lunedì 20 aprile 2020

DOVE ERAVAMO RIMASTI?

Carlo Prisco
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DOVE ERAVAMO RIMASTI?

Dunque, due settimane. Si era detto.
Due settimane, per rallentare il contagio, dare tregua agli ospedali, salvare "i nonni", non costringere i medici a scegliere chi salvare e chi lasciare a morire, non avendo posti in terapia intensiva per tutti.


Tutti compiaciuti e solidali: "Il mondo ci prende a esempio", "Per un paio di settimane a casa, di cosa vi lamentate?".

Poche voci fuori dal coro: "E' tutta una esasperazione volta a imporre vaccini obbligatori e aumentare il controllo governativo".

Quasi un mese e mezzo dopo, dove ci troviamo?
- Settimana dopo settimana, sono diventati mesi a casa,
- le terapie intensive si sono alleggerite, i ricoveri sono diminuiti, sono aumentati i posti letto e i ventilatori polmonari, a Milano si è pure convertita la fiera a ospedale (vuoto),
- le restrizioni sono aumentate costantemente,
- si è istituita la censura di Stato,
- sono arrivati i vaccini obbligatori,
- atti incostituzionali hanno stretto le catene dei cittadini,
- le Forze dell'Ordine hanno spiegato elicotteri, droni, esercito, per inseguire (non più) liberi cittadini, arrivando ad arresti e confische, in nome di violazioni nemmeno penali ma amministrative (come essere arrestati per aver parcheggiato in divieto di sosta) e con la scusa di aver "resistito a pubblico ufficiale" solo per non essersi fermati a farsi multare,
- in Germania, Francia, Brasile, Stati Uniti, dopo soltanto un paio di settimane di chiusure parziali o parziali limitazioni delle interazioni sociali, folle di manifestanti sono scese in strada a protestare,
- i paesi che avevano solo rallentato, senza nemmeno chiudere totalmente, ben dopo l'Italia, stanno già riaprendo, ben prima dell'Italia,
- intanto la stampa ufficiale continua a distorcere la realtà internazionale e ad accusare tutti i paesi che non chiudono di scelleratezza,
- aumentano i suicidi per disperazione, ma vengono ignorati dalla stampa ufficiale,
- si verificano i primi dissensi in strada (Torino) e la stampa ufficiale mistifica facendo credere che "4 anarchici" abbiano cercato di difendere un borseggiatore. Ma i video smentiscono,
- la "fase 2" dopo il 4 maggio - iniziano a dire - sarà solo la libertà di andare a ben 500 metri da casa a fare footing (sempre che le solerti polizie locali o i comuni non decidano a proprio arbitrio che per fare cassa si multi a prescindere),
- questure e uffici passaporti sono chiusi e non rilasciano documenti, idem per i comuni e le carte di identità,
- i tribunali sono chiusi,
- i provvedimenti restrittivi sono tutti incostituzionali,
- i numeri dei morti vengono falsati da direttive precise che obbligano a considerare nel conteggio chiunque positivo (pure chi, morto per incidente stradale, risulti positivo a tampone),
- i corpi vengono cremati senza ammettere autopsia,
- i laboratori privati per test sierologici vengono interdetti dal compiere i test e addirittura i kit sequestrati dall'autorità di P.G.,
- al timone della "ripartenza" c'è una task force composta da industriali scelti arbitrariamente che pretende l'immunità prima di agire,
- il Parlamento è esautorato e tenuto all'oscuro di nomine, decisioni e designazioni comitati,
- il capo della protezione civile, che dovrebbe occuparsi di dirigere i propri operatori in aiuto alla popolazione, tiene conferenze stampa dicendo che finchè non ci saranno 0 contagi non si potrà uscire di casa,
- i morti nel mondo - pur con un sistema di conteggio falsato e tamponi inaffidabili (in cui, oltretutto, se su 3 tamponi 2 sono negativi e uno solo positivo, la persona si considera comunque contagiata), sono di gran lunga inferiori a quelli dell'influenza stagionale, anche nei paesi che non hanno mosso un dito per evitare il contagio,
- c'è ancora qualcuno convinto che vada tutto bene, che sia tutto normale, e che il vaccino lo salverà.

Buon risveglio a tutti (coloro i quali vogliono risvegliarsi).
Buonanotte a tutti (coloro i quali preferiranno continuare a dormire e sognare di governi e industriali premurosi, altruisti, generosi e che hanno a cuore la salute pubblica).




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