domenica 11 dicembre 2011

CI SPAVENTANO PER RAPINARCI


Non sarà sfuggito neppure ai più distratti quanti negozi e negozietti di “compro-oro” stanno aprendo nelle città più grandi così come nei piccoli centri urbani in tutta Italia.Il fenomeno non è casuale, naturalmente, ed ha anticipato di un paio di anni l’azione “rastrellatrice” di risorse reali messa in atto da questo Governo con la complicità del Parlamento. Tragica condizione, che, come quei “negozietti” è sotto gli occhi di tutti.Ai complotti non ci crede nessuno. Già la parola stessa è ridicola se si pensa a quanti film ha sfornato il cinema su questo filone. Ma ahimé possibile che non abbiamo ancora imparato che la realtà supera la fantasia? Al momento sembra che di  tempo da sprecare per approfondire ne abbiano in  pochi. E poi la  paura di accorgersi che è tutto vero si taglia nell’aria. Meglio rimandare. Resiste (ancora per poco) il paradigma “meglio CREDERE che CONOSCERE.
Ma già che ci siamo, giusto per curiosità,  quei Compro-Oro, perché si sono diffusi così tanto?
La risposta è semplice e la sanno tutti, complottisti e “brava gente”.  C’è chi ha cominciato a “svendere” i propri “averi” per far fronte alla necessità di denaro.  Sono in tantissimi. Ecco perché così tanti negozi e negozietti .Licenziamenti, cassa integrazione, aumento dei prezzi generalizzato, minori entrate e maggiori spese fanno da sfondo all’azione messa in campo dal Governo che chiede “sacrifici”. Così i Compro-Oro “ nascono come i funghi” e  in cambio di pochi soldi (carta non di proprietà dello Stato ma della banca privata BCE) riescono a farsi dare dagli italiani il loro ORO. Che si tratti degli orecchini della nonna buonanima o del braccialetto della comunione, del battesimo e dell’anello del “c’eravamo tanto amati” poco importa. Le famiglie, le persone hanno talmente tanto bisogno di soldi (per non rinunciare ad un certo standard di vita) che sono disposte a tutto. Molti invece sono proprio al limite della sopravvivenza. In un caso o nell’altro il prezioso piccolo o grande “patrimonio” di gioielli ed amenicoli vari,  si volatilizza per qualche banconota. La banconota si spende velocemente, l’oro non c’è più e non rimane che la disperazione e in qualche caso più tragico la rassegnazione.
Intanto….
Questo Paese rimane comunque pieno zeppo di oro(http://intermarketandmore.finanza.com/oro-riserve-pro-capite-e-tesoretti-27858.html) e di affari più c’è “crisi” più gli speculatori ne possono fare. Contando sulla distrazione che solitamente un bel piatto di pastasciutta è capace di produrre sulla maggior parte di questo popolo di “formichine”, il banchetto (non quello in ossequio alla dieta mediterranea ma quello ben più redditizio del denaro) può cominciare.Tutto quel che sta succedendo va oltre il piano “personale” , qui in ballo non ci sono solo gli orecchini di nonna buonanima, questa volta di può fare “man bassa”  del Patrimonio accumulato dalle famiglie e dai cittadini italiani che guarda un po’ a differenza di altri popoli nel mondo non si sono mai fidati così tanto dei “mercati” e hanno messo i loro soldi o sotto il materasso, o nel “mattone”,  o nei famosi buoni del tesoro (il Debito Pubblico). Alcuni si sono fidati anche delle banche e “sentono” che hanno fatto male. Proprio per questo le Banche hanno preso il controllo dello Stato (Esercizio del Potere), per fare in modo che le persone non prendessero contromisure e si riprendessero i loro soldi, magari mettendoli davvero sotto il materasso, o comprando case e terreni. Si sono subito organizzati a fare in modo che i soldi dai loro forzieri non si potessero più muovere o quasi. “Vuoi prendere dei contanti? Te li diamo ma non oltre 1000 euro altrimenti ti segnaliamo e sai che poi finisce male se il fisco (che siamo sempre noi) viene a bussarti a casa per chiederti conto della tua Vita, della tua Esistenza, dei tuoi risparmi. Comincia ad imparare che sei in “libertà provvisoria”. Adesso che hai paura di perdere la casa che hai comprato dopo tanti sacrifici possiamo pretendere tutto da te cominciando proprio da quella”.
Del resto oltre l’70% degli italiani hanno la casa di proprietà li c’è un Patrimonio incommensurabile pronto per essere attaccato.  Che rabbia per gli intelligentoni delle borse e delle banche che fino ad oggi hanno dovuto fare i conti senza tutti quei soldi che gli italiani hanno preferito mettere nel mattone anziché nel “mercato” . Quel Patrimonio a certi Signori fa gola, così come ai negozietti del “Compro-Oro” fanno gola gli orecchini  di nonna buonanima. Ma come fare per ottenerli a poco prezzo o peggio ancora a farci su la “cresta”?
Semplice creare PAURA. Del resto non è un caso se “la Paura fa 90”! Il Sistema sa bene come “convincere” le persone soprattutto se sono “masse”. Per “rapinarci” ci spaventa con la “crisi dei mercati”. E stranamente non trova nessuno che dica:  “scusate ma la mia casa, i miei risparmi, gli orecchini di mia nonna buonanima, cosa c’entrano con la crisi dei “mercati”?  Se ciascuno di noi si accorgesse che la “crisi” di cui tanto si parla non riguarda la nostra vita quotidiana, ma gli interessi di pochi gruppi finanziari che hanno creato un “mondo-mercato” che possono controllare a piacimento, spostando ed accumulando risorse a scapito dei più, creando ad hoc  le “crisi” per guadagnarci o sistemarsi i conti, cosa succederebbe? La storia è sempre la stessa, cambiano i tempi,  i nomi dei protagonisti e dei sistemi sociali, ma un gruppo di pochi domina sempre sui molti individui facendo leva sulla mancanza diffusa di consapevolezza di Sé.  Forse questo fa anche parte della natura umana, ma ammesso che possa esistere un “Governo dei migliori” non dovremmo comunque pretendere che questo faccia il bene comune?  Questo in risposta ai molti che “credono” che del resto certi politici cialtroni finalmente si sono fatti da parte. Questo non basta. Il rimedio non può essere peggiore della malattia.
Ma questa è una visione complottistico-dietrologica per cui meglio non approfondire.  Come stanno le cose,  la verità, la si può scoprire  solo se ciascuno di voi si “osserverà” se avrà Coraggio di ascoltare ciò che gli dice il “cuore “ . Li ci sono sempre tutte le rispose. A condizione che ci siano domande. Sta di fatto che anche se “l’essenziale è invisibile agli occhi”, appunto, per non vedere attorno a voi nelle strade e nelle piazze i negozietti Compro-Oro dovreste chiuderli gli occhi. Provateci, ma la realtà non cambia.
Il “mondo” è diventato “mercato” e ogni mercato ha delle regole. C’è chi ha da vendere e vende c’è chi può comprare e compra. Curioso. Proprio come coloro i quali portavano inciso nella carne del proprio corpo il 666 nel racconto dell’Apocalisse. Solo loro potevano comprare e vendere. Ma qui siamo al limite dell’accettabile per la nostra Mente che MENTE e si difende relegando il tutto a “pura follia”.
L’Europa e l’Italia in particolare sono sempre stati, con la loro storia, la loro tradizione, il loro modo di vivere la società delle belle “gatte da pelare” per gli inventori della “globalizzazione”.  Ma per fortuna, in particolare l’Italia, è il “ventre molle”, è quel Paese dove l’opinione pubblica è tra le più influenzabili, non esiste l’amor di patria, non esiste stima per i politici (che rappresentano il popolo che li vota), è un Paese dove con un po’ di scandali, delazioni, inchieste e paure si possono fare buoni affari. Adesso il bottino “statale” è costituito da Eni, Enel, Saipem, Finmeccanica (http://www.linkiesta.it/si-muove-la-ue-conquistare-eni-e-enel-sara-piu-facile), le nostre Coste sul mare e il Patrimonio Artistico. Un “banchetto” degno di un RE altro che spaghetti all’amatriciana!
I politici sono tutti cialtroni, (in molti casi lo sono e aggiungo vigliacchi), e la gente è abituata bene, per cui basta puntare sulla solita balla colossale del Debito Pubblico che tutto è possibile anche togliere la libertà agli individui, rastrellare i patrimoni, mettere in ginocchio e umiliare un popolo a cui si potranno chiedere ogni genere di sacrifici e loro li faranno per PAURA. Paura di perdere quello che hanno, e non potranno sapere che ciò che hanno di più prezioso è la LIBERTA’. Prima o poi se ne accorgeranno, ma  si sa come vanno queste cose.  Solitamente è sempre troppo tardi.  Si “accorgeranno” che il Debito Pubblico è una truffa di numeri che ha acquistato valore solo con l’ingresso nell’Euro perché prima non ne aveva perché riguardava in ogni caso la ricchezza dei cittadini verso lo Stato. Che quello che ci avevano proposto come la grande salvezza della moneta unica non è stata che la più grande truffa di tutti i tempi per impossessarsi del nostro sistema economico, della nostra indipendenza e sottrarci la nostra sovranità monetaria.
- L’unica parte della cosiddetta ricchezza nazionale che entra realment in possesso della collettività dei paesi moderni è il debito pubblico. -
Il Capitale, Karl Marx (1867)

