fine
Le argomentazioni portate avanti dal Prof. Heisbourg nel libro fanno impressione, per quanto non originalissime, perché provengono da un ex sostenitore di Bruxelles e della moneta unica. Egli spiega come non si possano escludere colpi di stato o un ritorno al terrorismo in stile “anni di piombo” degli anni Settanta in Italia, se non si risolverà questa crisi strutturale alla base della costruzione della moneta unica. Le inquietudini di queste settimane in Grecia per un possibile colpo di stato per mano delle Forze Armate in simbiosi con i neo-nazisti di Alba Dorata darebbero ragione proprio ai timori di Heisbourg.
Il quale, a questo punto, propone una soluzione drastica, quanto senza alternativa: il fulmineo smantellamento dell’euro e il ritorno alle monete nazionali, non a un euro di serie A e uno di serie B al sud. O l’euro è unico o non è, spiega. Come fare? Il Prof. ritiene che Francia e Germania dovrebbero insieme mettere a punto il piano in gran segreto, in modo che non siano i tedeschi ad essere ritenuti responsabili della rottura dell’Eurozona. Il piano dovrebbe essere attuato con estrema celerità in un lungo fine settimana, approfittando della chiusura dei mercati e delle banche, similmente a quanto accaduto con l’addio al cruzeiro in Brasile nel 1994.
Una volta tornati alle monete nazionali, queste dovrebbe essere lasciate oscillare per un certo periodo, per poi essere fissate a un cambio fisso tra di loro, come avveniva all’interno del serpente monetario pre-euro (SME). Le valute sarebbero fissate a un tasso che terrebbe conto del differenziale di inflazione e dei saldi commerciali accumulati dall’introduzione dell’euro. Infine, sarebbe costituito l’ECU, un’unità di conto, frutto della ponderazione delle valute nazionali, necessaria per convertire i debiti esteri privati degli stati, in modo da ripartire le perdite tra Nord e Sud dell’Europa.
Dovrebbe passare almeno un decennio, continua Heisbourg, prima che gli stati nazionali possano accettare un modello federalista, di cui una futura moneta unica sarebbe solo al servizio e non viceversa.
http://
Di tutto questo articolo, ho apprezzato l'ovvietà, poi non tanto ovvia, riguardante lo smentellamento dell'Euro, in quanto anche ad un profano come me, risulta ovviemente che il sistema non regge.
RispondiEliminaA parte questo, trovo curioso osservare chi lo scrive, ovvero una persona che si potrebbe definire come un quasi pentito.... dico quasi, perché nella parte seconda dell'articolo, ridefinisce il ripristino del sistema monetario antecedente l'Euro, ma guarda caso, ripristinando ancora i soliti giochetti di ingabbiamento delle economie.
Mi è bastato leggere questo : "per poi essere fissate a un cambio fisso tra di loro, come avveniva all’interno del serpente monetario pre-euro (SME)" per capire che alla fine, se tutto salterà in aria, si potrà dire che ritornare a come era prima è meglio.
Dimenticandosi per finta o per davvero, che in questo modo si proseguirà l'operazione di distruzione già ben avviata dall'Euro nei confronti degli stati, in particolar modo quelli del Sud a beneficio di pochi..... MEDITATE, MEDITATE.
intanto comincia lo screditamento della Le Pen....si sarebbe fatta pagare i pasticcini dal contribuente.....ammazza che "criminale"....dopo la messa al bando di AD in Grecia l'ordine si estende e se ad impartirlo è la lobby che non esiste http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=64299
RispondiElimina