Significato spirituale della Malattia.
La
Pubblicazione della nuova edizione del DSM-5 (Diagnostic and
Statistical manual of mental disorders) a cura dell'American
Psychiatric Association ha già sollevato un polverone tra i
cosiddetti esperti del settore: psichiatri e psicoterapeuti, ma anche
tra chi non opera nel settore della salute mentale. Non bisogna
essere dei geni o avere una laurea in Psicologia per rendersi conto
che con la nuova edizione del Manuale psichiatrico gli autori del
testo e sopratutto le case farmaceutiche hanno l'obiettivo
premeditato di “creare” a tavolino dei disturbi mentali in modo
da poterci rifilare degli psicofarmaci, alimentando un'industria
farmaceutica sempre più ricca e manipolatrice delle coscienze umane,
facendoci credere tutti disturbati e difettosi.
Se
avete perso una persona amata e siete depressi, siete malati! Se
avete un calo di passione per il partner e non siete prestanti
sessualmente come Rocco Siffredi o Selen siete malati! Se i vostri
bambini si arrabbiano più di 3 volte alla settimana sono malati.
Insomma, sembra che in questo manuale non ci sia spazio per la
soggettività, per il dolore, per l'Anima. L'immagine dell'essere
umano qui suggerita sembra essere quella di un automa senza
sentimenti che usa le persone come oggetti senza attaccamenti,
pratica il sesso in maniera regolare e performante e sa gestire la
propria vita emotiva e mentale in maniera impeccabile. Francamente
sarei sorpreso maggiormente se i nostri figli non fossero
“incazzati”, nascendo in una società schifosamente materialista
come quella odierna, fatta di adulti mediocri attaccati ai propri
interessi economici, che cambiano partner come cambiano l'auto
incapaci di autentiche relazioni, e ch praticano sesso senza
guardarsi negli occhi, o a pagamento, con lo sviluppo affettivo e
animico di un bambino di due anni.
Paolo
Migone, codirettore della Rivista “Psicoterapia e Scienze Umane”
scrive, che già con la pubblicazione della terza e quarta edizione
di questo manualone “strizzacervelli” gli autori “hanno fallito
il loro compito nel senso che non sono riusciti a formulare quasi
nessuna diagnosi valida”.
Un
sondaggio internazionale inglese nel 2001 ha etichettato il DSM IV
come una delle peggiori pubblicazioni di stampo psichiatrico del
millennio, mentre uno studio pubblicato sulla rivista americana
“Psychoterapy and Psychosomatics” ha dimostrato l'esistenza di
rapporti professionali ed economici tra gli autori del manuale e le
case farmaceutiche. A questo proposito consiglio la visione del film
"Effetti collaterali" di Soderbergh.
Le
critiche verso il manuale partono anche dagli addetti ai lavori. Più
di 50 associazioni professionali nel campo della salute mentale hanno
denunciato questa operazione sottolineandone le contraddizioni, le
forzature e la superficialità, e in più di 15.000 hanno firmato
anche una petizione on-line. La petizione è stata sostenuta anche da
Allen Frances e Robert Spitzer, gli esperti che erano a capo della
task force di autori che si occuparono della III e IV edizione del
DSM.
Allen
e Sptizer parlano infatti di “iperinflazione diagnostica” per
indicare quel fenomeno di etichettamento spropositato al disagio
mentale. “Le nuove diagnosi in psichiatria”, scrive Frances,
“sono più pericolose delle nuove droghe, poiché possono
influenzare milioni di persone”. L'autore consiglia quindi ai
medici, alla stampa, agli educatori, a chi si occupa di politica e
sanità di ignorare il manuale considerandolo come “pericoloso”.
L'operazione è semplice quando diabolica: prendo un
malessere...statisticamente diffuso, e decido che è una patologia,
dandole un nome complicato e altisonante. Da quel momento diventa una
patologia da curare con i farmaci! In gergo si chiama
Medicalizzazione.
In
questa maniera si va a lucrare sulle normali sofferenze umane
ignorandone la parte spirituale ed evolutiva.
Milioni
di persone con normalissimi e diffusi disagi, vizi, distrazioni e
preoccupazioni, reazioni al logorio della vita moderna, vengono
etichettati come malati psichiatrici. Quindi se un bambino dai 6 ai
18 anni è eccessivamente capriccioso e scoppia di collera almeno tre
volte la settimana ha un disturbo da disregolazione dirompente
dell'umore. Se un anziano non ricorda e ha delle comuni dimenticanze
ha un disturbo neurocognitivo minore. Se un adulto non riesce a
concentrarsi e rilassarsi ha un disturbo da deficit di
Attenzione-iperattività (ADHD). Se a due mesi di tempo da un lutto o
la fine di una relazione importante sono ancora triste ho una
depressione da lutto. E se mi masturbo da cinque a sette volte al
giorno davanti a un film porno, rientro nella categoria dei
disturbati o dei potenziali performer da utilizzare nell'industria
pornografica?
Il
dramma, il disagio più grave, non è però diagnosticato. Non si
considera l'essere umano, la persona, come Anima in evoluzione. Si
classifica in maniera superficiale la persona incasellandola in un
disturbo per trattarla e guarirla a suon di pillole e sostanze
chimiche. Siamo di fronte a un fenomeno allarmante, simbolo
dell'oscurità dei nostri tempi. Una società e una scienza malata,
ancora di stampo maschile, che produce malattie presunte o vere da
“curare” con pasticche ed etichette.
Dal
punto di vista esoterico e dell'evoluzione della nostra coscienza la
malattia non può che essere parte integrante del nostro cammino.
C.G. Jung sosteneva che la vera terapia consiste nell'approccio al
divino; più si raggiunge l'esperienza del divino, più si è
liberati dalla maledizione della patologia. Il male dei nostri tempi
è questo. Abbiamo perso la Fede. Abbiamo perso il contatto con la
divinità e la spiritualità. Ci affidiamo ai medici dimenticandoci
che dentro di noi vive l'archetipo dello sciamano-stregone, del mago.
Gli studi sull'effetto placebo dimostrano come la guarigione sia
strettamente legata alla nostra convinzione di guarire. Ma se non
abbiamo Fede, non c'è guarigione reale.
Salvatore
Brizzi nel suo libro Risveglio scrive “Esiste però un concetto di
Fede ancora più profondo e radicale: la Fede che qualunque cosa ci
accade – e ciò non riguarda unicamente la sfera della malattia –
è voluta dall'intelligenza della natura e si manifesta per il nostro
bene. Questo genere di Fede, se è una fede sentita pienamente nel
Cuore, agisce direttamente alle fondamenta della nostra visione del
mondo distruggendo il concetto stesso di malattia, in quanto essa
smetta di essere un “disturbo” e diviene un prezioso aiuto da
parte dell'esistenza che vuole farci progredire più velocemente”.
La malattia quindi come porta verso l'illuminazione e il Risveglio.
La malattia ha sempre un significato esoterico, che ci spinge a
ricongiungerci con l'Uno. Più ci allontaniamo dall'UNO e più ci
allontaniamo dalla nostra coscienza, ed entriamo nella dualità. Ogni
volta che giudichiamo sbagliato qualcosa, in noi e fuori di noi,
stiamo entrando in conflitto con l'esistenza, che invece tende verso
l'Amore e la perfezione. La Malattia sorge quindi da una mancanza di
accettazione e di Amore. Come scrive lo stesso Brizzi, la guarigione
è quindi un problema di “Santità”, e non di Sanità.
Pubblicato da Tizianando
da Finta Tolleranza
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