Lo strano aspetto della crisi è che l’Italia non è fondamentalmente insolvente. Il debito pubblico è stabile da molti anni a circa il 120 per cento. Il paese ha un surplus primario di bilancio. Il debito privato è basso, il 42 per cento del PIL. Il valore della ricchezza totale è di 2,3 trilioni di euro, più alto in termini pro capite della Germania. La somma del debito pubblico e privato è sotto il 260 per cento, più basso di Paesi Bassi, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Giappone. Il problema fondamentale non è il debito italiano, ma la perdita del 40 per cento di competitività del lavoro contro la Germania negli ultimi quindici anni. Ciò ha lasciato il paese intrappolato nell’UEM con una moneta mal allineata, fermando la crescita.

Ambrose Evans-Pritchard
Tutta l’economia di cui si parla non è la “NOSTRA” economia bensì la “LORO” economia. Di chi? Beh di chi compra e vende ovviamente.Con un piccolo particolare, sempre degno di uno stupido film, magari americano. Noi siamo la merce di scambio. Ma perché farsi domande? Qualcuno penserà: “ in fondo al Compro-Oro non ho bisogno di andare. La cosa non mi riguarda”. Siamo alle solite, le cose esistono solo quando  “toccano” da vicino, altrimenti riguardano gli “altri”. Anche se in questo caso io non ne sarei così sicuro. Ad ognuno capita prima o poi di avere una “nonna buonanima”.