L'ITALIA NON E' L'ISLANDA
God bless Iceland (Dio benedica l’Islanda) è sia un augurio, sia un documentario, girato per mostrare la reazione indignata del popolo islandese di fronte alla bancarotta del proprio Paese. L’Islanda non è abituata certo a vedere i propri cittadini “infuocarsi”, così tutti sono stati colti di sorpresa dalle pacifiche proteste di piazza a Reykjavìk che hanno avuto gli effetti eclatanti di far dimettere il governo al completo, e di far nazionalizzare le principali banche commerciali, rifiutando il pagamento di un debito ingiusto.
In questo momento in Islanda stanno avvenendo cambiamenti e decisioni straordinarie e io mi domando come mai non se ne sappia nulla, se non tramite filmati dalla scarsa distribuzione al pubblico o attraverso Internet. Perché i mass media non se ne occupano? E’ scarsa attenzione o censura per l’argomento? Forse non è interessante sapere che dopo il crac finanziario è stato indetto un referendum popolare dove il 93% ha deciso di non pagare i debiti delle banche? A differenza di tutti gli altri Paesi del mondo, l’Islanda ha detto “No!”. E chi paga? La risposta è ovvia: chi ha fatto danni! Così sono stati emessi mandati di cattura internazionali per i banchieri ritenuti responsabili della débâcle economico-finanziaria, secondo giustizia.
Non è finita qui: tenendo conto degli errori compiuti, ma proiettata verso il futuro, l’Islanda dà prova di essere un laboratorio di democrazia e infatti in questi giorni social networks come Facebook o Twitter vengono utilizzati dai cittadini per proporre idee e dare opinioni al progetto di una nuova Costituzione, ottenendo così anche l’effetto “collaterale” di avere degli abitanti partecipi alla vita politica del proprio Paese.
Questo processo, che unisce le potenzialità della Rete con la partecipazione di una cittadinanza attiva prende il nome di crowdsourcing: «Credo che questa sia la prima volta in cui una Costituzione viene abbozzata principalmente su Internet», ha riferito Thorvaldur Gylfason, membro del consiglio per la Costituzionale islandese, l’organo collegiale che ha un sito web aggiornato ogni settimana così che tutti possano vedere i progressi del nuovo documento con un click. Ilcrowdsourcing va oltre i referendum: dà vita a un percorso che coinvolge tutta la popolazione, fin dal principio, per un progetto di legge che, a tutt’ora, include controlli e responsabilizzazione per il Parlamento e l’introduzione di una più netta separazione dei poteri per prevenire il ripetersi della crisi finanziaria, oltre a cambiamenti significativi riguardanti le elezioni dei parlamentari e le nomine dei giudici.
Gli islandesi hanno dato una lezione di democrazia e di sovranità popolare e monetaria a tutto l’Occidente, opponendosi pacificamente ed esaltando il potere della società civile e del diritto di cittadinanza di fronte agli occhi indifferenti del mondo. Di tutto questo in Italia non se ne parla, ma per una volta mi piacerebbe vedere in tv, sentire alla radio o leggere sui nostri giornali di storie avventurose e coraggiose come quelle dell’Islanda, per apprendere che non di sole storie si tratta, ma di vere e proprie notizie, di fatti quotidiani.
Alessio Fabrizi link post di Luglio 2011
Non è finita qui: tenendo conto degli errori compiuti, ma proiettata verso il futuro, l’Islanda dà prova di essere un laboratorio di democrazia e infatti in questi giorni social networks come Facebook o Twitter vengono utilizzati dai cittadini per proporre idee e dare opinioni al progetto di una nuova Costituzione, ottenendo così anche l’effetto “collaterale” di avere degli abitanti partecipi alla vita politica del proprio Paese.
Questo processo, che unisce le potenzialità della Rete con la partecipazione di una cittadinanza attiva prende il nome di crowdsourcing: «Credo che questa sia la prima volta in cui una Costituzione viene abbozzata principalmente su Internet», ha riferito Thorvaldur Gylfason, membro del consiglio per la Costituzionale islandese, l’organo collegiale che ha un sito web aggiornato ogni settimana così che tutti possano vedere i progressi del nuovo documento con un click. Ilcrowdsourcing va oltre i referendum: dà vita a un percorso che coinvolge tutta la popolazione, fin dal principio, per un progetto di legge che, a tutt’ora, include controlli e responsabilizzazione per il Parlamento e l’introduzione di una più netta separazione dei poteri per prevenire il ripetersi della crisi finanziaria, oltre a cambiamenti significativi riguardanti le elezioni dei parlamentari e le nomine dei giudici.
Gli islandesi hanno dato una lezione di democrazia e di sovranità popolare e monetaria a tutto l’Occidente, opponendosi pacificamente ed esaltando il potere della società civile e del diritto di cittadinanza di fronte agli occhi indifferenti del mondo. Di tutto questo in Italia non se ne parla, ma per una volta mi piacerebbe vedere in tv, sentire alla radio o leggere sui nostri giornali di storie avventurose e coraggiose come quelle dell’Islanda, per apprendere che non di sole storie si tratta, ma di vere e proprie notizie, di fatti quotidiani.
Alessio Fabrizi link post di Luglio 2011
Purtroppo l'italia ha fatto un'altra scelta mettersi nella mani di Monti emissario Della Bce emissario delle banche europee sta succedendo in Italia quello che è successo in Grecia siamo nello stesso vortice esattamente il contrario di quello che dice il governo ci siamo fatti infinocchiare da questo gesuita falso e ipocrita ci siamo fatti infinocchiare da Bersani da Berlusconi , purtroppo gli Italiani non sono Islandesi purtroppo nessuno ha protestato nessuno è sceso in piazza si vede che all'Italia va bene cosi' agli Italiani va bene cosi' o che siamo coglioni o che siamo ignoranti alla fine pagheremo il prezzo di questa ignoranza lo pagheremo molto caro e mi viene il vomito quando sento il fiume di menzogne che ci inonda ogni giorno.
Credo che l'Italia sia senza speranza ,troppo caste troppi privilegi da difendere per combattere una lotta comune contro le banche e contro l'europa contro la menzogna
Purtroppo l'Italia non è l'Islanda forse si fa prima a trasferirsi la' sto valutando questa opzione
c'è chi dice che L'Italia è buona solo per le vacanza e i ristoranti bhe io dico neanche per questo
niente è come sembra chi sembra il salvatore è il distruttore chi sembra che ti curi invece ti ammala.
stanna massacrando la povera gente per salvare speculatori miliardari , purtroppo l'Italia non è l'Islanda
Antar Raja
Commenti
Posta un commento